Tra due giorni si chiuderà un capitolo della storia di Cremona: dal 31 dicembre scompare Linea Group e tutto passa ad A2A
Tempo un paio di giorni e si chiuderà un capitolo della storia di Cremona, così come di quelle di Crema, Lodi, Rovato e Pavia. Gli effetti civilistici della fusione tra Linea Group Holding (Lgh) e la milanese A2A decorreranno infatti dal 31 dicembre, come comunicato il 16 dicembre dalla stessa A2A (qui l'articolo).
Sparirà, per certi versi, un pezzo della storia di questi Comuni perché Lgh, come noto, è la società che accorpa le ex municipalizzate di Cremona, Crema, Pavia, Rovato e Lodi. Dunque anche la storica AEM, la municipalizzata di Cremona: l'Azienda Energetica Municipale.
Al di là delle indagini ancora in corso da parte della Corte dei Conti per un eventuale danno erariale, la fusione risulta compiuta a tutti gli effetti e l'atto di fusione per incorporazione di LGH S.p.A. in A2A S.p.A. è stato sottoscritto il 16 dicembre. Come detto, gli effetti civilistici della fusione decorreranno dal 31 dicembre 2021. Si può quindi dire che dal primo di gennaio del 2022 Linea Group non esisterà più. Nella fusione per incorporazione la società incorporata confluisce in quella incorporante con tutto il suo patrimonio, con tutto il suo attivo e tutto il suo passivo. A2a acquisirà quindi anche formalmente i contratti di Lgh in essere, i pagamenti, i debiti e i crediti, il marchio e il personale. Da gennaio, insomma, esisterà solo A2a e non più Linea Group.
Se la fusione è ormai un dato di fatto, gli accertamenti disposti dalla Corte dei Conti e portati avanti dalla Guardia di Finanza di Pavia non cadono però nel vuoto. Si tratta infatti di un percorso indipendente da quelle che sono le pratiche societarie, volto a verificare se nella cessione di Lgh ad A2a vi sia stato un danno erariale a carico dei Comuni che partecipano in Linea Group e, nel caso, quale sia l'entità del danno. Su questo fronte, dopo la trasmissione degli atti da parte dei comuni nei mesi scorsi e dopo la costituzione in mora dei consiglieri che nel 2015 hanno votato a favore della fusione, non si hanno ulteriori notizie. I tempi potrebbero rivelarsi lunghi e al momento non si hanno novità riguardo alla relazione che la Finanza deve compilare e trasmettere al Procuratore cui l'indagine fa capo.
Su questa vicenda, lo ricordiamo, c'è poi l'esposto presentato a fine novembre dal Movimento 5 Stelle alla Corte dei Conti e all'Anac, lautorità anticorruzione che nel 2018 diede parere contrario alla fusione per mancanza di gara pubblica. Sempre sulla controversa cessione, infine, è tornato pochi giorni fa il sindaco di Rovato, Tiziano Belotti, che da sempre chiedeva una gara pubblica. Belotti ha definito la fusione "Una spietata operazione finanziaria architettata da una politica spregiudicata e disinvolta che è passata sopra a tutto e a tutti, e che ha avuto come unico argine Rovato e Cazzago e pochi altri. Infine travolti e piegati anch’essi alla logica dei massimi sistemi" (qui l'articolo).
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