Report: 428 teatri chiusi in Italia, in Lombardia 57. Cremona ha il Politeama a 20 metri da corso Campi, i cinema Tognazzi e Zaccaria e il Cittanova
In Italia sono 428 i teatri chiusi, talvolta abbandonati da decenni. Uno su quattro è un edificio storico, vincolato dalle sovrintendenze ai Beni Culturali. Chiudono per necessità di un restauro che spesso, per mancanza di fondi, non viene realizzato: le città restano così prive del luogo di aggregazione più importante nella storia d’Italia. La trasmissione Report ha fatto un viaggio alla scoperta di questo patrimonio inutilizzato. Il servizio sarà trasmesso nel corso della puntata di questa sera su Rai3 alle ore 21.20.
Chissà se il servizio servirà a far capire che in quel centro storico che a parole si vuole tanto rilanciare anche Cremona ha un teatro chiuso fin dal 1969, a venti metri da corso Campi, tra via Arisi e via Cesare Battisti: è il Politeama Verdi, un gioiello rovinato da un assurdo intervento ma un tempo in grado di far concorrenza allo stesso Ponchielli. La maledizione del Politeama continua. Non c'è mai stato negli ultimi trent'anni il minimo accenno al suo recupero. Certo, c'è la grande cupola, la platea, quel "matitone centrale" che sarebbe uno splendido centro per la musica nel cuore della città. (leggi qui).
E poi c'è il mistero sugli stucchi spariti (leggi qui), ma soprattutto c'è la grande occasione di poter acquistare per poche migliaia di euro causa il fallimento della proprietà (si dice circa 250mila, poco più del prezzo di cento metri di abitazione in centro) uno spazio simile a disposizione della "città della musica" per far suonare gruppi e artisti.
Ma tra i grandi vuoti dello spettacolo non si può dimenticare il cinema Tognazzi (pensate, a un secolo dalla nascita del grande attore, il fascino di una sua riapertura) in via Verdi, proprio di fronte alle Poste Centrali con uscite di sicurezza su via Gramsci. Oppure i tanti cinema parrocchiali chiusi da decenni tra cui spicca senza dubbio lo Zaccaria a fianco della chiesa di San Luca di cui esisterebbe già anche un progetto di recupero.
E poi la chiusura della sala di Palazzo Cittanova, in attesa di fondi per il recupero.
“Il Ministro della Cultura Dario Franceschini – anticipa il conduttore della trasmissione Sigfrido Ranucci – dopo l’abbattimento del Teatro di Mariupol, annuncia il contributo italiano per la ricostruzione: ogni teatro è patrimonio dell’umanità. In Italia ne abbiamo 428 chiusi, di cui la metà è di proprietà pubblica: comune, regione o demanio di Stato. La maglia nera va alla Lombardia con 57 teatri chiusi e alla Sicilia con 59. Ma il patrimonio inutilizzato interessa tutte le regioni”. Ecco l’elenco:
Piemonte: 32
Liguria: 19
Valle D’Aosta: 1
Trentino Alto Adige: 5
Friuli Venezia Giulia: 5
Veneto: 19
Emilia Romagna: 23
Toscana: 39
Marche: 16
Umbria: 8
Lazio: 20
Abruzzo: 9
Molise: 4
Campania: 29
Puglia: 21
Basilicata: 15
Calabria: 13
Sardegna: 19
“Qualcuno dovrebbe quantificare quanto ci costa questo immenso patrimonio culturale storico architettonico abbandonato. Ma nessuno lo sa, perché la Direzione generale spettacolo del Ministero della Cultura ci fa sapere che non c’è un censimento aggiornato”, sottolinea il conduttore di Report. “Per il 2022 finanziano 420 milioni di euro destinati solo a spettacoli e non alle infrastrutture. Per i teatri non è previsto nulla, possono pure crollare. E naturalmente su tutto questo non è destinato neanche un solo euro del Piano di ricostruzione e di resilienza”.
le foto sono di Francesco Sessa, Antonio Leoni e Gianpaolo Guarneri
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