10 settembre 2025

Presentata in Regione la riorganizzazione dei sub-ambiti sociali: il modello cremasco punta a efficienza, continuità e qualità dei servizi per i 48 Comuni del territorio

Presentata in Regione Lombardia la riorganizzazione dei  sub-ambiti sociali: il lungimirante modello cremasco, tra i pochi in Italia, punta a  garantire maggiore efficienza e continuità nelle prestazioni sociali erogate all'interno  dei 48 Comuni del territorio.  

IL PROGETTO 

All'incontro di ieri, martedì 9 settembre a Milano, hanno partecipato il sindaco di Crema  Fabio Bergamaschi, l'Assessora con delega al Welfare e Coesione Sociale Anastasie  Musumary, l'Assessora Regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari  opportunità Elena Lucchini, i Consiglieri Regionali Matteo Piloni e Riccardo Vitari, il  Presidente dell'Area Omogenea Cremasca Gianni Rossoni, la Presidente di Comunità  Sociale Cremasca Chiara Tomasetti e l'Esperto di politiche sociali e consulente per  l'Ambito di Crema Dott. Nicola Basile. Gli amministratori cremaschi hanno presentato le  specificità del progetto: non più singoli assistenti sociali in mobilità su più Comuni del  territorio, con tempo di lavoro frammentato e una gestione amministrativa non omogenea,  ma la costituzione per ogni sub ambito di équipe multidisciplinari (composte dagli stessi  assistenti sociali a cui si aggiungono amministrativi, educatori, psicologi e altri  professionisti in base ai bisogni specifici) che possano occuparsi in modo stabile e  duraturo della presa in carico e della gestione degli utenti. 

HUB CENTRALE E LE SEDI SPOKE 

La riorganizzazione prevede la costituzione di un hub centrale come sede principale  dell'équipe (luogo di coordinamento, formazione, monitoraggio e incontro tra operatori) e  sedi spoke distribuite sul territorio come punti di accesso per i cittadini, garantendo  prossimità e continuità nei servizi. Il modello di riorganizzazione dei sub-ambiti sociali,  frutto di un intenso lavoro e studio di un gruppo tecnico-politico, oltre ad essere un  investimento sulla qualità della risposta ai cittadini, vuole promuovere il confronto e  supporto tra assistenti sociali, dando quindi valore aggiunto a questa figura  professionale sempre più rara ma al tempo stesso preziosa, riconoscendo altresì il ruolo  delle coordinatrici quali figure manageriali. 

AVANGUARDIA TERRITORIALE 

"Il cremasco unito è un modello - ha detto il sindaco Fabio Bergamaschi - L'interesse  che anche in questa occasione ha mostrato Regione Lombardia rispetto alle forme  organizzative territoriali assunte dai Comuni cremaschi è una nuova conferma. Che si parli  di Area Omogenea, che può diventare a tendere una vera e propria Comunità di Pianura,  che si parli di progetti sovra-comunali che vengono premiati nell'ottenimento di  finanziamenti, o che si parli di riorganizzazione territoriale dei servizi sociali come  avvenuto ieri, il concetto di fondo rimane lo stesso: il cremasco è all'avanguardia nell'integrazione dei servizi e possiamo essere un modello per altri territori. La  riorganizzazione così come da noi pensata non è un'opera di ingegneria istituzionale fine a  se stessa, ma un'architettura più forte delle strutture sociali che si occupano del  sostegno alle fragilità, volta a migliorare la qualità dei servizi ma soprattutto a garantire  la continuità delle prestazioni sociali, esposte ad un grande rischio di frammentazione  dovuto alle difficoltà di assunzione delle figure degli assistenti sociali. Un problema  sicuramente ben maggiore nei Comuni più piccoli, ma di cui Crema, capofila dell'Ambito  Sociale, ha inteso farsi carico insieme agli altri Sindaci, nella logica di un territorio coeso che tenta di offrire risposte corali ai vari problemi. Ringrazio l'Assessora Lucchini per  l'attenzione che ha rivolto a questa iniziativa: è stato importante far conoscere questo  modello e comprendere se ci fosse interesse ed attenzione. Così è stato. Un domani ciò  potrà anche aprire prospettive di finanziamento". 

COMUNITA' E DIGNITA' 

"Dietro al sociale non ci sono solo progetti o numeri: ci sono le persone, c'è la forza viva  della comunità - ha aggiunto l'Assessora Musumary - In questo momento storico così  complesso abbiamo sentito il bisogno profondo di guardare al territorio, di uscire  dall'autoreferenzialità che, in tempi di risorse umane ed economiche sempre più scarse,  rischia di lasciare senza risposte chi ha davvero bisogno. Con questo lavoro vogliamo  restituire dignità: dignità al lavoro sociale, agli operatori che ogni giorno si spendono con  passione, e soprattutto dignità alle persone". 

WELFARE DI TERRITORIO 

"Comunità Sociale Cremasca ha partecipato con piacere all'appuntamento con  l'Assessora Regionale Lucchini - ha concluso la Presidente di CSC Chiara Tomasetti - La  riorganizzazione dei servizi sociali quale nuovo modello per il welfare del territorio, è  da tempo un tema molto caro all'Azienda che rappresento. Il lavoro serrato e proficuo  portato avanti dai rappresentanti dei Sindaci dei sub-ambiti sta arrivando alla fase finale,  che darà il via, per alcuni di essi, a una sperimentazione. L'Assessora Lucchini ha accolto  con sensibile attenzione il nostro progetto e ne ha apprezzato l'obiettivo di affrontare la  difficile attuale situazione, valorizzando la qualità dei servizi e l'uniformità della loro  erogazione attraverso l'aggregazione delle realtà territoriali, sottolineando l'importanza  all'interno di questo contesto di un centro famiglie dedicato alle esigenze immediate e  dirette del cittadino"

LA SPERIMENTAZIONE 

La cooperazione nella gestione associata dei servizi, di fatto, è già stata ampiamente  applicata nel nostro territorio: ne sono virtuoso esempio Consorzio.it, il Segretariato  comunale e la Polizia Locale, che hanno portato, e portano, risultati di successo. L'obiettivo, ora, è sperimentare il modello con alcuni sub ambiti aderenti al progetto  pilota, in modo che si possa poi dare la giusta direzione all'applicazione nei restanti,  orientando le azioni verso obiettivi misurabili, secondo il modello di co-programmazione e co-progettazione con i diversi Enti del Terzo Settore.


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti