Lgh/A2A, il Pd rivendica la bontà dell'operazione, ma tra i consiglieri c'è tensione: riunione per fare il punto sulla richiesta della Corte dei Conti
Sindaco e Pd difendono l'operazione, confermando la bontà dell'operato dell'amministrazione per la fusione tra Linea Group e A2A, ma tra i consiglieri di maggioranza resta forte il dubbio che qualcosa possa andare storto. Dalla richiesta avanzata dalla Procura della Corte dei Conti al Comune di Cremona (qui l'articolo) volta a ottenere la documentazione che ha portato alla cessione di Linea Group alla società milanese, sono trascorsi alcuni giorni e entro giovedì l'amministrazione dovrà trasmettere il materiale.
I consiglieri comunali di maggioranza che hanno avallato l'operazione in due tranche, nel 2015 e nel 2021, vogliono però capire cosa sta esattamente accadendo e se via sia il rischio di incappare in qualche forma di responsabilità personale. Sindaco e assessori, a questo proposito, hanno un'assicurazione che li copre per colpa grave nell'ambito del loro operato, ma i consiglieri, a quanto risulta, non sono tutelati. In caso di illegittimità dell'operazione, in altre parole, ne risponderebbero a livello personale.
Di qui le richieste piovute in questi giorni sui vertici del Pd da parte dei consiglieri comunali, tanto che per domani, mercoledì 17 alle ore 21, è fissato un incontro su piattaforma online per affrontare l'argomento e capire esattamente cosa ha chiesto la Corte dei Conti al Comune. Il segretario provinciale del Pd, Vittore Soldo, ha dato mandato ai capigruppo in Consiglio a Cremona e a Crema (dove ad ora non è pervenuta analoga richiesta di documentazione da parte della Corte dei Conti) di raccogliere tutto il materiale relativo alla fusione societaria, così da poter fare un quadro completo ai consiglieri. “Sì, ho chiesto ai capigruppo di preparare la documentazione – conferma Soldo –, così da relazionare ai consiglieri in un incontro che terremo prossimamente”.
Il Pd, dal canto suo, difende l'operazione e l'operato dell'amministrazione: “A breve usciremo con un comunicato stampa – anticipa Soldo – con cui prenderemo posizione. L'operazione di fusione ha una sua logica ed è stata portata avanti per il bene del territorio. A sostegno dell'operazione ci sono diversi pareri legali così come sentenze autorevoli. Il problema è che ci si muove nell'alveo di un vuoto normativo. Non ci sono, insomma, leggi precise dello Stato che regolano operazioni di questa natura”.
Tocca quindi rifarsi all'interpretazione della normativa esistente. Ed è qui il punto delicato, perché se vi sono pareri favorevoli alle nozze tra Lgh e A2A, ci sono anche pareri di segno opposto, come quello dell'Anac (l'autorità anticorruzione) e quello, più recente, del Consiglio di Stato sul caso Seregno, molto simile a quello che interessa Cremona e Crema. Senza scordare il parere legale chiesto e ottenuto da Astem Lodi a uno studio milanese. Tutti i pareri contrari sono accomunati da un elemento: la fusione non sarebbe legittima in quanto realizzata senza pubblica gara.
Si capirà solo più avanti cosa ne pensa la Corte dei Conti, che evidentemente allo stato attuale sta raccogliendo materiale per ricostruire tutto l'iter che ha condotto alla cessione di Lgh (partecipata da Cremona e Crema ma anche da Lodi, Pavia e Rovato) ad A2A.
Nella foto di repertorio, il sindaco Gianluca Galimberti durante una seduta del Consiglio Comunale.
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commenti
Pietro Ferrari
17 novembre 2021 15:00
Finirà tutto in una bolla di sapone
Serve solo per incantare la opinione pubblica dei rischi ipotetici economici che corrono i consiglieri comunali per guadagnarsi un pezzo di pizza