22 settembre 2024

Requiem per il biometano, inceneritore per l'eternità

Requiem per il biometano, un blockbuster. Per il successo riscosso, è facile profezia prevedere un sequel della storia, con il ritorno di fiamma (e che fiamma)  dell’inceneritore e con la pervasiva presenza di A2A.

Requiem per il biometano rientra tra i pochi film con i cattivi che sconfiggono i buoni. Con i buoni boriosi e saccenti che impartiscono lezioni di etica e di comportamento ai cattivi. I buoni  che con un tacete, non capite un cazzo zittiscono gli avversari. I buoni che rimediano una figura resa famosa da Emilio Fede, ma non rinunciano all’arroganza che li contraddistingue.

Requiem per il biometano è ambientato a Cremona e rispecchia una delle peculiarità della città: il bianco non è mai bianco.  Il nero mai nero. Con il grigio ubiquitario che omogeneizza e attutisce i colori forti. Con le sfumature che scompaiono. Con Cremona terra di nessuno, ponte Glienicke, quello della guerra fredda. Con la camaleontica abilità di cambiare livrea secondo le convenienze. Con l'abiura in tasca, pronta per l'uso e senza tentennamenti. Senza vergogna. Senza rossori.

L’embrione, poi abortito, della lista unica per elezioni provinciali di domenica prossima, racconta molto di questa propensione all’opacità dei colori. Di questo budino. Di questa indifferenziazione, causa principe di una cronica stagnazione del territorio. 

Requiem per il biometano è un film complesso. Tre anni per realizzarlo e non poche difficoltà per produrlo. Narra la storia di coloro che erano partiti per suonare e furono suonati. È la storia dei cattivi contrari al biometano a San Rocco e i buoni  favorevoli al  dono della provvidenza. Cadeau dello zio Tom chiamato A2A. 

Quotata in borsa, la multiutility milanese-bresciana si è pappata Lgh, società dei comuni cremonesi, boccaloni a cederla per alcuni milioni di euro e poi ritrovarsi degradati da generali ad attendenti. A contare poco o nulla. 

Ottobre 2022. Si gira il primo ciak. La Fragea S.r.l. società agricola, acquisita nel 2021 dal Gruppo A2A, presenta il progetto per la costruzione di un impianto in zona San Rocco, Nell’area sono già localizzati l’inceneritore e biomasse legnose A2A.

7 dicembre 2022. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Lombardia (Arpa) avverte:«Il proponente non ha presentato uno studio di impatto atmosferico volto a valutare le ricadute presso i recettori dei principali inquinanti caratterizzanti l’attività di progetto» (Vittorianozanolli.it, 30 marzo 2023). 

9 dicembre 2022. In un documento del direttore del Settore area vasta, ambiente e transizione ecologica del Comune di Cremona è precisato: «L’area di progetto si colloca all’interno del perimetro del parco locale di interesse sovracomunale Parco del Po e del Morbasco» (Cremonasera, 2 aprile 2023).

13 Marzo 2023.  Il sindaco di Gerre de’ Caprioli, Michel Marchi, scrive al presidente della Provincia, al settore ambiente della stessa e al sindaco di Cremona. Contesta l’impianto. Avverte: «Se sarà necessario ricostruiremo Forte Apache, ancora una volta!» (Cremonasera, 23 marzo 2023).

7 aprile 2023. A2A deposita la richiesta di  Valutazione di impatto ambientale  (Via).  Richiesta mai sollecitata dal comune.

19 aprile 2023. Nella palestra di  Gerre de’ Caprioli, assemblea pubblica promossa da Marchi per costituire un comitato contro il progetto.  Sold out.

23 aprile 2023. Nasce il comitato BiometaNo. Il documento di  costituzione è firmato da  Luigi Lipara, Federico Balestreri, Pieremilio Bergonzi, Sabrina Bergonzi, Francesca Pontiggia.  Balestreri e Pieremilio Bergonzi erano stati protagonisti anche in Forte Apache. Lipara ricopre la presidenza. 

9 agosto 2023. Cremonasera informa di un documento dei tecnici comunali. Firmato dall'architetto Marco Massardotti, avverte che il progetto «non è conforme urbanisticamente essendo lo stesso difforme rispetto al PTG vigente». 

10 agosto 2023. Vittorianozanolli.it pubblica un comunicato dei consiglieri comunali di Forza Italia Carlo Malvezzi, Federico Fasani, Saverio Simi.  Sottolineano:«Il parere rilasciato dal dirigente dell’area urbanistica del Comune di Cremona è di quelli che non lasciano spazio ad interpretazioni». Tradotto: l’impianto non è da fare.

11 agosto 2023. I capigruppo di maggioranza Roberto Poli, Enrico Manfredini e Lapo Pasquetti, rispondono piccati agli sventurati azzurri, accusati di ignorare le procedure urbanistiche. «Un’eventuale autorizzazione a questi impianti di energie rinnovabili, oggi sottoposta a procedura di V.I.A. per assicurare il rispetto di ogni aspetto coinvolgente l'impatto ambientale dell'impianto in questo particolare contesto a tutela della salute pubblica, consente la deroga allo strumento urbanistico». 

15 settembre 2023. Prima Conferenza di servizi. Il comitato BiometaNO commenta: «La riunione ha evidenziato, con ancora maggiore intensità, le incongruenze di un progetto che fa acqua da tutte le parti (Cremonasera, 15 settembre 2023). 

13 marzo 2024. L’amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, intervistato da La Provincia mostra i muscoli.  Fa il fenomeno. In stile commendatore della Milano da bere, liquida le contestazioni con la supponenza del Marchese del Grillo: «Le proteste? Purtroppo la sindrome di Nimby (‘not in my backyard’, non nel giardino dietro casa mia, ndr) la conosciamo bene tutti; così, ovunque si cerca di realizzare un impianto si registrano discussioni».

24 aprile 2024. L’allora vicesindaco, oggi sindaco Andrea Virgilio non ha dubbi. La Provincia  lo intervista e titola: «Biometano, Virgilio duro:  ‘Battaglia di retroguardia»  18 giugno 2024.  Seconda Conferenza dei servizi con sorpresa. Marchi scrive su facebook: «La Conferenza dei servizi ha deciso che l’impianto di biometano a Cremona al momento non si può fare. Non sono state adeguatamente integrate le richieste degli enti»

16 settembre 2024. Viene pubblicata la notizia da tutti gli organi di informazione locale: Virgilio, in versione uomo del monte al contrario, ha detto no all’impianto di biometano.  Contestualmente informa che l’inceneritore non verrà dismesso nel 2029 come annunciato dal suo predecessore. 

A razzo parte la corsa dei partiti per intestarsi sceneggiatura e regia di Requiem per il biometano e accaparrarsi l’oscar. Schermaglie dialettiche e spreco di bianchetto provano a cancellare dichiarazioni passate. La città  è colpita da un tornado di amnesie improvvise. La chirurgia plastica per rifarsi la verginità raggiunge picchi da record. Non manca il boom dell’appropriazione indebita di battaglie combattute da altri 

Ma c’è poco da disquisire. Hanno vinto i cattivi del BiometaNO.  Ha perso il centrosinistra, Il centrodestra senza strafare può rivendicare con orgoglio di non essersi contraddetto.  La sindrome di Nimby ha colpito chi l’ha evocata. 

Virgilio non si salva l’anima con una inversione a U. Con un tonneau alla Maverik, il protagonista di Top gun. Precipita quando sull’inceneritore afferma: «Credo che nelle intenzioni di A2A non vi sia l’intenzione di procedere nel breve termine, sono in campo degli investimenti e credo che dovranno essere ammortizzati» (Cremonaggi,16 settembre).

Credo? E’ il sindaco, deve sapere. Se ipotizza e non sa, conta una cicca.

In campo investimenti da ammortizzare? Sono compatibili con il bene comune?  Qual è il rapporto costi e benefici dell’investimento in relazione all’ambiente? Un sindaco lo deve sapere?  In caso contrario vale la logica di Gordon Gekko: «È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione». Ma Gekko non è un sindaco. E’ uno squalo di Wall street.

«Io – prosegue Virgilio - ho sempre mantenuto un atteggiamento piuttosto laico rispetto a tutte queste battaglie ideologiche sullo spegnimento, anche perché la rete di teleriscaldamento deve essere alimentata».

Atteggiamento laico sullo spegnimento?  Ma che dice? Le scelte sono frutto di analisi, numeri e relative conseguenze. Un sindaco non è laico o confessionale.   

E allora viene un dubbio. Ancora meno. E’ solo fantasia, spunto per il sequel. E se al no al biometano corrispondesse il sì all’inceneritore per l’eternità? Un processo di omeostasi. Dal requiem per il biometano, alla resurrezione dell’inceneritore. Bel titolo.

 

Antonio Grassi


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commenti


pasquino

22 settembre 2024 10:25

Questi sono solo degli incapaci prestati alla politica e stanno li solo per prendersi un buono stipendio. Per il resto non è solo noia è solo Vergogna

Cinzia

22 settembre 2024 17:30

Leggendo la cronologia viene la pelle d oca nel vedere quanto la protervia e l arroganza abbiano fatto un sol boccone di pareri tecnici e mobilitazione dei cittadini. Niente avanti tutta a testa bassa fino ad arrivare a schiantarsi contro il muro.
Questa vicenda è lì a dimostrare che non vince sempre Golia se Sansone sa combattere con competenza e con il sostegno dei cittadini.
Magari fosse così anche sulla questione ospedale nuovo.

g.franco

22 settembre 2024 19:28

E' lapalissiano che l'inceneritore non si spegnera' mai,ma verra' implementato.Non abbiamo dei politici seri ma dei voltagabbana.

Gianni da via Giordano

23 settembre 2024 05:50

Tanti anni fa, con grandi sacrifici abbiamo comprato casa in una laterale di via Giordano. Poi è arrivato l'inquinamento da traffico crescente, l'inceneritore, l'impianto di biomasse addirittura volevano mettere qui anche quello di biometano. Dov'è la sensibilità ambientale di questa cosiddetta sinistra che ci governa? Solo chiacchiere e distintivo

Michele

23 settembre 2024 05:55

Aspettiamo il potenziamento dell'inceneritore per accogliere rifiuti da altre parti d'Italia

Alessandro

24 settembre 2024 06:07

Gli squali stanno nelle multyutility privatizzate, i politici sono dei "portavoce" (c.d. "lobbisti"). Adesso la prenderanno un po' larga, lasceranno passare i canonici sei mesi, poi verso fine gennaio/febbraio tornaranno con nuove e mirabolanti proposte per il territorio. Ergo: lo spostamento - hanno tempo fino al giu 2026 per avere anche il 40% finanziato dal PNRR (nota panacea di tutti i mali) - vedasi: https://www.gse.it/servizi-per-te/rinnovabili-per-i-trasporti/biometano

Stefano

24 settembre 2024 07:52

Più che panacea pnrr e finanziamenti vari sono spesso da temere, visto le voglie che fanno venire e non essendo chiaro dove poi andranno a finire quei soldi..

Alessandro

24 settembre 2024 10:55

Si tratta di incentivi per impianti da fonti rinnovabili erogati dallo stato a soggetti che li realizzano. Siccome questi impianti sono, per legge, di pubblica utilità, la vedo dura che i proponenti rinuncino così facilmente

Alessandro

24 settembre 2024 12:17

Ho usato un epiteto sbagliato e pr questo mi scuso. Non si tratta di "squali" ma di investitori: queste società (pubbliche, private o miste) puntano su questi investimenti perchè dietro ci sono incentivi statali previsti per le fonti energetiche rinnovabili. Le fonti rinnovabili, per legge, sono ritenute di "pubblica utilità" e la loro autorizzazione da parte degli enti preposti appone anche il vincolo preordinato all'esproprio delle aree utili all'impianto ed alle opere accessorie. In sintesi: sono impianti che lo stato vuole si facciano mediante l'istituzione di incentivi e mediante un quadro legislativo che ne facilita la realizzazione. Davvero pensimo che gli investitori si fermeranno al primo ostacolo ?

PierPiero

25 settembre 2024 08:23

Ovvio.
L'inceneritore non si può fare e il sindaco ha cercato di rifarsi una verginità politica sull'argomento, cercando anche di staccarsi dal suo ingombrante passato di sodale a Galimberti (qui la maiuscola la metto solo perché i cognomi si devono scrivere così). Fra un po', magari, riconoscerà anche che Cremona è una città inquinata e pianterà alberi, invece che tagliarne.
L'inceneritore che rimarrà attivo è una delle monete che questa amministrazione dovrà pagare a A2A per continuare la sudditanza gestionale e non è detto che sarà l'unica.

In buona sostanza, erano brutti tempi prima e lo saranno anche dopo.

Andrea

25 settembre 2024 17:56

Dunque sul biometano ha sbagliato tutto Galimberti? E gli altri dov'erano?

Annalisa

25 settembre 2024 18:36

Ma siamo sicuri che A2A rinuncerà al business del biometano? Cosa chiederà in cambio?