Medicina del territorio in crisi: mancano 59 medici di base, 32 nel cremasco. Piloni (PD): “I cittadini non sanno più a chi rivolgersi”
Medicina del territorio in grave crisi. A denunciarlo, raccogliendo evidentemente l’appello partito anche da alcuni medici e sindaci del territorio (qui il nostro articolo), è il consigliere regionale Matteo Piloni (PD). Secondo i dati diffusi da Piloni, in provincia di Cremona mancano 59 medici di medicina generale, di cui 32 solo nel cremasco e “i cittadini non sanno a chi rivolgersi”.
Spiega il consigliere del Pd: “Uno dei motivi per cui i pronto soccorso, e in particolar modo quello di Crema, registrano un numero di accessi quotidiani molto alto riguarda l'ormai nota mancanza di medici di medicina generale. Gli ultimi bandi promossi da ATS, nonostante gli sforzi non hanno avuto il successo sperato e, proprio in questo periodo, ne è stato pubblicato un altro che scadrà il prossimo 9 luglio”.
In tutta l'ATS Valpadana, aggiunge Piloni, “ci sono 117 posti vacanti. Solo nel cremasco se ne contano 32 (su un totale di 59 in provincia di Cremona). Numeri molto alti che determinano il fatto che molti cittadini non sanno a chi rivolgersi quando hanno un problema, spesso di piccola entità. A questo si aggiungano le ore di incarichi di Continuità Assistenziale rimaste vacanti dopo la pubblicazione del bando del marzo 2021”.
In tutta l'ATS Valpadana, fa sapere Piloni, “sono 2.825: in pratica, un anno intero senza guardia medica. Questi dati sono quelli pubblicati dal Sisac, la Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati. Nei giorni scorsi abbiamo fatto una serie di proposte alla Regione proprio per affrontare quella che, insieme alla ripresa dell'attività sanitaria ordinaria e al completamento della campagna vaccinale, è diventata una vera e propria emergenza. Tra queste, gli incentivi ai medici di medicina generale per coprire gli ambiti territoriali carenti da almeno 12 mesi concedendo per i primi 5 anni spazi pubblici in concessione gratuita da utilizzare come studio, e rimborsando fino all'80% le spese sostenute per l'assunzione di personale infermieristico e amministrativo, insieme alla possibilità di aumentare il numero di pazienti che i medici in formazione possono convenzionare, come sostituti, dai 500 pazienti attuali a 1500”.
“Per quanto riguarda le Case di Comunità previste dal Governo (Presst) – conclude il consigliere regionale –, è necessario dare la priorità a quei territori maggiormente scoperti come il nostro. Sono proposte concrete che ci attendiamo di discutere con chi guida la Regione, perché il la mancanza di medici di medicina generale è ormai un’emergenza”.
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