Tariffa puntuale, a Reggio dopo 2 anni niente risparmi per i cittadini. A Cremona molte incognite: indifferenziata in casa per 2 settimane?
Nessun risparmio, ma, se non altro, nessun rincaro. Alla fine dei conti, a due anni dalla sua introduzione la tariffa puntuale per la raccolta dei rifiuti a Reggio Emilia non ha cambiato granché per le tasche dei cittadini. Ha contribuito ad aumentare la raccolta differenziata e ha favorito, questo sì, la lotta all'evasione della Tari aumentando il gettito in entrata per il Comune, passato da circa 35 milioni di euro a circa 40 milioni. Di grandi risparmi per le famiglie, però, non c'è traccia.
Al via da settembre in forma sperimentale anche a Cremona, la tariffa puntuale continua a far discutere anche all'interno della maggioranza e, in particolare, in casa Pd. Anche qui non mancano le Cassandre che paventano possibili rincari per i cittadini o, quantomeno, disagi non compensati da effettivi risparmi. A far discutere sono soprattutto le modalità con le quali si è mossa l'Amministrazione comunale, che non avrebbe approfondito a sufficienza l'impatto che la nuova modalità di calcolo della tassa sui rifiuti avrà sui cremonesi. Con la tariffa puntuale, infatti, la tassa verrà parametrata non più ai metri quadrati delle abitazioni e al numero dei componenti il nucleo famigliare, ma anche al quantitativo di “indifferenziato” conferito per la raccolta. Resteranno invece invariate le modalità di raccolta dell'organico, del vetro, dell'alluminio, della carta.
In queste settimane è cominciata la distribuzione dei sacchi dotati di “Tag”, una sorta di codice per ogni nucleo famigliare, ma in molte case ancora non è arrivata la lettera in cui il Comune illustra le modalità in base alle quali si passerà alla fase di sperimentazione dal primo di settembre. “L'argomento – confida un esponente del Pd – è stato ed è oggetto di vari passaggi in maggioranza. Preoccupa l'impatto che la tariffa puntuale potrebbe avere sulle famiglie. L'Amministrazione sta un po' correggendo il tiro, cercando di fare maggiore informazione, ma qualche preoccupazione c'è. E' anche vero che la sperimentazione servirà a questo, ossia a capire se la tariffa puntuale può portare effettivi benefici ai cremonesi. In caso contrario sarà necessario rivedere il discorso”.
Ed è qui che entra in gioco il parallelo con Reggio Emilia. Nella città emiliana la tariffa puntuale è partita formalmente il primo di luglio del 2019 e, scorrendo gli articoli dei giornali locali di allora, il quadro di massima era molto simile a quello che ha preso forma in queste settimane a Cremona. Grande confusione, molte incertezze e, soprattutto, forti dubbi sul reale abbassamento della tassa sui rifiuti a carico dei cittadini. Anzi, erano in molti, in quel di Reggio, a paventare rincari ai danni delle famiglie con l'avvio della “tariffazione puntuale”. A distanza di quasi due anni è possibile stilare un bilancio, naturalmente al netto delle differenze che corrono tra Cremona e Reggio Emilia (non dotata di un inceneritore) e degli accorgimenti tecnici con in base ai quali si è deciso di introdurre la tariffa puntuale qui e nel capoluogo emiliano.
Ebbene, tirando le somme emerge che la tariffa puntuale a Reggio non ha comportato rincari per le famiglie ma nemmeno risparmi. Sostanzialmente, riferiscono i colleghi cronisti emiliani, a Reggio le tariffe della Tari sono rimaste invariate. Ad aumentare è stato il gettito comunale derivato dall'emersione dell'evasione della Tari, anche perché sono stati adottati strumenti aggiuntivi per recuperare quella stessa evasione. Di positivo – ma questo era ampiamente prevedibile – si registra anche l'incremento della raccolta differenziata, proprio perché il meccanismo della tariffa puntuale è basato sul principio sintetizzabile in “meno differenzi e più paghi”.
A questo proposito, da quello che si è potuto sin qui capire, a Cremona la raccolta differenziata verrà effettuata in appositi sacchi dotati di “Tag”, il codice identificativo per ciascuna utenza. In linea generale è prevista una dotazione di 30 sacchi da 60 litri per le utenze domestiche e di sacchi da 60 o 100 litri, in numero variabile a seconda della categoria e della superficie, per le utenze non domestiche. Ciascuna dotazione è calcolata per bastare almeno dodici mesi, mentre per alcune utenze non domestiche specifiche è prevista la consegna di contenitori rigidi.
Ora, calcolando che una dotazione di 30 sacchi per dodici mesi significa due sacchi e mezzo al mese in cui raccogliere l'indifferenziato, se ne deduce che per riempire il sacco dell'indifferenziato sarà necessario tenerselo in casa per almeno un paio di settimane. Già, perché finché il sacco non sarà pieno non sarà possibile portarlo in strada per la raccolta (o meglio, in strada lo possiamo anche portare, ma non verrà ritirato). Chi ha la fortuna di avere un balcone, una terrazza, un vano scale, un cortile interno, può organizzarsi per non doversi tenere il sacco per quindici giorni in casa, in particolare in estate, perché va bene che di secco e non di umido si tratta, però sempre di rifiuti parliamo. Chi invece non ha spazi esterni all'abitazione non potrà far altro che tenersi i suoi 60 litri di indifferenziato in casa. Non propriamente un grazioso soprammobile in ceramica di Caltagirone, in sostanza.
Se non altro, da quanto si apprende dalla pagina dedicata da Linea Gestioni alle domande/risposte sulla tariffa puntuale (www.linea-gestioni.it/domande-e-risposte/) il servizio di ritiro supplementare dei pannolini/pannoloni resta invariato e sarà possibile “continuare ad esporre i pannolini/pannoloni nello specifico sacco viola il giorno concordato per il ritiro supplementare”.
Ancora nessuna indicazione precisa, infine, sulle lettiere per gatti. Dovranno finire nell'indifferenziato e restarci per un paio di settimane, finché il sacco non sarà pieno e potrà essere messo in strada per il ritiro? Non è ancora dato sapere. L'argomento può sembrare banale o di poco conto, ma se consideriamo che a Cremona circa una famiglia su tre ha un animale domestico (che in molti casi corrisponde al felino in questione), anche questo tema si mostra nella sua non profumata importanza.
Di tariffa puntuale, ad ogni modo, si parlerà mercoledì 9 giugno, dalle 17.30 in Commissione Ambiente. All'ordine del giorno: “Avvio del progetto di misurazione della frazione indifferenziata dei rifiuti urbani e successivo avvio della tariffazione puntuale”.
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commenti
Enzo
4 giugno 2021 16:59
La debolezza dei tentativi dell'assessore Manzi di tranquillizzare il condòmino che, possessore di un piccolo animale, dovrà distinguersi dagli altri nel conferimento del proprio "residuo secco", è probabilmente data dal mancato riscontro di quanto contiene e pesa un sacco completamente colmo di "lettiera agglomerante", e di dove gli è possibile conservarlo fintanto che appunto non sarà pieno, senza doverne patire le sgradevoli emanazioni. Queste sono è le semplici verifiche che il dottor Manzi e tecnici di LGH dovrebbero preventivamente fare.