13 settembre 2025

Cella Dati, truffa del falso Carabiniere al telefono: avvisa di un incidente ed usa il trucco della finta chiamata al 112. L'uomo non ci casca, ma le segnalazioni in zona sono state più di una

"Pronto, siamo i Carabinieri. La contattiamo perché sua figlia ha avuto un grosso problema. Non voglio spaventarla, ma deve venire subito in caserma a Cremona e parlare col maresciallo". Così la telefonata ieri in tarda mattinata. Una chiamata che ha messo subito in allarme l'uomo, che però ha ritenuto poco verosimili le parole ed ha titubato alla richiesta. "Guardi, se non si fida riattacchi e chiami il 112 che le daranno conferma". E così ha fatto l'uomo. La cosa inquietante però è che dall'altro capo del telefono ha risposto non la centrale operativa per le emergenze, ma un presunto pubblico ufficiale che ha immediatamente confermato la versione del sedicente Carabiniere. 

A quel punto il malcapitato, non del tutto convinto comunque della telefonata, ha preso tempo ed ha immediatamente contattato la figlia al cellulare per assicurarsi che fosse tutto a posto. "Sapevo per certo dove si trovava in quel momento, per questo sono rimasto stranito da quella comunicazione. Ma naturalmente mi sono anche preoccupato. Per fortuna mia figlia ha risposto e a quel punto mi ha confermato che si trattava di un tentativo di truffa o qualcosa di simile, raccomandandomi di non allontanarmi da casa come indicato al telefono".

Non è stata fatta alcuna richiesta di denaro, ma la finta chiamata potrebbe essere stata uno stratagemma proprio per allontanare da casa l'uomo.

A quel punto è scattata immediatamente la segnalazione al comando dell'Arma di Cremona, che ha fatto le dovute verifiche con il comando di Casalmaggiore (competente per la zona di Cella Dati), riscontrando che proprio da Cella era giunta in quei momenti un'altra segnalazione identica, ad indicare la malafede di chi stava telefonando.

Resta da capire come sia stato possibile che alla chiamata di verifica al 112, come indicato dalla voce al telefono, abbia risposto non la centrale operativa ma il telefono dei malintenzionati. L'anomalia si può spiegare ricordando come funzionano i telefoni fissi: i truffatori infatti hanno usato il trucco di non chiudere la linea, in modo tale che quando la vittima, rialzando la cornetta, avesse composto 112, in realtà non avrebbe fatto partire nessuna chiamata ma sarebbe rimasta- a sua insaputa- sempre al telefono con il truffatore, che a quel punto non avrebbe dovuto far altro che confermare la falsa storia e convincere la sua vittima.

Una tattica subdola e meschina, che gioca sulla paura e sulla sorpresa e che quindi può indurre facilmente in errore. E se poi in quel momento la figlia o il figlio o il presunto parente in difficoltà non potessero rispondere tempestivamente al telefono, le probabilità di cadere nel tranello sarebbero ancora più alte.


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