17 febbraio 2025

L'impossibile percorso ad ostacoli spingendo una sedia a rotelle in centro città

Un percorso ad ostacoli serve, di solito, per saggiare le capacità atletiche, o legate ai riflessi, di una persona. E' un percorso nato per ottenere dei risultati che aiutino a capire come un qualsiasi candidato possa rispondere davanti ad una certa situazione, a volte estrema, o che metta in discussione la capacità dello stesso di fare scelte. Arrivo tardi e arrivo male davanti a questo percorso ad ostacoli, un percorso “naturale” dove l'uomo ha messo mano oppure non mette mano da troppo tempo, per cui il fatto di presentarsi in ritardo ai blocchi di partenza va a braccetto con il concetto che, verosimilmente, le stesse sensazioni che ho provato ieri saranno destinate a ripresentarsi costantemente tra qualche anno, forse in maniera fin peggiore. Spingere una sedia a rotelle con sopra una persona lungo i marciapiedi del centro città non dovrebbe essere un percorso ad ostacoli, non si vince nulla ma ci si rende conto di quanto diventi devastante il fatto di dover affrontare anche il più naturale degli spostamenti lungo le direttrici destinate ai pedoni. E' domenica mattina e cerco di affacciarmi verso il centro città partendo o meglio, spingendo, una sedia a rotelle all'incirca da metà di via Giordano, il percorso ad ostacoli si presenta in tutta la sua disarmante ferocia quasi fin da subito. Sono tremendamente selettivi i marciapiedi cremonesi, sono talmente improponibili per i pedoni da essere realmente un problema per coloro che accompagnano una sedia a rotelle, mi rendo conto di essere in totale minoranza davanti a quel percorso ad ostacoli, per cui decido di viaggiare, per un bel pezzo, sulla strada. Scelta sbagliata, pericolosa ed idiota, censurabile e da non imitare, poco ma sicuro, ma condurre una sedia a rotelle lungo i marciapiedi forma un sorta di selezione naturale tra coloro che decidono di percorrere il manto stradale e coloro che saranno destinati a farsi visitare da un ortopedico o peggio. Il manto stradale non è di certo meglio del resto sembra quasi che voglia richiamare l'attenzione su un percorso dando origine ad un perfetto abbinamento stilistico con quello dei marciapiedi, in una sorta di nuova “visione” degli spostamenti terrestri ed urbani l'uno richiama – a gran voce – il parente più stretto che solitamente accompagna il tragitto delle persone. Ad accompagnarmi in questo percorso ad ostacoli comparivano ogni tanto, timidamente all'orizzonte, alcuni genitori con passeggino per bambini, la differenza di peso da portare è sostanziosa, ma i saltelli, o le improprie discese verso la strada a causa di marciapiedi invivibili, entravano di prepotenza nel copione di coloro che cercano di fare una passeggiata con un mezzo da spingere. Magari i pargoli debitamente distesi o seduti nei passeggini si divertono, in fondo per un bambino di qualche mese un marciapiede del genere è una sorta di cerimonia di iniziazione per le future giostre di un luna park, ma coloro che devono spingere le quattro ruote nutrivano sentimenti ben diversi, sentimenti che si alternavano tra i sorrisi passati attraverso i pendagli con gli aeroplanini posti sopra il passeggino e gli sbuffi irati ed irosi per le ruote che si incastrano in buche o per le gimcane stradali necessarie ad evitare le onnipresenti voragini. Se la città che viene proposta come “smart” vede nel traffico senza motore il suo futuro verrebbe da pensare che questo passaggio “più intelligente” diventi naturale nei modi ma con una logica di fondo ben diversa. Basta macchine in circolazione, ma con l'aumento dei parcheggi e le strade ridotte in quello stato diventerà sempre più necessario, però avremo più pedoni in giro, ma con i marciapiedi degni di una gruviera c'è da stare tranquilli che anche quelli spariranno dalla circolazione, del resto avventurarsi in certe camminate potrebbe risultare deleterio. Cremona è una città di natura medioevale, in buona parte, per cui ci si rende conto che le barriere architettoniche si presentano, ovviamente, dietro ogni angolo, ma qui non si sta parlando di un lastricato sostituito – con poca perizia stilistica – con del catrame ma dello stato pietoso di marciapiedi dove la manutenzione servirebbe a valorizzarne il nome stesso. La soluzione, o meglio la giustificazione, sarà, del resto, sempre la stessa; ovvero i rinomati ma sempre nominati “tagli di bilancio”, termine, oserei dire, quasi nuovo nel contesto cittadino cremonese, ma non solo. A occhio e croce i “tagli di bilancio” venivano usati, magari mi sbaglio di qualche decennio, anche dal Barbarossa, con o senza i marciapiedi, con o senza passeggini o sedie a rotelle da spingere.

Marco Bragazzi


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commenti


Anna Maramotti Politi

17 febbraio 2025 16:51

Non aggiungo altro. Ogni parola del testo è "sacrosanta"

Gianluigi Stagnati

17 febbraio 2025 19:11

Condivido pienamente questo articolo.
Aggiungerei anche il problema delle deiezioni canine che si trovano in abbondanza sia in centro che in periferia.
Schivarle a piedi è semplice, ma diventa difficile, se non impossibile, se ci si sposta con la carrozzina.

Daniele Buttafava

18 febbraio 2025 12:44

Caro Marco, come al solito leggo con estremo interesse i tuoi scritti, illuminati e condivisibili.
Aggiungo al tuo racconto le difficoltà ( se così si può dire ) che subisce una persona
disabile che anziché accompagnata , normalmente si è mantenuta autonoma negli spostamenti quotidiani, utilizzando l'autospinta. Ecco, nella nostra città, è rarissimo notare utenti disabili (normalmente autonomi ) avventurarsi nelle vie del centro, proprio per la precarietà dei percorsi disponibili. E i marciapiedi ne sono l'esempio più eclatante.

Daniele Buttafava

18 febbraio 2025 12:44

Caro Marco, come al solito leggo con estremo interesse i tuoi scritti, illuminati e condivisibili.
Aggiungo al tuo racconto le difficoltà ( se così si può dire ) che subisce una persona
disabile che anziché accompagnata , normalmente si è mantenuta autonoma negli spostamenti quotidiani, utilizzando l'autospinta. Ecco, nella nostra città, è rarissimo notare utenti disabili (normalmente autonomi ) avventurarsi nelle vie del centro, proprio per la precarietà dei percorsi disponibili. E i marciapiedi ne sono l'esempio più eclatante.

Gianluca

18 febbraio 2025 19:05

Il sindaco precedente, in carica per 10 anni, una volta l’anno si faceva portare in carrozzina in giro per la città per dimostrare che i percorsi erano bene o male accessibili a tutti. Credo scegliessero apposta i percorsi più comodi/facili per dimostrare la bontà di questa iniziativa e che la città non aveva barriere. Peccato che invece sia l’esatto opposto e che in questi anni nulla è stato fatto per facilitare il movimento dei disabili.

Stefano

19 febbraio 2025 14:33

Se vero che il sindaco precedente fece una cosa del genere, e quindi su percorsi studiati ad hoc, la loro bassezza tocca livelli veramente infimi.