14 settembre 2025

Una novantina d'auto per la rievocazione della "200 Miglia". Obiettivo raggiunto per il Cavec: rilanciare la manifestazione

Una novantina di auto d’epoca hanno partecipato, nella giornata di ieri, alla rievocazione della “200 Miglia” organizzata dal Club Amatori Veicoli d’Epoca Cremona. Un evento dedicato alla passione per le quattro ruote con qualche lustro sulle spalle, ma anche una opportunità per scoprire l’identità del nostro territorio. I concorrenti, infatti, arrivano per lo più dalla Lombardia, proprio perché la gara è valida per il Challenge della solidarietà, voluto dai club ASI regionali. Non mancano, poi, partecipanti dalle province limitrofe. E proprio il piacentino Gianmario Fontanella, navigato da Annamaria Covelli, ha vinto la sfida di regolarità. Campioni del cronometro partivano, dopo i tanti podi alla Mille Miglia e nei principali eventi internazionali della regolarità, con i favori del cronometro. La loro vittoria non è mai stata in discussione. Hanno  dominato la classifica assoluta, ma anche il trofeo Sigeco (riservato alle anteguerra) e la Coppa Volpi, per il migliore equipaggio nelle prove a cronometro della cascina Morte d’Orlando, a Regona di Pizzighettone.

“Sicuramente gli organizzatori - conferma Fontanella - hanno proposto un evento bello e agonisticamente intenso. Tante prove, diverse tra loro e impegnative, con i ritmi giusti. Sessantacinque rilevamenti in quattro ore testimoniano davvero di una gara ben strutturata. Siamo davvero felici del risultato. E’ stato il miglior modo per prepararci all’imminente Gran Premio Nuvolari”. Precedono un altro campione, Andrea Malucelli, affiancato (in un equipaggio inedito) dalla cremonese Serena Antonioli, con la Lancia Beta Montecarlo del 1977. Terzo Mazzoleni, con una bellissima MG TB del 1939, una delle auto più eleganti in gara. 

Il primo dei cremonesi è Gianpaolo Limoni Scaglia, arrivato fino al quinto posto assoluto con la sua Fiat 508C del 1939.

A Dario Giustacchini e Angelo Valutulini, alfieri del VCC Como, con la loro Fiat 110 103 va il premio intitolato alla memoria di Alceste Bodini. Tra le dame, infine, si impone Gabriella Scarioni, navigata da Elisabetta Russo, del progetto MITE. La loro vittoria ha un significato speciale, perché racconta di sport ma anche di inclusione, dal momento che associa piloti normodotati e coéquipier ipovedenti.

C’è, infine, un vincitore che non compare nelle classifiche: il CAVEC. Il club è riuscito a rilanciare la manifestazione e, in un paio d’anni, l’ha condotta ad essere un appuntamento inserito nel massimo campionato lombardo Asi, capace di richiamare numerosi top driver. E, soprattutto, di ottenere – anche oggi – consensi unanimi tra i partecipanti.


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