23 aprile 2021

Tognazzi, una scuola a Velletri e manifesti in California

Immaginatevi di uscire da scuola e di decidere di passare una giornata al mare lungo la costa laziale senza mai lasciare Cremona. Immaginatevi di presentarvi nel tempio dell'arte moderna per eccellenza, il MoMa di New York ovvero il Museum of Modern Art, per poi di prendere un aereo e arrivare nella mecca del cinema, quella California tra sole, surf e celluloide che da secoli racconta storie e vive di storia senza mai lasciare Cremona.

Lo squillo della campanella di una scuola a Velletri racconta di come una passione e un talento vengano e debbano essere ricordati nel tempo. Siamo studenti dell'istituto alberghiero di Velletri, vicino a Roma, ci prepariamo e studiamo, così come i colleghi di Cremona, per il nostro futuro professionale nel mondo della ristorazione ma non solo. Il clima è mite, quasi estivo, la campanella suona lasciandoci liberi dagli impegni dato che verifiche e interrogazioni sono finite. Percorriamo con i mezzi tipici degli studenti liceali, praticamente qualsiasi cosa che sia in grado di muoversi, pochi chilometri su una strada lunga e diritta verso Torvaianica, è una strada che quasi ti obbliga a lanciare lo sguardo verso quel lungo mare rivolto ad ovest che al tramonto è in grado di lasciarti con gli occhi aperti. Ci fermiamo in un piccolo villaggio turistico attaccato a quella strada lunga e dritta e lasciamo che la spiaggia e il mare facciano il resto, ipoteticamente ringraziando Cremona.

Alla sera, tardi quando il buio ha già avvolto i profili dei colli laziali ci aspetta un volo da Fiumicino per New York, qui il lungo mare non è quello di Torvaianica, siamo nella frenetica Grande Mela, ci addentriamo nel cuore di quella quella Manhattan ricca e luminosa come il tramonto sul litorale laziale, ricca di storie che abbiamo visto e sentito da quando siamo nati, storie che spesso riusciamo a ricordare perché hanno fatto di tutto per farcele ricordare. Il MoMa ci accoglie nella sua inquietante maestosità, simbolo in tutto il mondo di come l'arte non si sia mai fermata durante la storia dell'uomo, dentro la sua struttura tra vetri con un semplice ma elegante angolo di verde strappato al cemento dell'isola ricca e luminosa, una ragazza racconta la storia di suo padre, così come ogni persona potrebbe raccontare la vita e le scelte dei propri genitori, una vita che affascina e che andrebbe ricordata come quelle storie che vediamo quasi giorno ambientate tra Times Square, Wall Street o Broadway. Il pubblico ascolta, interviene e capisce e magari qualcuno dei tanti presenti, almeno si spera, ringrazia anche Cremona. Dobbiamo aspettare qualche mese ma dalla frenetica New York prendiamo un aereo per la soleggiata California, la scritta Hollywood sulla collina domina Los Angeles e lancia un monito a tutti: qui si fa, si parla, si crea o si distrugge la storia del cinema. Astenersi perditempo. Poche storie, siamo a Hollywood in California i ritmi sono più tranquilli di New York ma chi vuole fare del cinema deve essere in grado di proporre storie interessanti.

Il lungo mare di Newport Beach poco fuori Los Angeles ricorda quello laziale ma qui l'opulenza di Hollywood si fa sentire con decine di yacht di tutte le dimensioni ormeggiati quasi a sorta di avviso, “nel mondo del cinema io so creare storie migliori delle tue”. Nutriti gruppi di persone si siedono nei cinema all'aperto o nei teatri per assistere a proiezioni di film che raccontano la vita e le scelte di un artista, è il Newport Beach film festival che tributa quella celluloide “che conta” spesso scritta e prodotta a pochi chilometri da quel lungomare. Però nel 2019 a Newport Beach la celluloide hollywoodiana che fa comprare gli yacht non c'entra, viene raccontata la storia di qualcuno che ha vissuto a migliaia di chilometri di distanza e qualcuno tra gli avventori, forse, ringrazia anche Cremona. Ville maestose e stranezze locali accompagnano il tramonto in California ma il lungo mare non è tranquillo e quasi immobile come quello di un piccolo villaggio a Torvaianica dove gli studenti dell'istituto alberghiero di Velletri si sono rifugiati per passare una giornata sulla spiaggia.

Già, perché quell'istituto alberghiero si chiama Ugo Tognazzi così come il lungomare a Torvaianica dove si affaccia un piccolo villaggio turistico che porta il nome del cittadino cremonese. Nel 2018 Maria Sole Tognazzi aveva presentato con il titolo “La tragedia di un uomo ridicolo” la vita di suo padre al MoMa di New York, così come nel 2019 la prestigiosa rassegna Newport Beach film festival aveva tributato la carriera artistica dell'Ugo da Cremona. Da una parte all'altra del mondo molti ringraziano e si ricordano di quel Ugo Tognazzi che ha saputo unire il cinema alla sua passione, la cucina, partendo da Cremona per arrivare in California. Tributi ad una carriera unica e ad un cittadino che nella sua Cremona sembrano, tristemente per tutta la città e per Ugo, completamente dimenticati.

Marco Bragazzi


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commenti


François

23 aprile 2021 08:19

A Cremona manca la cabina di...regia: un nostro grande concittadino per poter essere degnamente celebrato deve mettere d'accordo finta maggioranza e finta opposizione, almeno tre dirigenti comunali, una decina di uffici - con relativo capufficio e vice che si fanno le "ficche" - una ventina di impiegati difesi da una cinquina di RS (rappresentanti sindacali) e un cacciavite che è sempre utile. Cercasi regista.