Nassiriyah, il libro-testimonianza del generale Carmelo Burgio presentato il 17 ottobre all'ADAFA. Nel libro si ripercorre la vicenda che ha segnato il nostro paese e l'arma dei Carabinieri
Il Generale Carmelo Burgio presenterà a Cremona il suo ultimo libro, Nassiriyah. Lui, testimone oculare della strage, racconterà dell’attentato alla ricerca della verità.
Giovedì 17 ottobre alle ore 17.00, il Generale sarà ospite di un evento unico organizzato da UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) sezione di Cremona, in collaborazione con ADAFA (Amici dell’Arte Famiglia Artistica). L’appuntamento, aperto a tutti, si svolgerà nella sede di ADAFA in Via Palestro 32 dove verrà presentato il libro edito da Vallecchi, Firenze. Dialogheranno con l’autore la giornalista ed ex corrispondente di guerra Beatrice Ponzoni, il Colonnello Adolfo Cocchetti ed il Primo Capitano Antonino Di Mora.
A vent’anni dalla tragedia, il Generale Carmelo Burgio racconta la sua verità sull’attentato.
Iraq, città di Nassiriyah, 12 novembre 2003, 10.40 del mattino (ora locale), un camion cisterna lanciato a tutta velocità esplode davanti all’ingresso della base militare Maestrale, sede del MSU italiana dei Carabinieri. L’attentato rinominato subito “Strage di Nassirya” provoca 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni: l’esplosione è così violenta da distruggere completamente la base Maestrale ridicendola ad uno scheletro di cemento. Tra i nostri connazionali persero la vita dodici Carabinieri, cinque militari dell’Esercito, un cooperante internazionale ed un regista, Stefano Rolla che si trovava presso la base italiana per girare uno sceneggiato. Tra le vittime Filippo Merlino, quarant’anni, originario di Sant’Arcangelo (Potenza), sposato con un figlio. Con il grado di maresciallo comandava la stazione dei carabinieri di Viadana (Mantova) e negli anni 80’ aveva diretto la caserma di Torre de’ Picenardi in provincia di Cremona.
Anche il complesso "Libeccio", distante pochi metri, viene investito dalla terribile esplosione. A vent’anni dalla tragedia il generale racconta la sua verità, come testimone oculare della storia racconta ciò che ha visto, ciò che ha vissuto. Proprio in quei giorni terribili l’autore assumeva il comando della missione. Il libro realizzato dal Generale ricostruisce l’attacco terroristico del 12 novembre, i mesi immediatamente successivi dedicati alla ricostruzione di un intero reparto e la lunga, complessa vicenda giudiziaria, volta ad individuare le responsabilità penali e civili dei comandanti sul terreno.
Una testimonianza diretta e personale di un evento drammatico che ha segnato la storia dell’Italia e dell’Arma dei Carabinieri.
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