12 settembre 2025

L’unità pastorale Sant’Omobono di Cremona accoglie don Maccagni: celebrazione il 14 settembre nella chiesa di San Pietro

Quella di domenica 14 settembre sarà una giornata di particolare significato per l’unità pastorale Sant’Omobono di Cremona, formata dalle parrocchie cittadine della Cattedrale, S. Imerio e San Pietro al Po. Proprio nella chiesa di via Cesari, infatti, la comunità accoglierà il nuovo parroco don Gianpaolo Maccagni, scelto dal vescovo Antonio Napolioni per guidare le tre parrocchie nel centro di Cremona dopo nove anni come suo più stretto collaboratore, nel ruolo di vicario episcopale per il Clero e il Coordinamento pastorale. Insieme a don Maccagni inizierà il proprio servizio come nuovo collaboratore parrocchiale dell’unità pastorale mons. Amedeo Ferrari, che dopo sei anni come rettore del Santuario di Caravaggio torna a Cremona anche come canonico del Capitolo della Cattedrale.

La solenne Messa di insediamento presieduta dal vescovo Napolioni si svolgerà domenica 14 settembre alle 18.30 nella chiesa di San Pietro al Po e inizierà sul sagrato della chiesa con il saluto da parte dell’Amministrazione comunale, alla presenza della vicesindaca Francesca Romagnoli, a nome dell’intera comunità civile. Per l’occasione sono stati invitati anche i presidenti dei Comitati di quartiere del territorio parrocchiale: 9 Giordano-Cadore, 16 Centro e 15 Bagnara-Battaglione-Gerre Borghi.

La celebrazione, animata dal coro dell’unità pastorale, ricalcherà il cerimoniale degli ingressi dei parroci con la lettura del decreto di nomina, il canto del Veni Creator e il nuovo parroco che aspergerà l’assemblea e incenserà la mensa eucaristica, ricevendo poi il saluto della comunità dei fedeli nelle parole di un rappresentante dell’unità pastorale. Concelebreranno l’Eucaristia anche gli altri sacerdoti già in servizio nell’unità pastorale: il vicario don Stefano Montagna e i collaboratori don Mauro Felizietti e mons. Carlo Rodolfi. Finita la celebrazione tutti i presenti saranno invitati al rinfresco preparato nel refettorio di San Pietro al Po.

In preparazione all’ingresso del nuovo parroco giovedì 11 settembre alle 21 i fedeli dell’unità pastorale sono chiamati a vivere un momento di adorazione eucaristia nella chiesa di S. Imerio. Specifiche intenzioni per l’inizio di ministero dei nuovi sacerdoti vi sono state anche nelle preghiere dei fedeli, nelle adorazioni settimanali nella chiesa di S. Girolamo e nella preghiera del Rosario nella Novena della Madonna dei Pescatori (1-7 settembre).

Domenica 21 settembre alle 11 don Maccagni presiederà l’Eucaristia in Cattedrale, dove domenica 14 settembre alle 11 inizierà formalmente il proprio incarico il nuovo rettore della Cattedrale, don Gianluca Gaiardi. Le due celebrazioni, come ogni domenica, saranno proposte in diretta tv su CR1 e i canali web e social della Diocesi.

Biografia dei nuovi sacerdoti

Don Gianpaolo Maccagni, classe 1958, originario di Castelleone, è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982. Ha iniziato il ministero sacerdotale a Cremona come vicario della parrocchia di Cristo Re. Nel 1997 la nomina a parroco della parrocchia S. Francesco d’Assisi, nel quartiere Zaist di Cremona. Negli stessi anni, quale vicario zonale dell’allora Zona pastorale 6, ha temporaneamente assunto gli incarichi di amministratore parrocchiale del Migliaro (2012) e di Picenengo (2013). Nel 2016 la nomina a vicario episcopale per il Clero e il Coordinamento pastorale. Tra il 2016 e il 2019 è stato anche cappellano del Monastero Domenicano di San Sigismondo e tra il 2016 e il 2025 responsabile dell’Istituto pastorale Pio X. Ora il vescovo l’ha scelto come parroco dell’unità pastorale Sant’Omobono di Cremona, formata dalle parrocchie della Cattedrale, di S. Imerio e S. Pietro al Po, in sostituzione di don Antonio Bandirali. Dal 2019 è assistente diocesano dell’Azione Cattolica Cremonese.

Mons. Amedeo Ferrari, classe 1951, originario di Rivoltella del Garda (BS), è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1975. Laureato in Pedagogia, è stato animatore del Seminario Vescovile (1975-1980) e poi docente (1980-2006). È stato anche responsabile dell’Istituto di pastorale S. Pio X (1994-2004); vice-assistente diocesano (1990-1995) e poi assistente diocesano (1995-1997) dei Giovani di Azione Cattolica. Successivamente ha ricoperto gli incarichi di delegato episcopale per il Clero (1997-1998), presidente della Commissione per il Diaconato permanente (1997-2001) e rettore del Seminario Vescovile di Cremona (1998-2004). È stato poi parroco a Cremona della parrocchia di S. Bernardo (2004-2007) e di Castelleone e Corte Madama (2007-2018) con anche l’incarico di rettore del Santuario della Madonna della Misericordia. Tra il 2006 e il 2023 è stato anche docente degli Studi teologici riuniti dei Seminari di Crema-Cremona-Lodi-Vigevano. Dal 2018 era rettore del Santuario S. Maria del Fonte presso Caravaggio. Ora il vescovo l’ha scelto come canonico del Capitolo della Cattedrale di Cremona con anche l’incarico di collaboratore parrocchiale dell’unità pastorale “S. Omobono” di Cremona (Cattedrale, S. Imerio e S. Pietro al Po).

Il saluto del nuovo parroco sul bollettino parrocchiale

Colgo volentieri l’occasione di questo spazio sul periodico della nostra Unità Pastorale per un breve e semplice saluto.

Non vi nascondo il mio sincero desiderio di ritornare ad essere parroco, di una comunità cristiana, dopo nove anni di esperienza arricchente come collaboratore del Vescovo Antonio per il coordinamento pastorale in diocesi. Fin da quando ho iniziato il mio cammino, 43 anni fa, ho sempre pensato che la chiamata a servire la chiesa come presbitero rende pastori di quella porzione di chiesa che ci viene affidata. “Quando ebbero mangiato”, il Signore, dopo che ha ottenuto per tre volte la sua sincera dichiarazione ad amarlo, affida a Pietro le sue pecorelle. (Gv 21, 15-17) “Dopo la Messa, il dono più grande: la Parrocchia” scriverà don Primo Mazzolari nel suo testamento. Dopo esser stati commensali con Cristo, è Lui stesso che ci affida quanto ha di più caro: il suo popolo. Ecco il programma di vita: diventare ed essere sempre più pastori: questa è l’identità di un presbitero! Il pastore sta, condivide, accompagna, ascolta, si prende cura, si fa carico, come Gesù non come un mercenario. Ecco, vengo a voi semplicemente con questo desiderio, da credente desidero condividere la fede nel Risorto con voi per quel tratto di cammino che il Signore ci concederà, come prete desidero vivere in fraternità con gli altri preti della stessa unità pastorale, come vostro parroco mi auguro di poterci aiutare vicendevolmente a proseguire il bel cammino tracciato da chi con voi prima di me, ha speso con passione tante energie, inseriti in  quella straordinaria Chiesa di Cremona che vede proprio nella Cattedrale del Vescovo il suo segno visibile.

Non ho e non desidero fare programmi, accoglierò con voi quelli che il Signore, giorno dopo giorno ci offrirà e che si manifestano nelle pieghe della vita di ognuno e in questo momento storico così carico di tensioni e paure, ma proprio per questo ancora di più bisognoso dell’annuncio di speranza del Vangelo.

Se una priorità voglio manifestarvi è quella di uno sguardo e un’attenzione particolare, per gli ammalati, gli anziani nelle loro abitazioni e nelle case di riposo, le famiglie in difficoltà, quelli insomma che faticano di più, che rischiano di  sentirsi lontani, a loro va da subito il mio pensiero, la mia preghiera e il mio primo impegno.

Ancora un grazie riconoscente a don Antonio, entrambi di Castelleone, al quale mi lega stima e amicizia, per il frutto del suo generoso servizio che mi consegna, a lui auguro un buon lavoro nel servizio diocesano che il Vescovo gli affida. Un saluto a don Stefano, che con tanta passione anima la pastorale giovanile, ai collaboratori don Carlo, don Mauro, al diacono Franco, con i quali condividere il servizio pastorale, un benvenuto a don Amedeo che accogliamo nella medesima squadra. Alle diverse comunità religiose, altra bella risorsa dell’unità pastorale, l’impegno a valorizzare il loro carisma a servizio della comunione tra tutti.

Avremo modo giorno dopo giorno di conoscerci personalmente e di accoglierci fraternamente anche nei nostri limiti, fin d’ora auguro a me e a tutti voi un buon cammino.

Il vostro parroco 

don Gianpaolo

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