16 agosto 2022

Soluzioni da regioni e governo contro le fragilità sociali lasciate in carico ai comuni

Nei giorni scorsi il sindaco di Casale Cremasco Vidolasco, Antonio Grassi ha posto un tema su cui è quantomai opportuno e giusto ri-accendere i riflettori (Cremonasera, 11 agosto). E farlo come territorio. Per aiutarci tutti insieme ad individuare senza ulteriore indugio le azioni da mettere in campo. 

Si tratta della spesa che i Comuni devono sostenere per l’allontanamento dei minori dalla propria famiglia disposto dai Tribunali per i Minorenni e il loro affidamento in strutture esterne. Un fenomeno in costante crescita negli ultimi anni, con un carico economico in  molti casi insostenibile per alcuni Comuni (il costo medio per l’inserimento in comunità supera i 100 euro al giorno per minore) e senza alcuna possibilità di programmazione da  parte degli enti locali data l’imprevedibilità della spesa. 

Aggiungo che questo tema si intreccia con altri bisogni sociali relativi alla tutela dei minori che, anch’essi, necessitano di interventi importanti e significativi a carico dei Comuni. Mi riferisco al SAAP (Servizio di Assistenza per l’Autonomia Personale) per gli alunni in possesso della certificazione della condizione di handicap, il cui costo ad esempio per il Comune di Crema è passato negli ultimi 5 anni da 700 mila euro a 1,3 milioni di euro. 

Oppure per i centri estivi per i minori con handicap, un salasso per le famiglie coinvolte e una difficoltà enorme per i Comuni a dare garanzie di una copertura certa all’esborso che queste devono sostenere. 

Resta inteso che è sacrosanto il diritto per i minori e le loro famiglie di ottenere servizi qualitativamente e socialmente adeguati e appropriati. E’ sacrosanto il diritto di garantire loro inclusione, protezione e presa in carico. E’ sacrosanto che il personale e gli operatori dedicati a questi servizi siano qualificati e correttamente inquadrati e remunerati. E’, insomma, sacrosanto il “dovere della società di farsi carico di questi interventi”, come scrive Grassi. Ma è proprio in funzione di questi sacrosanti diritti e doveri, peraltro sanciti nella nostra Costituzione e nella Convenzione ONU, che gli enti locali non possono essere lasciati soli. 

Certo, viviamo in un territorio in cui i nostri Comuni riescono comunque a offrire risposte solide ai bisogni sociali, in cui l’esperienza ormai decennale della gestione dei servizi tramite Comunità Sociale Cremasca ci ha permesso di fare rete e di lavorare insieme, di sperimentare progettualità in sinergia con i soggetti del terzo settore, di praticare corresponsabilità come territorio cremasco. Ma se alla gestione comune ci siamo allenati e allineati, occorre ora agire come soggetto territoriale che metta sul tavolo degli altri livelli istituzionali la questione. 

Perché la preoccupazione di un autunno che rischia di metterci di fronte ad un ulteriore aumento delle fragilità sociali e contemporaneamente a bilanci comunali che faticheremo a far quadrare nella parte corrente ci impone, oggi ancora più di ieri, di chiedere con forza al livello regionale e nazionale di trovare soluzioni adeguate e strutturali. 

Assessora Comune di Crema al Territorio



Cinzia Fontana


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commenti


Palmiro Angelo Bibiani

17 agosto 2022 06:13

A mio avviso, è necessario che lo stato centrali si faccia carico di queste situazioni imprevedibili ed incontrollabili da parte degli amministratori comunali, siano essi di un colore politico rispetto ad un altro, bravi o meno bravi. Si crei un apposito fondo statale che possa far sì che i comuni attingano risorse per superare queste scelte che passano sopra la testa dei già tartassate amministrazioni locali e dei loro sindaci.

Palmiro Angelo Bibiani
Consigliere Provinciale

Di Giuseppe Rosella

17 agosto 2022 10:18

Concordo pienamente con l'assessore Cinzia Fontana.
Per i piccoli comuni diventa sempre più difficile sostenere il sociale,dove i numeri delle persone fragili ed in difficoltà aumenta costantemente.
Come comune di Trescore Cremasco ci troviamo a sostenere spese altissime per minori allontanati dalle famiglie,due di loro ormai da oltre un decennio,oltre ad un adulto ex tossico,che benché abbia ricevuto una condanna,è stato ritenuto troppo fragile per essere detenuto,di conseguenza il comune affronta la spesa di circa il 30% della retta(circa 1000 euro al mese!).
Tutto questo senza sapere se,e quando,questo finirà.
Fuori di dubbio che le persone fragili, con qualunque genere di fragilità, debbano essere aiutate,ma altrettanto chiaro che i singoli comuni non possono più farsi carico di spese così onerose.
Di Giuseppe Rosella
Vicesindaco di Teescore Cremasco