4 luglio 2025

Un nuovo capitolo per la biblioteca di Verdi: sarà affidata all'Archivio di Stato di Piacenza

Tra le mille vicissitudini che questo povero museo ha visto negli ultimi anni (molte delle quali piuttosto infelici) comincia ad esserci un barlume di speranza: i testi conservati nella biblioteca verranno custoditi in un archivio adeguato. Con grande gioia dei piacentini (e non solo) il Ministero della Cultura ha affidato questo delicato incarico all'Archivio di Stato piacentino, il quale avrà l'onere e l'onore di preservare questi importanti incartamenti.
Immensa la gratitudine espressa da Giampietro Comolli, presidente del comitato "Giuseppe Verdi il suo tempo e la sua terra": "Ottima scelta del Ministero della Cultura per assegnare all’Archivio di Stato di Piacenza la biblioteca di Giuseppe Verdi. Come comitato nazionale “Giuseppe Verdi, il suo tempo e la sua terra” avevamo già chiesto in fase di costituzione e presentazione che una priorità assoluta era salvare, catalogare, non disperdere tutti i documenti, libri, lettere del maestro. Chiedevamo che il lavoro fosse fatto a Piacenza da un solo ente capace, autorevole, sicuro e disponibile in modo da avere una catalogazione con un unico modello di archivio e di ricerca. Separare documenti e assegnare incarichi diversi avrebbe potuto causare un diversi ordine giudizio e accesso di documenti lettere spartiti che hanno un valore collegato agli anni, all'epoca e alla vita culturale e artistica del Maestro. Spesso accade in Italia che per motivi di campanilismo, per primogeniture e per personalismi che ci siano assegnazioni separate. Anzi chiedevamo già allora di recuperare anche i due bauli zeppi di fogli, spartiti, bozze, foto presenti in Villa Sant'Agata da anni e preservati gelosamente dagli eredi. Purtroppo nel 2022 furono trasferiti (la Villa era ancora non espropriata per pubblico servizio e valore) alla chetichella all’Archivio di Stato di Parma.
Sarebbe fondamentale che tutto tornasse unito e insieme per una omogeneità di classificazione, certificazione e numerazione per consentire un accesso sicuro e propizio a tutti coloro che ne vorranno usufruire: storici, studenti, musicisti, ricercatori e appassionati. Grazie alla disponibilità del direttore dell'archivio Anna Riva. Certamente la persona migliore e perfetta per questo delicato e fondamentale lavoro. Spero inoltre in una intraprendenza e scelta “alta” della intera città sul tema Verdi a 360 gradi. Senza gelosie, accanimenti terapeutici e partigianerie... Auspichiamo che questa scelta ministeriale determini soprattutto un coinvolgimento maggiore delle realtà musicali, autori e cantanti lirici locali da parte delle istituzioni e strutture teatrali cittadine; inoltre un più ampio legame Verdi-Conservatorio; la scelta di un brand che identifichi la vita piacentina del maestro a disposizione della collettività! In più poi, a Piacenza manca un monumento pubblico visibile che incarni la sua piacentinita’ come uomo benefattore e maestro. Soprattutto speriamo che tutte le “carte” della biblioteca e dei bauli (tutto e non parte) torni poi a Villa Verdi o in anche in quel tanto desiderato “da tutti” ex albergo san Marco qualora svincolato, restaurato e deputato anche e non solo a sede della CasaMuseo di Verdi a Piacenza."


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti