Appuntamento confermato: il violino della Shoah torna a raccontarsi e far sentire la sua voce a Cremona. Sarà un ritorno anche per Alessandra Sonia Romano che, accompagnata da Nadio Marenco alla fisarmonica, suonerà lo strumento uscito dai lager e ritrovato in modo rocambolesco da Carlo Alberto Carutti domenica prossima, 22 maggio, alle 18, presso il centro culturale San Vitale. Il concerto, promosso da Auser Comprensorio Cremona e Amministrazione provinciale, “è un'iniziativa a favore della pace nel mondo e contro ogni forma di guerra”, dice Donata Bertoletti, presidente dell'Auser. Aggiungendo: “L'idea mi è venuta pensando al giorno in cui questo violino ha commosso tutti i presenti, nel 2016, ad Auschwitz, durante il Viaggio della memoria: un ricordo fantastico. Mi è sembrata la cosa migliore da fare riproporre il suo suono”. L'esibizione sarà intervallata dalla lettura di pagine del libro 'The Shoah violin tells its story', dell'ingegner Carutti, interpretate da Emilia Mori.
Milanese, violinista di fama internazionale, Alessandra Sonia Romano è stata scelta, dal dicembre 2016, da Carutti, imprenditore-mecenate milanese di casa a Cremona (di cui è cittadino onorario), collezionista, scrittore, raffinato appassionato d'arte e poesia, scomparso il 26 febbraio scorso all'età di 98 anni, come ambasciatrice del violino della Shoah. Uno strumento dall'importanza storica straordinaria. Apparteneva a una giovane violinista ebrea, Eva Maria Levy, che, dopo essere stata arrestata dai nazisti, lo portò con sé nel campo di concentramento di Birkenau, dove si suicidò. Il fratello, Enzo, anche lui deportato ma scampato ai campi, ritrovò il violino e lo consegnò a un antiquario di Torino, senza però mai ritirarlo. E' stato in quella bottega che Carutti è riuscito, dopo varie peripezie, a scoprirlo, salvarlo e, infine, restaurarlo. Con questo strumento, che poi le è stato donato nel 2020, Alessandra Sonia Romano sta tenendo moltissimi concerti in Italia e all'estero. “Il violino è in buone condizioni, ha una voce profonda, è adattissimo per la musica ebraica - spiega -. Quello di domenica sarà, nelle mie intenzioni, un momento in memoria delle vittime dell'Olocausto e di tutte le guerre e, nello stesso tempo, un tributo all'ingegner Carutti. Una bellissima occasione per riportare il violino a Cremona nella speranza che diventi un appuntamento fisso per la città”.
Sul palco un altro grande artista: Nadio Marenco, che ha conseguito la laurea in fisarmonica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con il massimo dei voti. Svolge attività di concertista in solo, formazioni ed orchestre sia in Italia che all'estero. “Suoniamo insieme da quasi 10 anni, abbiamo un repertorio vastissimo. Sabato, il giorno prima di Cremona, ci esibiremo vicino a Trento”, dice la sua compagna di viaggio. Questo il programma per San Vitale: John Williams: Schindler's List Theme; Maurice Ravel: da deux Mélodie hebraique kaddisch; Max Bruch: Kol Nidrei op. 47; Tradizionale: Shalom Aleichem; Tradizionale: Oy Tate; Ernest Boch; dal Baal Shem Nigun; Yellen-Pollack: My yiddish momme; Bock-Williams: Fiddler on the Roof.
“Durante lo spettacolo –-conclude la musicista - spiegherò le ricerche difficili, condotte da me ma soprattutto dall'ingegner Carutti, per ritrovare il violino della Shoah”.
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