30 ottobre 2025

Cremona e Goryeong rinnovano il loro patto di amicizia e collaborazione: a Seoul consolidato l'accordo tra le due città

Nella prestigiosa cornice della residenza dell'Ambasciata d'Italia a Seoul, durante il primo giorno della missione in Corea della delegazione cremonese che domani inaugurerà, al Deoksugung Palace, un grande evento internazionale che vedrà protagonista per tre settimane il violino Stradivari Vesuvio 1727 e Cremona come capitale della liuteria, è stato rinnovato l'Accordo di Reciproco Scambio Economico e Culturale tra la città di Cremona e quella di Goryeong (Repubblica di Corea del Sud).

A rinnovare la collaborazione sono stati Andrea Virgilio, sindaco di Cremona, con l'assessore alla Cultura Rodolfo Bona e il sindaco di Goryeong Lee Nam-Cheol, alla presenza dell'ambasciatrice Emilia Gatto, dei rappresentanti dell'Ambasciata italiana e delle istituzioni culturali e accademiche coreane e italiane, con la direttrice del Museo del Violino Virginia Villa, il conservatore Riccardo Angeloni, il professore Marco Malagodi del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali e Tomaso Vecchi, Pro Rettore dell'Università di Pavia.

L'accordo – sottoscritto il 10 novembre 2014 nella Sala Quadri di Palazzo Comunale dagli allora sindaci Gianluca Galimberti e Yong Hwan Kwak – consolida un legame profondo tra due città unite da una comune vocazione musicale e culturale: Cremona, capitale mondiale della liuteria, e Goryeong, culla del gayageum, strumento tradizionale simbolo della musica coreana.

Nel corso degli anni, la collaborazione tra Cremona e Goryeong si è tradotta in numerosi scambi artistici, accademici ed economici, con la partecipazione di delegazioni, ensemble musicali e istituzioni di entrambi i Paesi. Momenti significativi di questo percorso sono state le visite del 2016 e del 2019 a Cremona e Crema, nonché il tour di spettacoli coreani del 2023, organizzati dal Goryeong Culture Center con il sostegno del Ministero della Cultura Coreano e del Consolato Generale della Repubblica di Corea.

Con l'incontro di oggi, Cremona e Goryeong riaffermano la volontà di proseguire e ampliare gli scambi culturali, artistici, formativi ed economici, promuovendo la collaborazione tra istituzioni, università, scuole di musica, imprese e realtà innovative.

"Questo rinnovo – ha dichiarato il sindaco Andrea Virgilio – rappresenta un segno concreto della capacità di unire tradizione e innovazione, cultura e sviluppo. Le nostre città condividono la stessa passione per la musica e per l'artigianalità, ma guardano anche insieme al futuro, alla ricerca e alla tecnologia come strumenti di crescita comune."

L'incontro a Seoul si è concluso con l'impegno reciproco a promuovere nuovi progetti congiunti nell'ambito della liuteria, della formazione musicale, della ricerca applicata e dell'innovazione culturale, rafforzando così un'amicizia che dura da oltre un decennio e continua a crescere nel segno della musica e della cooperazione internazionale.


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Rita

30 ottobre 2025 20:59

E' noto che le classi di Canto dei Conservatori di musica dell'Italia settentrionale sono oggi frequentate almeno al cinquanta per cento da cantanti lirici coreani. Da alcuni anni il fenomeno, che a Milano si è presentato da più di un decennio, si è esteso anche al Conservatorio "Lucio Campiani" di Mantova dove l'ottanta per cento degli iscritti a Canto proviene dalla Corea del Sud.
Gli allievi coreani, donne e uomini, di un'età compresa tra i venti e i trent'anni, arrivano senza sapere nulla della lingua e della cultura italiane. Confidano nella universalità della comunicazione musicale, ma si trovano poi di fatto a dover frequentare tutte le materie previste dai programmi ministeriali per questo tipo di corso: Letteratura poetica e drammatica, una storia dei generi letterari e teatrali; Arte Scenica che affronta gli aspetti teorici e pratici della scena teatrale, con cura particolare per la dizione; Storia della musica, un corso in due anni sulle forme musicali dai Greci al Novecento. E altre ancora. Grazie ai Coreani molti docenti dei nostri Conservatori lavorano. Formiamo dunque cantanti che poi viaggiano per il mondo. Italia: una fabbrica di know how a perdere. Come per la liuteria.