4 luglio 2025

Stazione di Posta alla Casa dell’Accoglienza: Il progetto della Caritas diocesana e Comune di Cremona finanziato dal PNRR

Ascoltare, orientare e accompagnare per prevenire situazioni di grave marginalità. C’è anche questo alla base della riqualificazione degli spazi e del ripensamento dei servizi in corso alla Casa dell’Accoglienza di Cremona. Una riorganizzazione strutturale e funzionale che si interseca con il progetto denominato “Stazione di Posta”, con capofila Comune di Cremona in partnership con Caritas Cremonese e la cooperativa Servizi per l’Accoglienza, finanziato dall’Unione Europa, grazie al Next Generation EU, attraverso i fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza ItaliaDomani.

Un ruolo centrale del progetto preventivo contro la grave marginalità è portato avanti dal Centro di ascolto della Caritas diocesana che, con nuovo ingresso in via Stenico e spazi riqualificati, continua a essere la porta di accesso che consente di intercettare, in sinergia con i centri di ascolto sul territorio, situazioni di difficoltà come sfratto, taglio delle utenze, perdita di lavoro, mancato accesso a farmaci, con l’obiettivo di evitare che diventino croniche. Come? Ascoltando le persone, accogliendo le loro sofferenze e i loro bisogni, orientandole ai servizi territoriali, supportandole per periodi definiti dentro a progetti che puntano al recupero di salute, dignità, inclusione e autonomie.

«Il tema dell’ascolto dei bisogni delle persone, ma anche dei segnali del territorio, è fondamentale per prevenire la grave marginalità – il commento di Alessio Antonioli, responsabile del Centro di ascolto di Caritas Cremonese –. Il nostro compito è quello di mettere in campo contatti, azioni, progetti e strategie per non arrivare a situazioni estreme: questo consente di evitare innanzitutto le sofferenze delle persone e anche di ridurre i costi per tutto il sistema del welfare».

Accanto al Centro d’ascolto continuerà a essere presente il Punto salute che, alla presenza di medici e infermieri volontari, garantisce, in accordo in particolare con l’associazione Articolo 32, risposte tempestive alle persone impossibilitate ad accedere a farmaci e prestazioni di base.

Novità derivante dai lavori in corso, la sala aperta alla città, con accesso da via S. Antonio del Fuoco, e destinata a eventi e riunioni di gruppi o associazioni. Uno spazio che vuole essere anche pretesto per occasioni di avvicinamento della cittadinanza al sistema di prevenzione delle povertà e delle gravi marginalità.

Altra funzione significativa quella di front office dell’Area migranti, che troverà spazio nell’attuale portineria: un servizio di accompagnamento alle pratiche amministrative, soprattutto quelle legate ai permessi di soggiorno, per gli ospiti della Casa e per i migranti esterni, che consente a Caritas Cremonese di essere punto di riferimento, di monitoraggio e di prevenzione per le persone provenienti dai flussi migratori.

Riqualificati come spazi e come funzionalità anche il dormitorio maschile di 12 posti per l’accoglienza notturna dei senza fissa dimora che avranno la possibilità di avere in più un deposito bagagli per i propri beni materiali, che altrimenti non avrebbero collocazione, e una sala dove sostare in modo informale e ricevere un pasto. Le docce del dormitorio, inoltre, saranno aperte anche alle persone che usufruiscono del servizio delle Cucine Benefiche della San Vincenzo che continuerà a servire i pasti caldi cucinati dalla Casa dell’Accoglienza, ma in spazi ristrutturati e con posti a sedere aggiuntivi rispetto a quelli attuali.

Per finire, la grande sala della mensa che serve pasti agli ospiti della Casa, diventerà spazio polifunzionale per accogliere eventi in collaborazione con gruppi e associazioni al fine di diffondere la cultura della solidarietà e dello scambio tra tradizioni differenti.

In questo progetto – la dichiarazione di don Pierluigi Codazzi, direttore di Caritas Cremonese e presidente di Servizi per l’Accoglienza – c’è un’attenzione specifica alla grave marginalità che a Cremona non è così visibile, ma che esiste. Un servizio integrato di presidio, prevenzione e accompagnamento che in parte valorizza l’esistente e in parte immette nel sistema elementi innovativi, esercitato in un contesto riqualificato come strutture e come funzioni, grazie alla sinergia tra pubblico e privato, e sempre in collaborazione con i servizi e la rete territoriale di associazioni e realtà che già si occupano da anni di grave marginalità».

»La scelta fatta dal Comune di Cremona di investire sulla Stazione di posta – il commento dell’assessora alle Politiche sociali e fragilità Marina Della Giovannanasce dalla volontà di rafforzare i diversi servizi di accoglienza già esistenti a supporto di chi vive in condizioni di marginalità e, soprattutto, integrarli con azioni nuove, funzionali alla costruzione di percorsi concreti di reinserimento sociale così da restituire a queste persone dignità e futuro».

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