25 aprile 2021

Il taglio degli alberi sul Morbasco, il Comune sapeva tutto ma non ha mai risposto alla segnalazione di Legambiente

La documentazione fotografica sul taglio di alberi lungo il cavo Morbasco è sul tavolo del sindaco Galimberti dall’11 marzo. Il Comune non può dire di non sapere e di dover verificare l’accaduto. E’ la sindrome di “San Felice”. Eppure a Legambiente, che ha presentato una segnalazione il 5 marzo scorso, non è mai giunta da parte del Comune alcuna risposta. Nel frattempo i tagli indiscriminati di essenze si moltiplicano, dimostrando come la situazione rischi di sfuggire di mano. La nota di Legambiente è stata inviata, oltre che dal sindaco, all’UTR Val Padana Cremona e ai Carabinieri forestali. Gli unici ad aver risposto sono questi ultimi, limitandosi a sottolineare, riguardo al bosco, che si trattava di un pioppeto.

Nel testo si segnala “il taglio definitivo di un bosco di circa 5000 metri quadrati e la distruzione delle piante ad alto fusto presenti sulla sponda sinistra del cavo Morbasco in località a posta a sud dell’impianto di depurazione di Cremona”, sottolineando il fatto che le operazioni sarebbero avvenute intorno al 1 marzo. “Poiché esiste un vincolo ambientale ai sensi del Codice dei beni culturali e del Paesaggio determinato dal cavo Morbasco - osserva l’associazione - il Pgt individua le aree come Rete ecologica regionale e come aree di valore Paesaggistico-Ambientae ed ecologico (art.18 NT), dato che alcune aree sono comunque classificate nel Piano di indirizzo forestale della Regione ed inoltre ricomprese nel parco Locale di Interesse Sovracomunale del Po e del Morbasco”. La nota di Legambiente si conclude con la richiesta di conoscere “se le operazioni di taglio del bosco sono state regolarmente autorizzate; in quale tipo di casistica rientri la distruzione della vegetazione ripariale per circa 200 metri di riva composta da circa una ventina di piante ad alto fusto e vari arbusti”. Conclusione che, oggi, suona involontariamente ironica: “Ringraziando per l’attenzione si chiede un cortese e rapido riscontro vista la presenza dei vincoli ex lege Galasso e di Bosco”.

Sul caso del taglio del pioppo secolare a San Felice a metà marzo, il Comune aveva risposto che “L'abbattimento purtroppo è avvenuto per una mancanza procedurale, per cui non è stata richiesta una verifica strutturale nei tempi previsti per legge e di cui l'Amministrazione non può che sentirsi responsabile”. E ancora: “La situazione si è verificata a causa di un momento di transizione dirigenziale che ha fatto slittare i termini previsti per la valutazione del caso specifico”. Cosa risponderà ora? O meglio, cosa avrebbe dovuto rispondere?

In allegato la segnalazione di Legambiente

//media2.cremonasera.it/dev_cremonasera/Assets/Files/2021_04/25/073946/a-informazioni-taglio-bosco-e-distruzione-vegetazione-ripariale-lungo-il-cavo-morbasco.pdf

Fabrizio Loffi


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