15 settembre 2021

Fusione Linea Group-A2A, il cda dell'Aem dà mandato al presidente di firmare. Fratelli d'Italia: "Il sindaco informi subito i cittadini di quanto sta avvenendo"

Il Consiglio di Amministrazione di Aem ha dato mandato al presidente Massimo Siboni di firmare la fusione con A2A. Questo l'esito dell'incontro di oggi pomeriggio del Cda dell'Aem. L'atto di oggi, precisa il presidente Siboni, "è stato un atto assolutamente formale". Aem, prosegue, "non ha deciso niente, ha semplicemente preso atto di un indirizzo espresso dall'assemblea. Quello di oggi è stato un atto dovuto e formale, uno di quegli atti che non possiamo non fare". Il presidente ci tiene insomma a precisare che oggi il Cda si è limitato a prendere atto di quello che è l'indirizzo espresso dal Consiglio Comunale, che a fine maggio ha votato a favore della fusione di Linea Group con A2A. L'atto "sostanziale", riferisce ancora Siboni, "ci sarà agli inizi di ottobre, quando si terranno le assemblee (ovviamente separatamente; ndr) di Linea Group e A2A".

Sarà in quel momento che si potrà definire conclusa l'operazione, che manderà in porto la fusione anche dal punto di vista pratico all'inizio del 2022. Riguardo al voto di oggi, Siboni non ha voluto riportare come hanno votato gli altri consiglieri (Fiorella Lazzari in quota Pd e Fabio Grassani, in quota Lega). "Posso parlare per me - ha detto - e se mi chiede se sono d'accordo con questa operazione le rispondo di sì".

Siboni non ritiene vi fossero elementi ostativi al voto di oggi. "Il caso di Seregno - dichiara - non è ostativo alla fusione (il riferimento è alla bocciatura da parte del Consiglio di Stato a un'operazione simile effettuata da A2A con l'ex municipalizzata di Seregno; ndr). Non sono un avvocato, ma tra la vicenda di Seregno e quella di Linea Group ci sono sì analogie ma anche tantissime differenze".

FRATELLI D'ITALIA - Sempre oggi, sul tema è tornato Fratelli d'Italia, con un intervento del Coordinatore cittadino Luca Grignani e dei consiglieri comunali Marcello Ventura e Giuseppe Arena. "Leggiamo oggi, ancora sulla cronaca bresciana - commentano -, la dichiarazione con cui il Capo Ufficio Stampa di A2A tenderebbe a tranquillizzare i cittadini a proposito della ipotizzata costituzione di un new.co tra A2A e il Fondo francese Ardian: sarebbe una new.co interamente controllata da A2A che rafforzerebbe la capacità industriale di quest'ultima, indipendentemente dal finanziamento francese di 1,5 miliardi. A prescindere che si tratti o meno di una operazione meramente finanziaria, l'indiscrezione giornalistica di ieri sulla costituzione della new.co A2A/Ardien ha trovato dunque conferma. Bene quindi ha fatto Fratelli d'Italia a riprenderla pubblicamente (qui l'articolo). La preoccupazione peraltro non ci abbandona".

"Per come infatti oggi candidamente ammesso dal Presidente di Aem - proseguono - non solo la cabina di regia, la stanza dei bottoni, non è e non sarà più a Cremona, bensì presso la sede di A2A a Milano e a Brescia, ma che di questa operazione (finanziaria malcelata) col Fondo francese se ne parlava da oltre un anno e che probabilmente ora starebbe per concretizzarsi. Peccato che di questa operazione Sindaco e Giunta non ne abbiano mai parlato né pubblicamente, né in sede istituzionale, nè abbiano informato il consiglio comunale, tantomeno in occasione della decisione di cedere Lgh a A2A".

Concludono Grignani, Ventura e Arena: "E' dunque con ancora più forza di quanto fatto ieri che chiediamo al Sindaco e alla Giunta di immediatamente relazionare la città di quanto attualmente a loro conoscenza e di attivarsi per rendicontare puntualmente degli sviluppi e degli esiti della citata operazione, atteso che per i cittadini cremonesi questa non sarebbe altro che una delle prime conseguenze dell'intervenuta decisione di cedere Lgh ad A2A".

 

f.c.


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