Niente mimose: mascherine rosa e la difesa di un servizio di eccellenza. Oggi la mobilitazione davanti all'ospedale a difesa di Area Donna
Niente mimose, ma atti concreti per ripristinare l'Area Donna presso l'ospedale di Cremona. Oggi, 8 marzo, dalle ore 16 davanti al Maggiore si terrà la mobilitazione contro la chiusura di questo servizio di eccellenza (ex Breast unit) dell'ospedale, visto da molte donne come un punto di riferimento nella malattia e, soprattutto, nella cura.
L'iniziativa è partita da tre donne di Cremona, Paola, Cristina e Giovanna, che a fronte della riorganizzazione in corso presso l'ospedale hanno deciso di mettersi in gioco con passione e coraggio. Da metà febbraio, coinvolgendo anche il consigliere regionale Marco Degli Angeli (M5S) queste donne sono riuscite a far accendere i riflettori su Area Donna, al punto che il “caso” è approdato anche sui media nazionali (La Repubblica ha dedicato un lungo articolo alla vicenda) e al punto che la politica si è schierata sulla sacrosanta battaglia, con prese di posizione che vanno dal Pd a Fratelli d'Italia. Senza scordare i sindacati e il sindaco di Cremona, attivatosi in queste settimane, dopo che della riorganizzazione dell'ospedale si parla ormai da mesi.
Ma tant'è, anche la ricerca di visibilità della politica può forse servire alla causa, quantomeno se porta ad un chiarimento da parte dei vertici dell'ospedale e al mantenimento del servizio offerto da Area Donna.
Oggi alle 16, dunque, la mobilitazione. Per l'occasione sono state preparate circa 200 mascherine rosa. Più di altri dettagli, dicono le parole di una delle tre organizzatrici, Paola Tacchini: “Oggi ci siamo. È partito da noi, 3 donne che non si conoscevano... ma per la nostra senologia hanno fatto partire tutto questo. Cristina, Giovanna, siete l'esempio di quanto si possa fare, partendo da una forte volontà di combattere per un diritto: quello alla salute e alla cura di genere”.
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