Il Capo Provvisorio dello Stato e il voto alle donne
Il 2 giugno si celebra l'anniversario del referendum che decreto’ la fine della Monarchia e la nascita della Repubblica, ma anche le prime elezioni dopo 20 anni di Dittatura e le prime assolute a suffragio universale.
E quella del 2 e 3 giugno 1946 fu anche la prima campagna elettorale dal 1924, quella per le elezioni della Assemblea Costituente, con tanto di nuovi e vecchi partiti, collegi elettorali, elenchi di candidati: una grande prova generale di 50 anni di elezioni della così detta Prima Repubblica, con la DC e il PCI padroni quasi assoluti della scena.
Il primo a introdurre una forma di suffragio democratico fu il grande Giolitti, che nel 1912 consentì a tutti gli uomini sopra i 30 anni di votare, indipendentemente dal editto o dal livello di istruzione come invece avveniva prima. Contraddizioni della Storia, fu però proprio un Dittatore a concedere per primo il voto alle donne: nel 1925 Mussolini stabilì che ad alcune categorie di donne (madri e vedove di guerra etc…) fosse permesso di votare alle elezioni amministrative, salvo poi eliminare de facto ogni consultazione elettorale con le Leggi Fascistissime di poco dopo.
Se sommiamo il 1912 e i 20 anni di Dittatura, è facile capire che la maggior parte degli elettori non aveva praticamente mai votato prima di quel 2 giugno 1946, ed ecco che l'attesa doveva essere davvero entusiasta, tanto che voto’ oltre l 80% degli aventi diritto, donne comprese.
Fu Togliatti a sollevare la questione femminile a De Gasperi, il quale rispose che si era già attivato: nel febbraio 1945 un decreto dell'allora Presidente del Consiglio Ivanoe Bonomi stabilì che tutte le donne sopra i 21 anni avevano diritto al voto.
Con l'approssimarsi delle elezioni ci si accorse però che ci si era dimenticati del cosiddetto elettorato passivo, le donne cioè potevano votare ma non essere votate o candidate: ecco allora che un anno dopo, nel febbraio 1946, un nuovo decreto stabiliva che le donne potevano essere votare e dunque, passaggio fondamentale, essere candidate ed elette.
L'esito della consultazione è noto, con una maggioranza del 54% a favore della Repubblica, confermata di fatto anche dai voti di larghissima maggioranza ricevuti dai partiti “repubblicani” per la Costituente, benché non siano mai mancati sospetti circa brogli elettorali a danno della Monarchia e benché soprattutto al Sud vi fossero addirittura scontri di piazza in difesa del Re.
Il quale, dopo essere stato Luogotenente generale del Regno per circa un anno divenne Re per circa un mese. Lasciò l'amata Italia Il 13 giugno per non farvi mai più ritorno, fiero di non aver mai abdicato ma di esser partito in esilio volontario, continuando a ritenersi di fatto Re d'Italia. Umberto II partì per l'esilio solo dopo la proclamazione provvisoria ufficiale della Repubblica da parte della Corte Costituzionale, e quindici giorni prima dell'inizio del mandato del primo Presidente della Repubblica, Enrico De Nicola, ma soprattutto senza che vi fosse come desiderato dal Re un passaggio ufficiale di consegne tra Capi dello Stato.
De Gasperi infatti, con un colpo di mano che fece infuriare il Re (che ne ebbe per tutto il resto della vita profondo e manifesto risentimento) si fece nominare dal Consiglio dei ministri ‘Capo Provvisorio dello Stato”, per impedire ogni possibile restaurazione monarchica e imporre senza se e senza ma il passaggio definitivo alla neonata e ancora fragile Repubblica.
Ed ecco che dunque il primo Presidente de facto della Repubblica italiana fu un ex suddito austro-ungarico divenuto democristiano e che in accordo con uno stalinista convinto che era stato in Russia per 20 anni (Togliatti…) farà risorgere l'Italia dalle ceneri devastanti della guerra e della Dittatura.
(La foto del professor Martelli è di Daniele Mascolo)
Sovrintendente agli Archivi del Comune di Milano
Docente di archivistica all'Università degli studi di Milano
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commenti
François
31 maggio 2025 10:20
Perdoni la mia pedanteria: fu la Suprema Corte di Cassazione a proclamare i risultati, la Corte Costituzionale non esisteva ancora, fu istituita nel '56, così come non esisteva ancora la Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Cordialità Francesco Capelletti
Martelli
31 maggio 2025 16:08
Precisazione gradita e corretta!