Il profumo della Belle Époque e un momento magico con "Sottocanna in circuito" al Parco al Po
Per una giornata, oggi al Parco al Po, il CAVEC ha riannodato i fili del tempo e ricreato – con la manifestazione riservata alle "Sottocanna in Circuito" – il profumo e il sapore della Bella Époque, il suo essere momento magico e ripetibile, in cui la società si affacciava con ottimismo e con joie de vivre, con leggerezza e con nonchalance, su un secolo che non poteva immaginare sarebbe stato tanto tragico e sanguinoso quanto il Novecento. Una sessantina di motociclette, in pieno spirito futurista, "adorne di grossi tubi simili a serpenti dall''alito esplosivo" per dirla con Marinetti, hanno inanellato giri lungo la pista ricavata a ridosso del Grande Fiume. Senza fretta, perché il "Sottocanna in Circuito" non è una competizione ma, semplicemente un concorso dinamico di conservazione e restauro. Così, nello spirito dell'evento, ad aggiungere suggestione alla sfilata, i centuari si sono vestiti a tema, in piena sintonia con i mezzi che erano chiamati a guidare. I più eleganti indossano giacche e panciotti, i pantaloni alla zuava con calze scozzesi. Per le signore abiti lunghi, cappelli e ombrellini per ripararsi dal sole, in anni in cui nobile era il pallore. Per i più sportivi, quelli che stringono il manubrio di una moto da competizione, caschi in pelle, come i guanti lunghi fino a proteggere quasi tutto l'avambraccio, occhialoni e foulard svolazzanti per la velocità. E poi c'è la musica, quella della Bourbon Street Dixie Band. Note che evocano il jazz americano, con il ritmo ben marcato, le sonorità particolari e i timbri degli strumenti abbinati tra loro in modo singolarissimo. Carica vitale ed emozioni vibranti che non si spengono quando le note lasciano spazio ai rombi delle motociclette. Un clima festoso durato fino alle premiazioni. Tantissimi i trofei assegnati, quasi impossibile ricordarli tutti. Tra i più significativi, il riconoscimento per la motocicletta più antica che è andato alla Werner del 1902 di Mario Macchiella. Tra le moto italiane, invece, la più datata, è la Gilera 3Hp e ½ del cav. Emilio Comelli. Il premio per l'esemplare in miglior stato di conservazione (cioè che non ha mai subito un restauro nonostante il secolo e più di vita), va alla Douglas TS del 1923 di Alessandro Boglioni. Ad aggiudicarsi il trofeo per il miglior ripristino è, invece, la Guzzi Normale del '24 di Luigi Tagliaferri. "Best of show" della giornata la AJS Stevens del 1918 di Roberto Ceruti. Il sidecar è ancora in vimini, la forma già quella affusolata che ammicca ai primi studi sulla aerodinamica. Davvero un "pezzo" da museo. Ci sono poi i premi per le moto inglesi, tema di questa edizione delle "Sottocanna". Il comitato organizzatore del CAVEC ha voluto valorizzare l'esemplare più antico (l'Excelsior del 1909 di Marco Glisenti) e la più elegante (la Cotton del 1932 di Giuseppe Chiodelli). Guarda al futuro, infine, il trofeo assegnato a Luca Francinelli, premiato con la sua Guzzi 250 ss come miglior pilota "under 25", a testimonianza di come le moto d'epoca sappiano coinvolgere anche i giovani. Ma il successo più grande è proprio quello del Club Amatori Veicoli d'Epoca Cremona, capace di riunire tanti esemplari che, solitamente, si vedono (statici) solo nei musei. "E' stata una bella edizione - conferma il presidente Claudio Pugnoli - La "Sottocanna" è una manifestazione unica. Proprio per questo l'organizzazione non è mai facile. Essere riusciti a coinvolgere tanti collezionisti è un riconoscimento importante del nostro impegno. Abbiamo, come ogni anno, offerto uno spettacolo coinvolgente. Il numerosissimo pubblico che ha seguito l'evento ne offre una testimonianza tangibile. Ringrazio, oltre ai partecipanti, tutti quanti hanno reso possibile l'evento. E, in particolare, la Amministrazione che, ancora una volta ci ha offerto questo anfiteatro meraviglioso e i tanti volontari del CAVEC che hanno permesso la perfetta riuscita dell'evento".
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