6 agosto 2022

Paolo Angeli a Cremona per il progetto della sua nuova chitarra. Il musicista candidato ai Grammy in visita dal liutaio Michelutti

A Cremona la liuteria ha mille sfaccettature. Conosciamo liutai esperti negli strumenti barocchi, in quelli classici, oppure ancora abbiamo esempi di botteghe che si specializzano in una categoria di strumenti come i contrabbassi o i violoncelli. In questa incredibile varietà di mani esperte abbiamo un’eccellenza apprezzata per le sue chitarre: la bottega di Carlos Roberto Michelutti.

Il liutaio argentino, in Italia dall’89, serve i migliori artisti del globo. Capita di scovare, fra i suoi clienti, astri della musica internazionale quali Sid Jacobs, John Doan, Mario Schilirò, Lorenzo Salvadori . Questa mattina in bottega c’era Paolo Angeli. Artista pluripremiato, ha all’attivo concerti di incredibile peso, uno fra tutti quello tenuto nel 2018 alla prestigiosa Carnegie Hall.

Portare le mie musiche in una sala così importante, con il mio strumento mi ha fatto capire che la direzione è quella giusta”. E proprio così, Angeli, non appare come il classico musicista sicurissimo del suo successo bensì si pone verso l’arte con l’umiltà e la curiosità di chi ancora non sente di aver detto tutto.

Così è il mio strumento. La mia chitarra nasce dalla tradizionale chitarra sarda, un grosso strumento che aveva questa dimensione per poter risuonare meglio in acustico, quando ancora non esisteva amplificazione. Essa è nata in Sardegna per accompagnare il repertorio folk. Io ho apportato alcune integrazioni che mi permettono di eseguire il repertorio con una varietà di suoni molto ampia, rendendola un’orchestra”.

La chitarra di Angeli è infatti uno strumento da lui creato ha 18 corde, ed è conosciuta nel mondo come chitarra sarda preparata. Oltre le 6 corde usuali ha un sistema di corde trasversali che simulano l’effetto dell’arpa. Altre corde sospese sono applicate come fosse un violoncello, in sovrapposizione alle corde tradizionali e possono essere suonate con l’arco barocco. A questo strumento si aggiungono molti effetti. “Ho inserito dei pedali che azionano dei martelletti, per percuotere le corde. Ci sono anche delle ventole che creano una vibrazione su una o più corde permettendomi di ottenere un suono di bordone sul quale posso costruire melodie e contrappunti. Ho inoltre inserito un sistema di chiavi che hanno la stessa funzione dei pedaletti dell’arpa, cambiando l’accordatura della chitarra. A completare una sordina per ottenere un effetto più intimistico ed evocare strumenti medio orientali che io amo molto”. 

Genio e sregolatezza, questo strumento è unico al mondo.

In verità ne esistono quattro: il primo prototipo, ovvero quello che uso ora, quella che mi stanno preparando con le nuove modifiche Carlos e suo figlio Francesco, e quella che pretese il grande Pat Metheny per i suoi concerti.”

A chi si ispira?

"Il mio riferimento per la musica più sperimentale è stato Fred Frith, ma negli anni ho coltivato molto gli ascolti di Paco de Lucia. Il mio primo maestro è stato mio padre Gigi Angeli ed in seguito ho fatto bottega per dieci anni con Giovanni Scanu, il più vecchio chitarrista di musica sarda. Infine, come dicevamo, c'è Pat Metheny, che ha voluto la chitarra per il suo tour Orchestration."

Ma come nasce questo strumento? Ci risponde il liutaio Carlos Michelutti:

Nasce ascoltando l’artista. Spesso ci facciamo trascinare dalle nostre convinzioni e non ascoltiamo i nostri musicisti. Sono loro a suonare i nostri strumenti, sono loro a dirci come li desiderano. Paolo mi chiede se si può ottenere un effetto ed io cerco di accontentarlo studiando il modo per realizzarlo sul suo strumento.” Ed eccoli che tornano a discutere di piccoli motorini per creare il vibrato del bordone, di come modificare i pedali inserendo nuovi effetti azionabili dai talloni, oppure ancora di alzare una corda per arrivare a poterla suonare più comodamente con l’arco.

La musica è in perenne evoluzione, qualcuno ancora dice che il mio strumento non è una chitarra - incalza Angeli - ma non sono d’accordo. Ho visto in diversi musei internazionali chitarre seicentesche con un sistema a martelletti. La chitarra è uno strumento meraviglioso, io stesso studio molto sulla sei corde tradizionale. Ma non si può dire che questa chitarra sarda preparata non sia una chitarra. Si possono eseguire tutte le cose che si eseguono su una chitarra tradizionale, solo che questa è circondata da un’orchestra.

Nella bottega il profumo di legno si propaga con la complicità di un ventilatore, ma nell’aria all’improvviso c’era qualcosa di magico. Paolo Angeli aveva imbracciato il suo strumento, e quello che usciva era qualcosa di mai ascoltato, di incredibile, di “impossibile”. Chiudendo gli occhi sembrava di sentir suonare cinque musicisti in ensemble, mentre riaprendoli si scopriva che era un solo musicista che ci stava sorridendo di rimando, lieto di averci fatto capire cosa intendesse per “chitarra circondata da un’orchestra”. 

Ed è proprio così che un piccolo capannello di curiosi ha vissuto quel piccolo momento celestiale. A bocca aperta e con gli occhi spalancati di un bambino. 

Paolo Angeli è candidato ai Grammy Awards con il suo ultimo album “Rade”, ed ha in programma una tournée negli Stati Uniti. Noi non possiamo altro che sperare di poterlo nuovamente incontrare a Cremona, magari su uno dei palcoscenici cittadini, dove sicuramente meriterà istanti infiniti di tributo al suo genio ed alla sua straordinaria umiltà che non fa mai pesare al prossimo il suo incredibile talento.

 

Le immagini sono di Danilo Codazzi

 

 

Loris Braga


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commenti


Primo Luigi Pistoni

7 agosto 2022 15:45

Bellissimo!!!