Le telecamere di "Chi l'ha visto" nel tempio Sikh di Pessina Cremonese per cercare tracce dello scomparso Jaskaran Singh
Le telecamere di “Chi l’ha visto?” sono entrate al tempio Gurdwara Shri Kalgidhar Sahib di Pessina Cremonese per cercare tracce, notizie o indicazioni che possano portare a far luce sulla misteriosa scomparsa di Jaskaran Singh, il 24enne indiano residente a Pieveottoville di Polesine Zibello (Parma) scomparso dal 16 luglio. L’inviata di “Chi l’ha visto?” Raffaella Griggi si sta occupando del misterioso caso e, nei giorni scorsi, è stata sia nel paese dove il giovane vive da poco più di un anno (intervistando sia i familiari che un paio di amici) ed è poi stata nel grande luogo di culto sikh che sorge nella campagna tra Pessina Cremonese e Torre dè Picenardi. Anche qui ha intervistato qualche amico e conoscente nel tentativo di dare una risposta alla sparizione misteriosa, avvenuta in una calda domenica d’estate, del giovane. Giovane che frequentava abitualmente, di domenica, il tempio. Anche da qui è stato lanciato l’appello affinchè il caso possa essere risolto. Appello rilanciato anche da Federica Sciarelli che da 22 anni consecutivi è alla guida del popolare programma di Raitre. Quel 16 luglio, doveroso ricordarlo, era una calda domenica d’estate ed il ragazzo, che vive con lo zio (e la famiglia di quest’ultimo) nella campagna di Pieveottoville, quella mattina è uscito di casa e non ha più fatto ritorno. Di lui è rimasta la bicicletta (il solo mezzo con cui poteva muoversi dato che non aveva la patente), con una ruota forata, in piazza Battisti a Pieveottoville. Sono rimasti a casa i documenti, non ha portato con sé nemmeno un euro. Ed è sparito invece il cellulare, spento dalla sera di quel 16 luglio (l’ultima volta è stato agganciato da una cella proprio nei pressi di Pieveottoville nella serata di quello stesso giorno) e, qualora si fosse allontanato volontariamente, non avrebbe di che vivere dal momento che, appunto, non si era portato nemmeno un euro. Tutti elementi che, in terra di Po, fanno crescere i timori circa il suo destino. Una “scomparsa misteriosa”, l’ha detto fin dall’inizio anche Federica Sciarelli. La famiglia, a partire dallo zio Paramjit Singh, chiede con insistenza che siano aumentate, potenziate ed allargate le ricerche. Quelle effettuate finora, anche con l’ausilio di droni e unità cinofile, che hanno visto “in campo” carabinieri e protezione civile, non hanno dato esito, ma hanno anche escluso che tracce del giovane possano trovarsi nei pressi della strada e della campagna che da Pieveottoville conduce al Po e anche nell’area della locale ex base missilistica contraerea nei pressi della quale si trova l’abitazione dei parenti del giovane. “Setacciate” anche alcune case disabitate, e le relative pertinenze, ma anche in questo caso non è emerso nulla. Il solo indizio, per ora, resta il ritrovamento della sua bicicletta, con una ruota forata, in piazza Battisti a Pieveottoville dove le telecamere, come evidenziato chiaramente anche durante la puntata di “Chi l’ha visto?” non erano in funzione e quindi è impossibile avere immagini di quanto accaduto quel giorno. Jaskaran è davvero arrivato in piazza con la bicicletta? Oppure questa è stata portata da qualcuno per depistare indagini e ricerche? Domande del tutto lecite che potrebbero trovare una risposta solo se, a questo punto, qualcuno avesse immagini private di quella domenica. I parenti, anche a fronte del fatto che Jaskaran, localmente, aveva pochi amici, escludono la possibilità che possa aver litigato con qualcuno. Ma è altrettanto vero che tutto è possibile. Lui quel giorno li aveva contattati telefonicamente, in mattinata, mentre si trovavano a Parma, per avvertirli che sarebbe uscito a fare un giro. La stessa cosa l’aveva fatta telefonando alla madre, che vive in India, nel primo pomeriggio. Da lì è sceso il buio e le indagini degli inquirenti stanno andando avanti. Ancora una volta risulta fondamentale la collaborazione di tutti i cittadini: chiunque avesse qualsiasi elemento utile a ritrovare Jaskaran è invitato a mettersi subito in contatto con le forze dell’ordine o con la redazione di “Chi l’ha visto”. Inutile dire che più il tempo passa e più, anche a fronte delle circostanze (mancanza di soldi, documenti a casa, cellulare spento, ruota forata), è più che lecito immaginare che gli possa essere accaduto qualcosa di grave e che possa avere incontrato qualcuno che gli abbia fatto del male.
Eremita del Po
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