L'inquinamento da polveri sottili incrementa diffusione e morti da Covid. Ecco lo studio dell'Università di Pisa. E Cremona è capitale europea per lo smog
Durante la pandemia da Covid la qualità dell'aria ha avuto "un impatto sia sulla diffusione del virus, sia sulla mortalità". Dunque c'è correlazione diretta tra Covid e smog. E' la conclusione di un ciclo di studi a livello mondiale che ha coinvolto l'Università di Pisa e pubblicata poco fa da "Nature". Nello studio dell'Università pisana nell'affrontare la situazione italiana ha dato un peso particolare alla realtà lombarda, tra le zone più inquinate del Paese ed in particolar modo Monza, Brescia, Bergamo, Milano, Lodi e Cremona (che detiene il triste primato di capitale europea per le polveri sottili). Dunque più smog, minore qualità dell'aria, più diffusione del virus e più morti per Covid dice lo studio. "Una maggior concentrazione nell’aria di dieci microgrammi per metro cubo di biossido di azoto, Pm2,5 e Pm10 è associata rispettivamente con un aumento di 40,2, 63,7 e 81,6 decessi ogni 100 mila abitanti». Si parla di mortalità in eccesso. Dunque, vittime del Covid-19. Allo stesso modo, la medesima maggior concentrazione degli stessi inquinanti, «è associata con un aumento di 0,27, 0,44 e 0,54 per cento della prevalenza Covid».
Perciò lo studio ribadisce che gli alti livelli di inquinamento hanno contribuito ad aggravare le conseguenze della pandemia, facendo delle zone centrali della Lombardia il fulcro del numero dei morti in Italia (più di 42mila in Lombardia, qualche migliaio nel cremonese). Gli studiosi hanno messo insieme le ricerche consolidate da decenni che dicono come gli inquinanti "possano provocare irritazioni, infiammazioni e più serie infezioni e malattie ai polmoni e alle vie aeree". Quindi si è proceduto al confronto tra i dati dell'esposizione agli inquinanti e l'incidenza della pandemia: il titolo di Nature, molto eloquente è "Assessing the impact of long term exposure to nine outdoor air pollutants on COVID-19 spatial spread and related mortality". Ebbene dove alta è la concetrazione di benzene, benzopirene e metalli (nonostante le varianti inserite che potevano aggravare la situazione: dal clima al profilo demografico e altro) incontrovertibilmente il virus e la successiva mortalità hanno avuto maggior diffusione. Inoltre lo studio ha «ha scoperto che, come gli inquinanti più comuni, anche gli idrocarburi policiclici aromatici e i metalli pesanti possono aver avuto un ruolo decisivo nelle differenze di diffusione e mortalità del Covid-19".
E Cremona aspetta ancora l'indagine epidemiologiche e misure adeguate contro l'inquinamento da polveri sottili.
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