1 aprile 2022

La chiusura di Area Donna finisce sul tavolo del ministro Speranza: interrogazione del senatore Danilo Toninelli. Ecco il testo integrale

"Quali misure (il ministro della Salute; ndr) intende adottare nell'ottica di salvaguardare l'interesse delle pazienti oncologiche (di Cremona) che rischia di essere tristemente trascurato nell'ambito di una attività di riorganizzazione sanitaria da parte della Regione Lombardia che trascura la persona e i suoi bisogni?".

Avanti come un rullo compressore. La battaglia per la difesa di Area Donna presso l'ospedale di Cremona non registra battute d'arresto e anzi sale costantemente di livello. Dopo il sottosgretario Pierpaolo Sileri, contattato nei giorni scorsi dalle donne che stanno lottando per salvaguardare la Breast Unit (qui l'articolo), ecco ora l'interrogazione direttamente al Ministro della Salute, Roberto Speranza.

A portare il caso sul tavolo di Speranza è l'ex ministro e senatore originario di Soresina, Danilo Toninelli (M5S), peraltro, come emerso in questi giorni, il pentastellato più votato dopo Giuseppe Conte.

Scrive Toninelli: "Premesso che: dal 2016 è attivo presso l'Ospedale di Cremona un percorso unitario e completo, interamente dedicato alla senologia oncologica - denominato "Area donna"- che, attraverso la multidisciplinarietà dell'assistenza, consente la completa integrazione tra tutte le strutture dedicate alla salute della donna nella sua globalità: dalla prevenzione, alla diagnosi precoce, fino al trattamento chirurgico oncologico e plastico dei tumori della mammella e dell'apparato genitale femminile".

Premesso ancora che "la scelta di collocare una struttura di tale importanza strategica a Cremona non fu casuale dal momento che, in questa area, il tasso di mortalità registrato per le malattie oncologiche è, ancora oggi, in assoluto il più alto rispetto al resto d'Italia con una incidenza di decessi nettamente più alta rispetto a tutte le altre regioni della Penisola, essendo la stessa Cremona la seconda città più inquinata d'Europa, secondo quanto dichiarato lo scorso diciassette giugno dall'AEA (Agenzia Europea dell'Ambiente)".

"Il centro - osserva ancora Toninelli - rappresenta, da anni, non solo un punto di riferimento essenziale per le donne del territorio che possono accedere a un percorso unico di presa in carico dalla diagnosi alla guarigione, ma anche un fiore all'occhiello della sanità cremonese rientrando, tra le altre cose, tra le venti strutture che in Italia sono certificate, a livello europeo, con il bollettino "Eusoma" da parte dell'European Society of Breast Cancer Specialists, il massimo organismo scientifico europeo che si occupa di tumore al seno e che assegna tale riconoscimento solo alle Breast Unit che soddisfano determinati livelli di qualità, multidisciplinarità e numero di interventi".

Aggiunge l'ex ministro: "Considerato che: lo scorso agosto è stato approvato dalla Regione Lombardia il nuovo Piano Organizzativo Aziendale Strategico (POAS) presentato dall'ASST di Cremona che prevede la riorganizzazione e l'accorpamento di alcune unità operative e che vede il percorso "Area donna" non più come una realtà facilitata e protetta ma con delle prestazioni che dovranno ora essere svolte in condivisione con altre aree oncologiche nell'ambito di un più vasto " Cancer Center", di fatto smembrando un percorso unitario e virtuoso che contribuiva a garantire una certa "serenità" alle donne almeno sotto il profilo della continuità e della specificità del percorso di cura".

Considerato anche che "la situazione è già particolarmente drammatica per l'enormità dei tempi d'attesa per l'esecuzione, presso il medesimo ospedale, di semplici ma fondamental i esami di radiologia diagnostica come la mammografia o l'eco addome completo a causa di agende del tutto bloccate da ormai cinque anni che costringono i pazienti a rivolgersi, sempre più spesso, a strutture limitrofe ed, in extremis, al privato, con la conseguenza di frammentare il percorso diagnostico ed allungare i tempi di gestione della malattia".

Tenuto conto infine che "l'abbandono da parte di tre radiologhe, sempre nell'ambito di un processo di ridimensionamento ormai avviato di Spazio Donna, ha già compromesso la possibilità della struttura di erogare le mammografie, tra l'altro gratuite, obbligando tante pazienti a rivolgersi alla LILT locale, con un calo degli esami rispetto al 2019 di circa il 33,70% (pari a 5431 esami in meno)", Toninelli chiede "se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti" e, appunto, "quali misure, per quanto di sua competenza, intende adottare nell'ottica di salvaguardare l'interesse delle pazienti oncologiche che rischia di essere tristemente trascurato nell'ambito di una attività di riorganizzazione sanitaria da parte della Regione Lombardia che, sempre più spesso, trascura la persona e i suoi bisogni".

Federico Centenari


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