Dal Politecnico alla Questura, dalla Polizia Stradale all'ex Inam. Il nuovo risiko degli immobili destinato a rivoluzionare la città
A distanza di poco più di tre lustri dall’ultimo grande valzer immobiliare innescato dalla rinuncia della giunta Perri al finanziamento Cariplo di 2,5 milioni di euro per la realizzazione dell’auditorium nell’ex Cavallerizza del Corpus Domini, con cui venne posta una pietra tombale sul progetto del parco dei monasteri, nei prossimi tre anni Cremona verrà investita da una nuova rivoluzione tra gli immobili di proprietà pubblica. Un processo che dovrà necessariamente essere governato per non correre il rischio di trovare soluzioni per alcuni contenitori urbani abbandonati ma di crearne altri. Anche questa volta la miccia è innescata dagli ex monasteri, il comparto urbanistico più interessante della città, dove da anni si gioca il futuro stesso di Cremona. Un complesso domino dove ogni tessera che cade innesca inesorabilmente una serie di mosse conseguenti.
POLITECNICO: con l’intervento della Fondazione Arvedi Buschini l'Università Cattolica si è collocata in Santa Monica, mentre il Politecnico lascerà l'ex Istituto Maria Ausiliatrice di via Sesto per trasferirsi alla ex caserma Manfredini di via Bissolati. Questo avviene a trent’anni esatti dall’inizio dei corsi, nell’ottobre del 1991, quando partì il primo corso sperimentale, primo step per il diploma universitario in ingegneria informatica e automatica, ospitato provvisoriamente presso l’Itis, in attesa che si completasse l’operazione per l’acquisizione dell’ex istituto religioso dove aveva sede la scuola materna delle suore Adoratrici di Rivolta d’Adda. Si tratta oggi di un’area di circa 8000 metri quadri di superficie dotata di parcheggi e spazi verdi.
QUESTURA: se andrà in porto il trasferimento nella attuale sede del politecnico si libererà palazzo Manna di proprietà dell'Inps in via dei Tribunali, palazzo interamente vincolato dalla Soprintendenza. Acquistato dalla Prefettura aveva ospitato anche il Comune di Duemiglia soppresso nel 1920, in seguito ceduto all'Inps. Nell'estate 1991, esattamente trent'anni fa, già si cercava una nuova sede per la Questura. Attraverso i finanziamenti della legge Adamoli si pensò a un trasferimento della stessa in via del Sale, nella sede della ex Solai Varese acquistata dalla Costruzioni Andreotti. Il fallimento della Andreotti e alcune difficoltà burocratiche fecero fallire il progetto e in via del Sale si crearono palazzine per abitazione. Poi si iniziò a trattare sul trasferimento nella ex caserma Manfredini insieme alla Stradale e alla Prefettura per farne una cittadella della Sicurezza. Obiettivo dichiarato del ministero della Difesa era quello di alleggerire il peso di caserme e immobili vari sul bilancio dello Stato nell'ottica della spending review e sulle linee tracciate dal decreto “sblocca Italia”. Ma mentre nelle altre realtà dalle affermazioni di principio si era passati ai fatti (a Milano, Torino e Roma era già stato sottoscritto un protocollo d'intesa per la cessione di tredici complessi militari dismessi di circa un milione di metri quadri) a Cremona tutto si era fermato. Si erano tenuti in Prefettura una serie di incontri tra i rappresentati delle Forze dell'Ordine e l'amministrazione comunale per valutare, planimetrie alla mano, gli spazi disponibili da assegnare alla Prefettura di Cremona, alla Questura ed ad altre funzioni del Ministero dell'Interno con la conseguente chiusura delle locazioni passive dislocate in diverse zone della città. La giunta Perri nella variante del Pgt aveva deciso per l'area della caserma Manfredini la destinazione d'uso a servizi, non quella residenziale. Poi il cambio di rotta per fare il Campus e quindi l'idea della questura nella sede del Politecnico nell'ex Maria Ausiliatrice di via Sesto (che se ne andrà alla Manfredini). A suo tempo la caserma Manfredini era stata valutata intorno a 9 milioni e 400 mila euro.
SEDE DELLA STRADALE- Se si sposta anche la stradale in via Sesto, si potrebbe anche pensare di destinare l'immobile (di proprietà demaniale) di via Massarotti a sede dei Carabinieri, attualmente alla caserma Santa Lucia di viale Trento e Trieste per la quale la Provincia paga un affitto. Chiaramente resterebbe libera la Santa Lucia. In via Massarotti la caserma Guglielmo Marconi della Polizia Stradale, già sede del Comando della Legione della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale nell’ultima stima dell’Agenzia del Demanio ha un valore di 3.840.800 euro.
INPS- Si dovrebbe trasferire in via Massarotti nella vecchia sede dell'Ufficio Provinciale del Lavoro (spostato in corso Matteotti ex sede Cariplo). A porta Po si libererebbe completamente il palazzo sorto al posto dell'ex Macello e che per tanti anni ha ospitato il supermercato Coop prima del trasferimento in via del Sale.
EX INAM: Il complesso di viale Trento e Trieste non costituirà la sede dell'università delle Professioni sanitarie, che attualmente è situata in uno dei padiglioni dell'Ospedale. Il progetto di farne un polo dell'istruzione universitaria, depositato in Regione, in realtà sarebbe già stato abbandonato da tempo e si prospetterebbe invece l'eventualità di un'operazione immobiliare che prevederebbe la vendita dello stabile ad una società che, a sua volta, potrebbe affittarlo nuovamente all'azienda ospedaliera di Cremona. In assenza di risposte precise le ipotesi si moltiplicano.
EX CASERMA LA MARMORA: dopo un interesse durato almeno una ventina d'anni, al punto da far ben sperare nella soluzione di un problema che si trascinava ormai da tempo, è tornata ad arricchire il campionario delle svendite immobiliari del demanio statale. Adesso il suo destino potrebbe essere quello di diventare un centro commerciale in centro storico con relativo parcheggio, perchè investimenti Sgr, l'immobiliare della Cassa Depositi e Prestiti l'ha venduta ad un fondo immobiliare privato per una cifra di circa due milioni di euro. Il compendio, che si estende su oltre 6200 metri quadrati, comprende l'edificio principale, cioè la caserma vera e propria, costituito da un fabbricato su cinque piani fuori terra oltre ad un piano seminterrato con le relative aree cortilizie, un deposito indipendente, che si sviluppa su tre livelli fuori terra e l'area scoperta destinata a parcheggio pubblico.
EX BANCA D’ITALIA: L’immobile è nell’elenco dei beni da affittare o vendere, ma non risulta che siano stati fatti passi avanti da quando, nel 2013, l’immobile cremonese era rimasto invenduto all’asta che fissava un valore di partenza pari a 8,5 milioni di euro.
RIVOLUZIONE ANCHE NEL COMUNE, interessato a spostare uffici nella ex sede Aem di viale Trento e Trieste liberando così la zona di via Aselli e via dei Colonnetti, lasciando liberi gli antichi chiostri dell'ex ospedale di Santa Maria della Pietà, il comparto di via Felice Geromini e la Loggia dei Militi. Si pensa di spostare gli uffici comunali e concentrarli presso la ex Sede AEM di viale Trento e Trieste. Il complesso di via Aselli e via Radaelli è stato inserito dal Comune tra gli Ambiti di trasformazione, con l’intenzione di ridisegnare completamente l’urbanistica della zona, creando un passaggio pedonale tra piazza Lodi e piazza Giovanni XXIII e ricavando alloggi per anziani in quello che era una parte dell’ex ospedale. In via Geromini, il Comune occupa l’immobile della Fondazione Città di Cremona attiguo all’ex orfanotrofio, sede dell'Archivio di Stao, e vi si trovano gli uffici entrate e tributi, mentre la Loggia dei Militi, in pieno centro monumentale e di difficile accessibilità, è occupata dall’Economato. Il tutto potrebbe essere trasferito in viale Trento e Trieste, lasciato libero da Aem e occupato solo al piano terra dagli sportelli di Lgh.
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