Case popolari in via Litta e Ceccopieri zona di spaccio e abusivismo: gli inquilini esasperati scrivono al Comune, che fissa un incontro per martedì
Scantinati usati come alloggi di fortuna da abusivi, con tanto di branda, sacchetti, indumenti e oggetti sparsi ovunque. Rifiuti ingombranti, pezzi di carta stagnola sulle scale, evidentemente usati per conservare hashish. Mozziconi di sigarette, escrementi e un cucchiaino con il fondo bruciato, usato chiaramente per sciogliere l'eroina.
Siamo nelle case di edilizia residenziale pubblica di via Litta, nelle cantine in comune con gli alloggi popolari di via Ceccopieri. Qui la situazione è al limite. Ce ne siamo occupati alcuni mesi fa, ma da allora non è cambiato niente (qui l'articolo). Anzi, la situazione è drammaticamente peggiorata nonostante gli appelli dei residenti al Comune, che gestisce quelle case e che ha un contatto diretto con queste difficili realtà solo grazie alla figura del tutor condominiale. E' chiaro però che anche con tutta la buona volontà dei tutor il problema permane e servono interventi più decisi, serve una svolta dal punto di vista della politica abitativa.
“Qui è un macello, è sempre peggio”, commenta una residente contattata per saperne di più. Il primo problema è la fruizione delle cantine e degli spazi comuni da parte di abusivi, che qui alloggiano, ma il cuore della questione è la sicurezza, dal momento che questa è diventata a tutti gli effetti zona di spaccio abituale e di consumo di droghe.
I residenti non ce la fanno più e ieri, 28 gennaio, hanno sollecitato un intervento dell'amministrazione, che ha fissato un incontro per martedì. Il quadro è ben descritto nella lettera che i residenti hanno inviato al Comune, all'Ufficio Alloggi e all'Ufficio Manutenzione e per conoscenza al sindaco Gianluca Galimberti e al vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici e alla Casa, Andrea Virgilio.
L'oggetto è chiarissimo: “richiesta interventi manutentivi, di igiene e sgombero, risolutivi per la sicurezza degli inquilini di via Litta 21, Cremona”. “Con la presente – scrivono i residenti – siamo a richiedere, come già fatto svariate volte in passato: sgombero completo delle cantine, non solo delle zone comuni, e relativa chiusura per metterle in sicurezza onde evitare un nuovo accumulo; chiusura delle cantine (zona comune) onde evitare l'accesso ad estranei, blocco della libera circolazione tra le cantine dei 2 palazzi comunicanti (via Litta 21 e Ceccopieri 19)”.
Tra le richieste, anche quella di un “passaggio puntuale da parte delle forze dell'ordine (la Questura ci ha comunicato che ha bisogno di un esposto da parte del proprietario) per fare accessi temporalmente organizzati per la verifica della presenza di eventuali estranei”.
Spiegano poi i residenti andando al cuore del problema: “Le richieste nascono dalla forte mancanza di sicurezza che noi inquilini percepiamo stando all'interno del nostro palazzo. Le cantine sono infatti sempre frequentate da estranei non residenti, visti più volte da molti inquilini, che si ritrovano negli scantinati per fare uso di sostanze stupefacenti, dove lasciano escrementi e altri rifiuti biologici. Le cantine non affittate sono quasi tutte ingombre e altamente pericolose (rischio incendio?) e spesso occupate abusivamente da persone che le utilizzano per dormire, oltre che per utilizzare droghe”.
In chiusura, i residenti di via Litta chiedono interventi di tipo manutentivo, anche questi per l'ennesima volta. Tra gli interventi elencano la manutenzione del tetto (dove si riscontrano infiltrazioni), la pulizia delle grondaie (“probabilmente intasate, poiché quando piove fuoriesce l'acqua piovana”), la possibilità di “organizzare passaggi periodici di verifica del funzionamento delle luci dello stabile”, il riposizionamento degli estintori nei garage, la messa in sicurezza del pavimento di piazza Patrioti 2.
Al documento protocollato in Comune proprio ieri i residenti hanno allegato alcune foto. Sono foto analoghe a quelle che pubblichiamo in alto, a scorrimento, e che mostrano lo stato di incredibile degrado nel quale sono piombati questi alloggi popolari, che abbiamo documentato in giugno con un nostro reportage e che gli inquilini hanno più volte segnalato all'amministrazione.
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