17 marzo 2022

L'orrore della guerra negli occhi e nelle domande dei ragazzi: alla scuola Sacra Famiglia l'incontro con il giornalista Luca Fiore

Come era inevitabile, l’attualità della guerra in Ucraina sta suscitando molte domande anche nei bambini e nei ragazzi. Per questo la scuola Sacra Famiglia di via XI febbraio ha preso seriamente questi interrogativi e ha organizzato un incontro con Luca Fiore, giornalista e critico d’arte che ha vissuto in prima persona la rivoluzione ucraina di piazza Maidan nel 2014. Collegato da Milano, Fiore ha incontrato le classi della scuola media in un dialogo fitto con i ragazzi.

Questo conflitto – ha spiegato Fiore – ha molteplici ragioni. Ci sono ragioni storico-culturali, identitarie, religiose, geopolitiche ed economiche. Per questo trovare una soluzione e un’intesa non è facile”.

Perché la Russia sente il bisogno di espandersi? Quali sono le responsabilità di Putin? A cosa servono le sanzioni imposte dall’Europa? Queste e tante altre domande sono state il filo conduttore di una mattinata che ha coinvolto tutte le classi della scuola secondaria. Il racconto si è fatto vivo quando il reporter ha portato la testimonianza di alcuni amici ucraini in fuga verso la Polonia, che hanno dovuto lasciare il figlio neo-diciottenne nel Paese perché la legge marziale imposta dal Governo impedisce ai maschi dai 18 ai 60 anni di abbandonare l’Ucraina e se provi a superare il confine, ti arrestano.

C’è una grande dignità - ha osservato Fiore - e un grande desiderio di buona parte del popolo ucraino di essere con l’Europa e al contempo non si possono dimenticare le proprie radici. Il disegno di Putin? E’ molto esteso, così come il sistema che lui rappresenta. Vorrebbe riunificare le cosiddette “tre Russie” ma nel farlo ha usato prima la propaganda e poi ha inviato i carri armati con la scusa di essere stato provocato da Kiev. Qualche provocazione c’è stata, ma con questa guerra Mosca è passata automaticamente dalla parte del torto ed è ingiustificabile quel che accade”.

A chi chiede se la guerra finirà presto, Fiore risponde con sincerità: non è possibile saperlo, ma è una speranza. Alimentata anche dal fatto che i conflitti costano e che le trattative sono in corso. Qual è dunque il nostro compito di fronte a tutto questo? “Abbiamo il compito di tenerci informati e – se possibile – di essere pronti ad accogliere i milioni di ucraini che arrivano qui da noi. Accogliere, abbracciare il loro dolore è un primo passo verso la pace”, ha concluso il giornalista.


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