3 agosto 2025

La Provincia chiede formalmente il ritiro dei licenziamenti a Centropadane Engineering. La Uil: tra i soci pubblici e il Consiglio di Amministrazione si è rotto il vincolo di fiducia

L' Amministrazione Provinciale, socio cremonese di Centropadane Engineering Srl, ha chiesto formalmente al Cda e alla direzione della società di ritirare immediatamante i licenziamenti. La mobilitazione e le prese di posizione evidentemente sono servite e la richiesta del Presidente Mariani sembra proprio andare in contraddizione con le indicazioni del Cda e della Direzione aziendale. Ovvia la soddisfazione della UILTuCS Cremona che prende atto positivamente della decisione della Provincia ma che denuncia come "tra i soci pubblici e il Consiglio di Amministrazione si è rotto il vincolo di fiducia. E questa frattura è profonda, strutturale, evidente". Ecco il comunicato della UILTuCS:

"La UILTuCS Cremona prende atto con favore della comunicazione ufficiale del socio pubblico cremonese, che ha formalmente richiesto – anche per iscritto – al Consiglio di Amministrazione e alla Direzione di ritirare immediatamente i licenziamenti decisi giovedì scorso. Una presa di posizione chiara, già anticipata verbalmente, che ha contribuito in modo determinante a fermare un atto ingiusto, unilaterale e socialmente irresponsabile.

È un primo risultato importante, frutto della denuncia pubblica, dell’indignazione diffusa e della mobilitazione sindacale.

In questa fase, come UILTuCS, condividiamo l’approccio pragmatico adottato: votare il ripristino del capitale sociale al minimo di legge e successivamente, prendere atto del piano di risanamento, pur considerandolo debole, incoerente e inadeguato, sono stati, viste le tempistiche imposte, l’unico modo per impedire soluzioni peggiori e guadagnare tempo prezioso per un confronto serio.

Ma proprio per questo è impossibile ignorare ciò che è ormai sotto gli occhi di tutti: tra i soci pubblici e il Consiglio di Amministrazione si è rotto il vincolo di fiducia. E questa frattura è profonda, strutturale, evidente.

Il CDA ha approvato in tutta fretta un piano che prevede tagli indiscriminati – ai lavoratori, ai superminimi, al welfare – auto-escludendo i suoi stessi membri e il Direttore da qualsiasi sacrificio. Ha agito senza confronto, senza trasparenza e senza criterio. Ha spinto l’azienda verso un punto di rottura, ignorando le indicazioni e le perplessità dei soci. È legittimo, a questo punto, domandarsi per conto di chi stia agendo realmente.

Serve ora un cambio di passo. Serve responsabilità.

Una società a partecipazione pubblica non è un soggetto separato o autoreferenziale, ma uno strumento al servizio della collettività. Non invochiamo formule giuridiche, ma buonsenso, coerenza e lealtà istituzionale.

Come UILTuCS restiamo pienamente attivi e vigili. Nessuno pensi che la revoca dei licenziamenti chiuda la partita. Al contrario: ora serve ritirare il piano, ripartire da una visione condivisa, e ricostruire dalle fondamenta la relazione tra governance e territori.

 Come Uiltucs dubitiamo che si possa fare con i dirigenti e gli amministratori che hanno approvato il piano di risanamento e hanno proceduto unilateralmente a licenziare 4 persone, in sfregio ad ogni principio di correttezza e senza alcun confronto con le rappresentanze sindacali".

UILTuCS Cremona

Marco Tencati


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