17 febbraio 2024

Su una parete nella sede della San Vincenzo il brevetto originale del lievito "Pane degli Angeli", un brano di storia cremonese conosciuto in tutto il mondo

Due semplici bustine azzurre ed una formula chimica, un marchio depositato in colore celeste scuro con piccole figure giallognole di angeli che si passano un dolce, il tutto incorniciato in un foglio giallognolo del Ministero delle Corporazioni che costituisce l’attestato di trascrizione n. 55875. Ed una data, il 30 marzo 1937, ore 15, quando viene registrato il composto per la produzione di torte di Ettore Riccardi. Un importante brano di storia cremonese racchiuso in un quadretto appeso nella sede della Società di San Vincenzo de’ Paoli in viale Trento e Trieste.

E’ la storia di Ettore Riccardi, un giovane e intraprendente droghiere, che depositò quel marchio presso la Camera di Commercio, dopo aver constatato il successo di quella bustina di lievito profumato che già da qualche anno produceva sul retro della propria bottega di periferia. Da quel momento il marchio con i due angioletti che si porgono una torta in mezzo alle nuvole, non è più cambiato. La leggenda vuole che il nome “Pane degli Angeli” derivi da un’anziana signora che, dopo aver acquistato nella drogheria del giovane Ettore la sua prodigiosa bustina color turchese, rimase talmente colpita dalla perfetta riuscita della torta che ne vantò la sua bontà come fosse una “torta da angeli”. Ettore, con il fiuto del vero imprenditore, anche se aveva solo 25 anni anni colse immediatamente il senso di quella frase e fece subito stampare nel 1932 le prime bustine color turchese con il disegno dei due angioletti che si scambiano la torta e la scritta “Pane degli angeli”. E fu subito un successo.

Ettore Riccardi era nato a Cremona nel 1907 ed aveva iniziato a lavorare giovanissimo ancora ,in età scolare nel caseificio di famiglia, passato a ritirare il latte nelle stalle su un carretto trainato dal cavallo, prima di andare a scuola. Ma, non volendo adattarsi all’attività con il padre Albino, a 14 anni iniziò a lavorare come garzone di un droghiere, proseguendo nel frattempo gli studi tecnici ai corsi serali. Pur diventando all’epoca maggiorenni a 21 anni, a 18 Ettore ottenne a possibilità di emanciparsi dal padre ed aprì una propria bottega alla periferia della città e qualche anno dopo, a 23 anni, si sposò con Giulia Trombini. Fu proprio lei a sperimentare sulle prime torte l’efficacia di quella polvere dal profumo di vaniglia per la lievitazione dei dolci, che il marito aveva iniziato a produrre sul retro della loro piccola bottega dove, nel 1932, nacque quella piccola confezione color del cielo contenente il lievito vanigliato.

Nel 1939 Riccardi si trasferì a Genova per vicissitudini familiari e per problemi di salute, inizialmente gestì anche qui alcuni negozi di drogheria, per dedicarsi poi esclusivamente all’attività del suo laboratorio. Ma nel 1941, dopo lo scoppio della guerra, a causa di un bombardamento che provocò l’allagamento del laboratorio, perse tutte le materie prime necessarie per la produzione in cui aveva investito tutta la sua disponibilità economica e gli restò solo una macchina da scrivere. Fu di conseguenza costretto ad interrompere l’attività e passare ad un lavoro da dipendente. Tuttavia se di giorno si adattava alle nuove necessità, di notte con l’aiuto della moglie e della figlia Enrica che ancora piccola, aiutava a confezionare le bustine, continua a produrre il lievito “Pane degli Angeli”. Il laboratorio fu trasferito due volte, sempre a Genova, mano a mano che l’impresa si stava espandendo, diventando un vero e proprio stabilimento nel 1954. Sono di questo periodo le prime iniziative pubblicitarie, soprattutto le partecipazioni alle fiere, principalmente a quella campionaria di Milano, ma anche a tante altre, come la Fiera del Levante a Bari e le fiere di Firenze, Roma, Reggio Calabria e Padova, dove Ettore lanciò sulla piazza Sant’Antonio, da un piccolo aeroplano con in coda uno striscione pubblicitario, depliants raffiguranti gli angeli che, come tali, scendevano dal cielo. Nelle fiere venivano distribuiti a larghe mani i primi ricettari risalenti agli inizi degli anni ’50, nonché dolcetti Pane degli Angeli. Ci furono poi gli anni del cinema, che permetteva di indirizzare gli interventi pubblicitari laddove era localmente opportuno puntare, seguirono poi gli avvisi radiofonici, i comunicati stampa e la televisione.

In mancanza di veri testimoniali che ovviamente l’azienda all’epoca non poteva permettersi, i primi tentativi pubblicitari furono del tutto casalinghi. Il primo testimonial, ad esempio, fu proprio il figlio del fondatore, all’epoca bambino di 6 o 7 anni: in un filmino cinematografico in bianco e nero un bambino piuttosto indiavolato rompeva piatti a tutto andare con un martello, ma dopo aver mangiato una buona fetta di torta Pane degli Angeli diventava buonissimo, addirittura “angelico”. In alternativa ad attori in carne e ossa che interpretassero gli angioletti o a presentatori che illustrassero la mitica bustina turchese, venne creato un fumetto dove Eto e Ato, due angioletti un po’ scherzosi, erano protagonisti di varie divertenti storielle: dediti allo sport, impegnati in varie avventure finendo sempre col meritare una fetta di torta Pane degli Angeli. Con il trascorrere del tempo gli angioletti, elemento distintivo e caratterizzante della marca, hanno abbandonato le sembianze di Eto e Ato per assumere dapprima quelle di angeli disegnati, presenti su ricettari e calendari, e poi quelle di bambini, vestiti da angioletti che, segreti alleati della donna che ama fare i dolci, continuavano ad essere i veri testimonial della marca “Paneangeli” in tutte le attività pubblicitarie, dallo spot televisivo ai ricettari, alle pagine sulle riviste. Nel 1969 Ettore decise di passare la mano e nei primi anni Settanta abbandonò l’attività, continuando però a seguire lo sviluppo della fabbrica, ormai ben avviata e segnata fortemente dalla sua personalissima impronta. Nel 1978, con la realizzazione di uno nuovo stabilimento a Desenzano del Garda e il varo di nuove strategie imprenditoriali, l’azienda divenne in breve la marca più amata dai consumatori. Venne ampliato l’assortimento inserendo nuovi prodotti e nel 1990 il marchio “Paneangeli” entrò nel gruppo Cameo.

Fabrizio Loffi


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