Bilanci comunali "lacrime e sangue", Marchi chiama a raccolta i sindaci del territorio: "Con le fasce tricolori sotto la Prefettura"
Il primo allarme lo ha lanciato a fine dicembre scrivendo una lettera direttamente al premier Mario Draghi (qui l'articolo). Salvo Rifondazione, che ha promosso una raccolta firme, non ci sono state grandi prese di posizione da parte di primi cittadini del Cremonese all’iniziativa di Michel Marchi, sindaco di Gerre.
Il fatto è che Marchi ci ha visto giusto e, causa rincari di materie prime e bollette, la situazione dei bilanci dei Comuni si fa seria, con la prospettiva di non riuscire ad erogare servizi e far quadrare i conti. Ora il sindaco di Gerre torna in trincea e chiama a raccolta i sindaci del territorio affinché si facciano sentire con lo Stato.
"Torno, mio malgrado, a parlare degli aumenti di bollette e costi vari, per lanciare un nuovo allarme! - scrive Marchi in un post pubblicato oggi su Facebook con tanto di video in cui spiega le ragioni dell’iniziativa -. Se questa situazione si trascina per altri mesi il rischio diventa incalcolabile!”.
I Comuni, denuncia Marchi, “stanno approvando bilanci con coperture finanziarie insufficienti… E a farne le spese saranno sempre i deboli, i fragili, il no profit, chi già si regge difficilmente in piedi da solo con fatica”. Di qui l’appello ai “miei amici Sindaci”, ai quali Marchi dice apertamente: “se la cosa non cambia è il momento di indossare le fasce tricolori e andare sotto la Prefettura. A tutela delle nostre genti”.
In chiusura un appello “a Stefania Bonaldi di ALI Nazionale e Massimo Castelli di Anci" per mettere in campo “un intervento forte, così come quello uscito oggi da Uncem. Servono risposte, e servono subito!”.
INFLAZIONE MAI COSI' ALTA DAL '96 - Giusto di oggi è la notizia che in base alle stime preliminari, nel mese di gennaio l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dell'1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua (da +3,9% del mese precedente). E’ quanto ha rilevato l'Istat precisando che un'inflazione così alta non si registrava da aprile 1996, quando il NIC registrò la medesima variazione.
Si tratta, ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale dei consumatori, di “un rialzo stratosferico e disastroso! Si tratta di una Caporetto per le tasche delle famiglie. Da giugno a gennaio, in appena 7 mesi, l’inflazione è passata da +1,3% a +4,8, 3,7 volte in più, e questo per colpa dei rincari dei beni energetici, senza i quali oggi l’inflazione sarebbe pari solo all’1,8%”. “Una catastrofe - ha aggiunto parlando con Repubblica - che rallenterà la ripresa in corso, per colpa dei minori consumi, indispensabile per far far fronte all’impennata dei prezzi”.
Guarda l'appello di Michel Marchi:
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commenti
Claudio
2 febbraio 2022 17:27
Sig.sindaco lei ha ragione l'unica soluzione lo sanno e voi lo sapete cioè accorpare tutti quei piccoli comuni che hanno più costi che ricavi con la nuova tecnologia non ci sarà nessuna ripercussione sui cittadini.
Daniro
3 febbraio 2022 08:40
La soluzione ci sarebbe per i piccoli Comuni che dipendono totalmente dal capoluogo in termini di servizi offerti, peraltro rivendicando anacronistici localismi delle "genti" provenienti in gran parte dal capoluogo stesso, ed è quella del naturale accorpamento.