Il pasticciotto di Giuseppe Micocci entra nel menu della “Pasticceria & caffetteria Biancaneve” di corso Garibaldi, in tre versioni: torrone e cioccolato, crema classica e mascarpone
Solo conferme per il pasticciotto presentato dal prof Giuseppe Micocci all'ultima “Festa del Torrone” (leggi qui), in collaborazione con i fratelli Massimo e Cristiano Rivoltini dell'omonima Alimentare Dolciaria e con Emanuela Arcari della “Pasticceria & caffetteria Biancaneve”, che, quella mattina, aveva messo a disposizione il laboratorio e che ora ha inserito il prodotto nel suo menu. Emanuela ha infatti deciso di continuare a proporre la specialità salentina con cuore cremonese, nel suo negozio di corso Garibaldi 111. Lo farà almeno fino a marzo: “Con l’arrivo del caldo - spiega l’esercente - ci sarà un'interruzione di qualche mese poiché, nei periodi primaverile ed estivo, la frolla non funziona molto. Ho sempre amato il cosiddetto salentotto, ma non sapevo come si preparasse e mi sono dotata della strumentazione necessaria per realizzarlo soltanto dopo la dimostrazione di Micocci”.
Ti stai limitando alla versione con ripieno al fondente e granella di albume, miele e frutta secca del tuo ex insegnante del corso serale alberghiero “L. Einaudi” o hai in serbo qualche sorpresa?
“Ho seguito il suggerimento di Giuseppe, che mi ha consigliato di abbinare le creme che vanno per la maggiore qui, come, per esempio, quella classica o al mascarpone. La recente variante pugliese, con l’aggiunta di amarene sciroppate, andrebbe invece testata preliminarmente, per valutarne il gradimento a livello locale”.
Vendete al chilo o al pezzo?
“I dolci si acquistano singolarmente e costano tre euro l'uno. Saranno un po' più piccoli rispetto a quelli offerti al PalaTorrone, che sono stati giudicati troppo grossi dai clienti”.
Perfetto. O quasi: in effetti, manca qualcosa, non c’è il nome. E, sebbene dovremmo limitarci a scrivere, a fare cronaca, stavolta, la famosa licenza, ce la prendiamo, anzi, ci impicciamo proprio, perché … ci è venuta un'idea. Questi bocconotti, noi li chiameremmo "micocci", in quanto, dai, Emanuela, pensa che bello sentirsi domandare ogni tanto: "Mi dà tre micocci al cioccolato, per favore?". Ecco, noi te la buttiamo lì, poi, per carità, decidi tu!..
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