10 gennaio 2023

Ecco chi sono i 19 cremonesi morti nei campi di sterminio a cui sono dedicate le pietre d'inciampo, che verranno posizionate il 12 gennaio con l'artista Gunter Demnig

Sono 19 le persone nate o che furono residenti a Cremona decedute in un campo di sterminio nazista o luogo equivalente a cui verranno dedicate altrettante pietre di inciampo giovedì 12 gennaio, quando sarà presente a Cremona anche l'artista tedesco Gunter Demnig, creatore del progetto. Le loro storie sono state ricostruite da Giuseppe Azzoni, Vittorio Mascarini e Giampiero Carotti, tra quelle di 38 concittadini cremonesi vittime delle deportazioni naziste individuati dalle ricerche di ANPI e Netzer. I loro nomi e le loro vicende sono state pubblicate su “L’Eco del popolo” del 6 gennaio scorso.

HAMMERSCHMIDT JENNY EUGENIA di Leopold e Berta Ascher vedova Lewin. Nata a Schloppe (Germania poi Polonia) 11.1.1881. Fu residente a Cremona in via Zaccaria del Maino 4. Morì a Forlì il 17.9.1944.

LEWIN ALFRED di Giulio e Jenny Hammerschsmidt. Nato a Berlino il 11.9.1911. Fu residente a Cremona con la madre Jenny in via Zaccaria del Maino 4. Morì a Forlì il 5.9.1944. Jenny, rimasta vedova di Giulio Lewin, lasciò la Germania e venne, nell'autunno del 1936 a Cremona con alcuni familiari. Qui aprirono e gestirono una panetteria propria e si occuparono anche di piccole produzioni agricole. Con l'avvento delle leggi razziali Jenny a Cremona venne censita nel 1938 come “ebrea straniera”. Era con lei il figlio Alfred (che a Berlino era stato membro della “Associazione Giovanile Ebraica”). La figlia Lissi, sorella di Alfred, riparò in Inghilterra nel 1939. Alfred venne arrestato il 17.6.1940 “per motivi politici” ed internato nel Campo di concentramento di Campagna (SA). La madre, ora in miseria e malata, rimaneva al nord. Si ricongiunsero a Formignana (Ferrara) dove Alfred era stato tradotto nel 1942 dai tedeschi. Nell'agosto 1944 ambedue si ritrovarono detenuti nel carcere di Forlì. Furono tra gli assassinati dell'eccidio dell'aeroporto. Alfred nella prima strage, che ebbe luogo il 5 settembre 1944 e dove morirono 10 ebrei e 10 antifascisti italiani. Jenny Eugenia nella seconda, il 17 settembre successivo, quando le vittime furono sette donne ebree “madri, mogli e sorelle degli uomini fucilati il 5 settembre”. 

BASTONI DAVIDE OMOBONO di Antonio e Rondini Tullia. Nato a Cremona il 27.7.1897, residente alla nascita in via Volturno 35. Morto a Gusen Mauthausen il 25.2.1945.

DUCHI MARIO ARISTIDE di Sante Pietro e Grassi Rosa Maria Elvira. Nato a Duemiglia il 13.2.1902, residente a Cremona via Wilson poi Porta Nuova/ Via Dante 45. Di professione oste. Iscritto alla anagrafe cittadina nel 1923 proveniente da Stagno L. Si trasferirà nel 1943 a Castelvetro Piacentino. Coniugato con Mangiarotti Adele. Morto a Mauthausen 12.1.1945, aveva 43 anni. Dal giugno 1944 partigiano nella Divisione Valdarda, 62a Brigata Garibaldi “Luigi Evangelista”. Catturato a Castelnuovo Fogliani (PC)  nel novembre '44 e detenuto a Cremona e Brescia, venne deportato a Bolzano indi a Mauthausen – Gusen, morì il 12.1.1945 nel sottocampo di Melk. Duchi gestiva a Croce S. Spirito di Castelvetro la trattoria “Croce bianca”, frequentata da molti cremonesi e punto di riferimento dei partigiani. Partì da Bolzano (convoglio 111) il 14.12.1944 e giunse a Mauthausen il 19. Partigiano combattente riconosciuto. 

GREGORI BRUNO di Luigi e Rigoni Virginia. Nato a Cremona il 10.5.1907, ivi residente in via Plasio 5, poi in via Geromini 2 e dal 1934 in via Del Sale 23. Rappresentante di commercio. Morto trentottenne a Mauthausen – Ebensee il 15.2.1945. Era stato catturato a Cremona il 3.1.'45, incarcerato a Pavia indi Fossoli e Mauthausen (matricola 76374). “Partigiano combattente caduto” riconosciuto, IV Brigata SAP “Ghinaglia” di Cremona. In archivio ANPI pratica con testimonianze sulla attività partigiana e l'attestazione della morte del Ministero Difesa Esercito (Ufficio Ricerche Stato civile ed albo d'oro, in data Roma 15.5.1948): “Deceduto 15.2.1945 in prigionia in Austria” dopo che era stato ritenuto disperso. In Atti del Comune accanto alla data di morte si annota: “passato nelle camere a gas, la salma è stata cremata”. “Fronte Democratico” del 1.8.'45 lo ricorda nella rubrica “Eroi della libertà”: “...lascia la moglie e una bambina in tenera età...”. La moglie si chiamava Giulia Maruti, la figlia undicenne Luigia.

MAGRI MARTINO di Giovanni e Brianzi Emma. Nato a Cremona il 29.1.1918, ivi residente in via Aporti 3. Studente e artigiano. Morto a Mauthausen – Ebensee il 2.5.1945. Aviere scelto, passato alla Resistenza, partigiano combattente riconosciuto (Commissione riconoscimenti della Lombardia in data 20.11.1946), dal giugno 1944 nella Brigata “Barnaba” di Giustizia e Libertà di Sulzano (Brescia). Fu catturato a Sulzano e deportato il 13 ottobre '44. Alla fine della guerra ritenuto disperso, successive ricerche ne hanno certificato la morte come prigioniero politico nel campo di Ebensee (attestazione derivante da “elenco italiani deceduti nel campo di Ebensee redatto da International Committee Political Prisoners, firmato Hermann e recapitato dal Conte Borletti all'Ufficio Informazioni Ministero Assistenza Postbellica piazza Duse 3 Milano. 15.7.1946”).

PEDRONI RENZO di Angelo Ernesto e Pedroni Adele. Nato a Cremona il 22.5.1924, ivi residente in via Ossalengo 2. Manovale. Morto a Mauthausen – Gusen il 26.4.1945. Era ferroviere. Militare in Artiglieria Alpina da poco, dopo l'otto settembre passa alla Resistenza. “Partigiano combattente caduto”, nome di battaglia “Tito”, riconosciuto (Comm.ne reg.le Piemonte 14.4.1948) della 100a Brigata Garibaldi “Vignale”, III Div. Asti. Partecipa ad uno scontro della sua brigata coi fascisti in zona Masio (Alessandria) e viene catturato il 5 dicembre 1944. Quindi deportato. La certificazione ufficiale della morte in un documento datato Roma 17.2.1947 della “Croce Rossa Italiana Ufficio Prigionieri ricerche e servizi” che certifica la morte a Mauthausen in data 26.4.45. In Atti comunali si annota che morì “in seguito a sofferenze da maltrattamenti e privazioni”.

QUAINI FERNANDO OMOBONO di Angelo e Piva Caterina. Nato a Cremona il 12.5.1922, ivi residente in via XI Febbraio 8. Morto ventitreenne a Mauthausen – Gusen l’8.3.1945. Era pilota civile poi Ufficiale nella Aeronautica. Indi partigiano combattente riconosciuto, Tenente della 7a Brigata “Stefanoni”, formazione “Di Dio” della Divisione Val Toce in Piemonte. “Fronte Democratico” del 10.8.1945 gli dedica una nota biografica. L'otto settembre fatto prigioniero dai tedeschi sfuggì e passò in Svizzera. Tornato in Italia già nel gennaio '44 è di nuovo catturato a Como, coatto nel campo di lavoro di Ghedi è scoperto ad operare un sabotaggio e messo su un treno per la Germania. Si getta dal treno durante il percorso, è ferito e ancora catturato. Di nuovo fugge e si unisce ai partigiani della Val d'Ossola dei Fratelli Di Dio. Venne catturato in una imboscata sul Mottarone, detenuto a S. Vittore di Milano e deportato a Mauthausen, fu torturato a morte, già deceduto si riferisce che il suo corpo venne preso a calci (in Atti comunali: “morì per esaurimento e sevizie”). In archivio ANPI una lettera in data 20.9.'46 del Comandante Divisione Val Toce, Renato Boeri, informa che Quaini era a capo della Squadra volante e che venne catturato dai tedeschi durante un rastrellamento. Suo fratello ALDO QUAINI era comandante del CVL della zona di Pieve d'Olmi e cadde sotto il fuoco tedesco il 26 aprile 1945 nella campagna di Pieve d’Olmi.

UGONI ENRICO di Daniele e Cibolini Teresa. Nato a Duemiglia il 12.3.1888. Dopo 48 anni di residenza a Cremona in via Brescia 2, nel 1936 si trasferì a Milano, con la moglie Cantieri Rosa e tre figli. Morto a Mauthausen – Gusen il 24.8.1944. Era un ferroviere, operava nel locale gruppo CLN clandestino dei ferrovieri. Venne arrestato il 3 marzo 1944 e deportato a Mauthausen dove fu torturato e morì pochi mesi dopo. “Fronte Democratico” del 16.11.1945 lo ricorda nella rubrica “Caduti per la patria”. 

CONCARI CARLO di Angelo e Lazzari Adelaide. Nato a Cremona il 12.12.1903. Ebbe varie residenze in città, dal luglio 1944 abitò nella ex via Balbo ora via Ala Ponzone 9. Coniugato con Piva Alice, di professione chauffeur. Morì a Buchenwald – Dora il 25 settembre 1944. 

FINETTI FRANCO di Mario e Roda Ida. Nato a Cremona il 4.7.1925 residente ivi prima in via Dei Mille 10 poi in via Garibaldi 67, dal 1932 via Cantore 14. Nel 1935 si trasferì a S. Giorgio (MN). Morì il 12.3.1945 a Uberlingen di Dachau, aveva vent’anni. Venne scoperto con un gruppo di antifascisti mantovani comandato da Felice Barbano dell'Ufficio Informazioni inglese presente a Verona. Passavano informazioni che vertevano su aviolanci, obiettivi militari ecc. A Mantova erano una quindicina e vennero arrestati dalla Gestapo il 2.8.1944.

FRASCA ERNESTO di Giuseppe e Bellini Alice. Nato a Cremona il 4 agosto 1924. Residente ivi in via Belfiore 8 poi in via Crispi 5 e dal 1931, quando aveva 7 anni, in via A. Melone 17 (sede Istituto Infanzia Abbandonata). Nel 1942 si trasferì a Dovera (CR). Meccanico. Morto a Dachau il 22 febbraio 1945, aveva 21 anni.

ARDIGÒ BRUNO di Francesco e Lazzarini Ines. Nato a Cremona il 3.7.1922, ebbe varie residenze in città, dal maggio 1937 fu in via Palestro 29. Morì a Zeithain il 19.7.1944, ventiduenne. Era stato sfollato a Sovere nel 1941. Studente universitario, era militare 3° Reggimento Artiglieria. Era stato trasferito a Zeithain da un altro campo, “l'inferno di Hoenstein”, il 25 giugno 1944. La sua matricola di prigionia: 20187 I B. FROSI ERNESTO RICCARDO di Alfredo e Udilia Bianchini. Nato a Cremona il 22.7.1922, ivi residente in via XI Febbraio 8. Morto di malattia a Zeithain il 12.6.1944, aveva 22 anni. Era studente universitario, Allievo Ufficiale Artiglieria. Necrologio per la sua morte fu pubblicato su “Regime Fascista” del 24.10.1944 (Lo riporta ed interpreta Armando Parlato in “Da Cremona all'olocausto”). Citato nella rubrica “I nostri eroi” di Fronte Democratico 8.9.1945. 

GALLI MARIO di Giovanni Francesco e Guindani Rosa Delfina. Nato a Cremona il 16.2.1911 ed ivi residente in via Del Sale 7. Tintore. Morì a 33 anni, per varie gravi malattie,  a Zeithain il 1.4.1944.

ROBOLOTTI GIUSEPPE di Giovanni e Maffi Albina. Nato a Cremona il 27.12.1885, residente ivi via S. Anguissola 1. Si trasferì a Brescia nel 1926. Coniugato con Dal Collo Elvira. Morto a Fossoli il 12.7.1944. Generale di Brigata, pluridecorato. Dopo l'otto settembre '43 si oppose alle truppe di occupazione tedesche a Fiume ed a Trieste. Passato alla Resistenza, col nome di battaglia “Micheli”,  a Milano ebbe il comando militare di zona dal CLNAI. Catturato nel maggio 1944, detenuto a Fossoli, fu tra i fucilati della strage del 12 luglio (con lui morì un altro antifascista cremonese, Antonio Martinelli di Castelverde). “Fronte Democratico” del 29.5.1945, rubrica “Eroi della libertà”, gli dedica un ampio ricordo con foto.

FERRARI MARIO di Primo e Cerri Agostina. Nato a Cremona 10.9.1917 e residente ivi via Passirano 19. Coniugato con Siboni Teresa Morì a Borgo S. Dalmazzo il 11.4.1945, sconosciuta la causa di morte.

FERRARI CRISTIANO FEDERICO di Ubaldo e Cervi Rachele. Nato a Castelverde 8.4.1919 ed ivi residente, dal settembre 1931 con tutta la sua famiglia si trasferì e prese la residenza in via Bertesi 6 a Cremona. Morì in un campo di prigionia tedesco in Sassonia, zona di Dresda, ucciso da SS il 24.4.1945. Era un Ufficiale degli Alpini che rifiutò il passaggio alla RSI dopo l'otto settembre e fu quindi deportato in Germania, matricola 4686099 DIV. Un documento del lager, qualificato con il nome della località Weinbohla, ne attesta la morte e la sepoltura nel cimitero locale nell'aprile 1945.  È presente on line un resoconto del “Diario di Federico Ferrari” a firma del Prof. Luciano Zani. In esso si apprende che Federico studiò alla Cattolica di Milano, si arruolò nella Scuola Allievi Ufficiali di Bassano e fu assegnato al Battaglione Edolo a Merano. Andò quindi in Russia con la “Tridentina”. Dopo il ritorno in Italia fu catturato a Bressanone e deportato in Germania. Si riporta che la sua uccisione sarebbe avvenuta durante un tentativo di fuga dal lager. “Fronte Democratico” del 10.7.1945 lo segnala nella rubrica “Eroi per la libertà”. Come per il successivo nome di Ernesto Tessaroli la dedica della “pietra d'inciampo” vuol significare anche memoria per i tanti militari cremonesi deportati e morti nei lager per il rifiuto al nazifascismo. 

TESSAROLI ERNESTO di Giovanni Secondo e Maffezzoni Anna. Nato a Casalbuttano il 31. 3. 1912. Residente in Cremona in via S. Bernardo Cascina Biraga, poi in via Postumia ed infine in via Casalmaggiore 15. Coniugato con Tamagnini Giuseppa. Morto nel lager di Borisov il 4.6.1944. Contadino e cavallante, 3a Elementare, richiamato ed imbarcato a Brindisi nel 1941 per il fronte greco – albanese indi Cefalonia Corfù. Nel settembre '43 era Sergente del 17° Fanteria. Partigiano riconosciuto in quanto combattente contro i tedeschi a Cefalonia, da dove fu deportato. Nel fascicolo del foglio matricolare si annota che rifiutò sia l'invito ad inquadrarsi in formazioni tedesche o repubblichine sia ad offrirsi per lavoro volontario. Gli venne attribuita la Croce al Merito di guerra alla memoria. La morte, accertata anche con alcune testimonianze di commilitoni tra cui Maffina Ottorino di Sospiro, “...è avvenuta il 4.6.1944 nei pressi del campo di Borisov (territorio russo occupato dai tedeschi) dove trovavasi prigioniero di guerra”.  Aveva 32 anni di cui venti vissuti a Cremona. Citato da “Fronte Democratico” del 25.10.1946 come combattente per la libertà a Cefalonia, deportato dai tedeschi e morto a seguito di incursione aerea sul campo di prigionia. Proprio per queste particolari caratteristiche la sua pietra d'inciampo può simbolicamente rappresentare i tanti soldati cremonesi della battaglia di Cefalonia e gli IMI dispersi o morti per varie cause in campi di prigionia nazisti.


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