Fedeli (FdI): “Passaggi a livello, via Milano simbolo di un problema annoso. Servono soluzioni concrete per la viabilità urbana”
Con un’interrogazione a risposta scritta, il Consigliere comunale di Fratelli d’Italia Luca Fedeli porta all'attenzione dell’Amministrazione comunale e dell’opinione pubblica la situazione critica dei passaggi a livello che incrociano la rete viaria cittadina, con particolare riferimento a quello di via Milano.
“Cremona è attraversata da diverse linee ferroviarie – dichiara Fedeli – e i passaggi a livello, in particolare quello di via Milano, creano quotidianamente lunghi tempi di attesa. Questo impatta negativamente sulla viabilità, sulla puntualità dei mezzi pubblici, sul transito dei mezzi di emergenza e sulla qualità dell’aria, a causa delle code di veicoli fermi con i motori accesi.”
Nell’interrogazione, Fedeli chiede se l’Amministrazione intenda avviare un monitoraggio ufficiale dei tempi di chiusura dei passaggi a livello, con l’obiettivo di raccogliere dati utili per future interlocuzioni con RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Si sollecitano anche aggiornamenti su eventuali contatti già avviati con gli enti competenti e sull’esistenza di proposte o studi per affrontare in modo strutturale il problema.
“In diverse città italiane – sottolinea Fedeli – sono state sperimentate soluzioni tecnologiche o infrastrutturali, come sottopassi o sistemi automatizzati di gestione. È fondamentale capire se anche a Cremona si possano valutare opzioni simili.”
L’interrogazione suggerisce, infine, l’adozione di strumenti di rilevazione automatica dei tempi di attesa, coinvolgendo direttamente la cittadinanza e i comitati di quartiere maggiormente interessati.
“L’obiettivo – conclude Fedeli – è trovare soluzioni efficaci per ridurre l’impatto di una criticità che persiste da anni, e che merita attenzione, ascolto e azioni concrete.”
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commenti
Pierpa
12 maggio 2025 10:04
Abito a Cremona dal 1962. Ricordo quasi con nostalgia i passaggi a livello gestiti dai "casellanti". Certo, il traffico di allora non è raffrontabile a quello odierno, ma i tempi di attesa erano più sopportabili. Poi, con la modernità, è diventato imperativo (?) contrarre i costi per il lavoro dipendente, via i casellanti e largo all'elettronica e magari all'Intelligenza Artificiale. Il problema, forse, non è monitorare i tempi d'attesa, ma la gestione dei passaggi a livello da parte di RFI