Un volume sui lager d'Europa di Ilde Bottoli e Francesco Pinzi, per documentare gli orrori compiuti nel nome di un'ideologia
E' stato presentato oggi in palazzo comunale il volume di Ilde Bottoli e Francesco Pinzi "1933-1945 lager d'Europa. Un viaggio nel sistema concentrazionario nazifascista". Un libro in vendita in tutte le librerie.
"La lista è un bene assoluto, la lista è vita. Tutt'intorno, ai suoi margini, c'è l'abisso". La frase è quella pronunciata da Liam Neeson interpretando Oskar Schindler nel film "Schindler'sList". Mi è venuta in mente scorrendo le pagine del volume "1933-1945 Lager Europa" di Ilde Bottoli e Francesco Pinzi. La lista di Schindler era la salvezza, la fuga, la vita. Fuori da quella lista c'era l'abisso, la morte. Scorrendo le 700 foto scattate da Francesco Pinzi nei 130 luoghi del terrore d'Europa viene da chiedersi perchè le liste della vita erano così poche, così corte, pochi nomi rispetto ai milioni di persone che non ce l'hanno fatta. Ilde Bottoli e Francesco Pinzi si sono senz'altro caricati sulle spalle anche questa domanda visitando uno ad uno questi luoghi di morte. Fotografando tutto, facendo ricerche, domande, organizzando viaggi della memoria e coinvolgendo migliaia di insegnanti e studenti, tornando su piste che in precedenza avevano già battuto con il loro camper. Ilde e Francesco hanno compiuto un lavoro impagabile, unico probabilmente in tutta Europa. Hanno voluto testimoniare dove porta la barbarie umana e l'ideologia con un volume che è racconto ma anche denuncia, è memoria ma anche monito, è immedesimarsi nelle vittime e portarne per sempre il ricordo con sè. Francesco ha scattato qualche decina di migliaia di fotografie in questi luoghi di sofferenza e di morte, Ilde questi posti li ha studiati, ha ricercato, ha stimolato il ricordo. Così è nato questo libro che davvero è unico nel panorama dell'editoria. Settecento foto di Francesco Pinzi e i testi di Ilde Bottoli fatti di emozioni, ricordi, testimonianze, scoperte di luoghi di detenzione e sofferenza probabilmente sconosciuti agli stessi abitanti di alcune zone d'Europa. Il libro è una testimonianza di quel che resta oggi di quell'Europa criminale che non è stata solo quella della Germania di Hitler. In alcuni casi la conservazione e l'affidamento alla storia è stato più facile perchè si tratta di luoghi frequentati e studiati, in altri invece poco è rimasto dell'orrore di decine d'anni prima. Francesco e Ilde non si sono mai fermati ed offrono il loro lavoro alle future generazioni. Come memoria e come monito. Mai più. (m.s.)
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