25 giugno 2024

Torna l'incubo dei "predoni del Po": segnalati ad Isola Pescaroli altri furti di motori alla Nautica. Una piaga che da anni colpisce la sponda cremonese e quella parmense senza trovare soluzione

Tornano a colpire, e di fatto non hanno mai smesso di farlo, i “Predoni del Po”, con furti a raffica ed episodi di bracconaggio. L’ultimo fatto in ordine cronologico risale alle ultime ore; infatti la notte scorsa i soliti ignoti hanno colpito alla Nautica di Isola Pescaroli, manomettendo un cancello e facendo sparire nel nulla due motori a quattro tempi, da quaranta cavalli, da altrettante imbarcazioni che sono state per altro pesantemente danneggiate.

Non il primo episodio, purtroppo. Infatti soltanto pochi giorni prima, sempre a Isola Pescaroli, è stato rubato un motore a due tempi da 15 cavalli da un’altra imbarcazione. Non solo furti ma anche danni alle imbarcazioni stesse; inoltre da quanto riferiscono diversi abituali frequentatori del fiume sembra che, già da diversi giorni, tra il Cremonese, il Parmense ed il Piacentino si siano di nuovo verificati fenomeni di bracconaggio lungo il fiume. Altri furti di motori per imbarcazioni, nei giorni scorsi, sono stati segnalati inolktre nella zona di Boretto.

In seguito al ripetersi di questi episodi è subito scattato l’allarme e sono state informate le diverse associazioni nautiche di entrambe le sponde del fiume. Sia in Emilia che in Lombardia la guardia è alta e tutti sono caldamente invitati a segnalare nella immediatezza, alle forze dell’ordine, l’eventuale presenza di persone, situazioni ed  auto sospette. Purtroppo, quella dei furti di motori fuoribordo (per altro particolarmente costosi) insieme a quella del bracconaggio ittico lungo il fiume è una “piaga” che va avanti da anni.  

Basti pensare che sono passati oltre dieci anni dal convegno “Fiume Po: il nuovo Far West” che si era tenuto a Gonzaga, al Carpitaly, mostra nazionale del carpfishing e della pesca al siluro. Già all’epoca era emerso che soltanto  tra marzo 2011  gennaio 2012, in meno di un anno quindi, erano stati messi a segno una ventina di furti.

Già in quella sede era stata lanciata la proposta di ripristinare la Polizia fluviale lungo il Po con gommoni adeguatamente attrezzati. Sarebbe anche quanto mai utile ripristinare la flotta navale dei carabinieri che Cremona, ormai parecchi anni fa, poteva vantare. Ma, a quanto pare, inutile negarlo, il tema della sicurezza sembra continuare a far comodo, a non pochi politici di destra e di sinistra (passando per il centro) per riempirsi la bocca (e la pancia, quella sì), o dare aria alla stessa (meglio ancora se in tempi di campagna elettorale vero?) senza però portare fatti particolari.

Perché ad oggi, va detto, uomini e mezzi in grado di poter aumentare la sorveglianza e quindi la sicurezza sul più importante fiume italiano, non è che abbondino e la colpa va ricercata in coloro che, sugli alti “scranni” sono chiamati a decidere e non certo tra coloro che possono solo cercare di organizzare con quello che hanno a disposizione. Va detto, ad onor di cronaca, che negli anni ci sono già state parecchie operazioni che hanno portato a denunce, arresti, sequestri con importanti risultati ed anche col ritrovamento di diversi motori (specie in Ungheria e Romania) ma, a quanto pare, il Grande fiume continua a far gola a ladri e bracconieri.

Per fronteggiare il problema è certamente fondamentale la cooperazione tra associazioni, Enti e forze dell’ordine di entrambe le sponde del Po. Con la forte speranza ed un chiaro appello, a coloro che appunto siedono sugli alti e vellutati “scranni” romani a fare della sicurezza del Po (il più importante fiume italiano ed uno dei principali europei, giusto ricordarlo a lor signori) una loro priorità quotidiana, che ha bisogno di fatti e non di parole.

Eremita del Po

Paolo Panni


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commenti


Marco

25 giugno 2024 11:54

Barche,motori, trattori, auto a pezzi o complete, scooter, biciclette oltre ai furti in appartamento .
Siamo terra di conquista e i predoni ne approfittano garantiti dall'assenza di vere leggi che ci tutelino e garantiscano pene certe.
Un consiglio: mettete i GPS nei motori così finalmente si capirà chi sono, da dove arrivano e dove vendono la refurtiva.