Ana dei "miracoli" accende di passione l'Auditorium Arvedi per la rassegna Cremonajazz
Koinè. Di suoni. Di stili musicali. Di passioni umani. Di costumi. Assistere alla performance Caribe World Tour 2025 di Ana Carla Maza, seconda ospite della rassegna Cremonajazz , è un po’ come fare un bagno in un mare aperto dove fluttuano correnti diverse tra loro ma dove, alla fine, il risultato è sempre omogeneo: splendido nel suo luccicare, sotto il sole di un'arte antica. Quella che riporta alle mitiche vicende dei nostri cantastorie.
All’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, l’artista di origini cubane si è presentata accompagna da Milly Perez (pianoforte e tastiere) e Jay Kalo (batteria e percussioni), e naturalmente dal suo violoncello. Strumento dotto: si direbbe, ma che nelle sue mani si fa mutevole e diventa, anche fisicamente, un tutt’uno con il suo corpo. Diventa strumento popolare. Quasi rock. Scivola tra quegli strumenti popolari con cui accompagnandosi si narra di terre lontane. Di amori. Di paesaggi. Di storie impossibili. Navigando in culture diverse. Sprofondando nelle suggestioni di un’isola come quella dell’Avana: terra nativa di Ana. Come nelle raffinatezze soprattutto musicali, oltre che narrative, di una vecchia Parigi; quella dei café chantant, suo luogo di formazione artistica. E all’improvviso spunta come un , cameo, anche una citazione del sommo Bach. Poi quella vena che non è solo latino-americana, ma che i sentieri del jazz. Le sue sonorità. I suoi modi di esprimersi. Di farsi anche, e perché no, sentimento e non solo articolata tecnica musicale.
Questo tutto si unisce quella linfa vitale che si sprigiona dalla sua giovane vena compositiva. Dal suo trasformare le note in una performance dove anche il fisico e la gestualità giocano un ruolo fondamentale. Anzi ne diventano il tratto inconfondibile. Pregnante.
Danza. Parla di sé, della sua vita. Canta. E fa cantare il pubblico. Lo coinvolge nelle straripanti linee melodiche. Lo fa sentire all’interno di un grande sogno fatto di armonie e di suggestioni. E’ esplosiva la sua vitalità. La gente capisce la forza. E si unisce in questo imponente carosello di musica.
Su di lei piovono, al termine, ondate di affetto e di applausi.
Prossimo appuntamento con Cremonajazz mercoledì 28 maggio ore 21 con Petra Magoni & Arkè String Quartet. Petra Magoni, voce; Carlo Cantini, violino elettrico; Valentino Corvino, violino/oud/live-electronics; Sandro Di Paolo, viola e Stefano Dall’Ora , contrabbasso. Sempre all’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino.
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