29 maggio 2021

Decine di tavolette bembesche dal convento della Colomba finite altrove. Ecco dove

La città del Cinquecento era un gioiello. Poi a fine Ottocento i suoi tesori sono stati venduti. Riaccendiamo ancora una volta i riflettori sul convento della Colomba, quella meraviglia assoluta collocata tra il vicolo della Colomba e quella che ora è via Ettore Sacchi, proprio a fianco della chiesa di San Pietro. In altri articoli abbiamo cercato di ricostruirne la storia, la sua distruzione da parte di mercanti che hanno venduto a Londra la cupola del soffitto dello studiolo della Badessa Francesca Bianca Sforza affrescato da Alessandro Pampurino e che si trova ora esposto al Victoria & Albert Museum grazie alla mediazione dell'antiquario Bardini di Firenze. Abbiamo poi raccontato delle sei mervagliose tavole di Bonifacio Bembo attualmente in asta a Colonia. Ebbene, continuando nella ricerca sulle tavolette da soffitto attribuite a Bonifacio Bembo e bottega facenti parte dell’apparato decorativo del Convento della Colomba, ci si rende conto del grave danno per la città la dispersione di questo patrimonio. Al Musée des Artes Decoratifs di Parigi sono conservate ben 40 tavolette da soffitto lascito di Emile Peyre, nel  1905; alla casa d’aste Lombrail-Teucquam il 19 aprile 2017 sono state aggiudicate altre 10 tavolette montate su due cornici ottocentesche per un valore di €.23.000. Alcune sono a Varese, qualcuna al nostro museo Berenziano in Seminario, altre ancora a Reggio Emilia.

Osservando queste tavolette si potrebbe scrivere un trattato di moda della seconda metà del "Quattrocento". Le ragazze portano veli variamente intrecciati sui capelli e, cosa strana, tutte le ragazze e gli uomini portano un gioiello sulla fronte, all’altezza dell’attaccatura dei capelli, o, nel caso degli uomini, sul cappello: si tratta di un gioiello formato da pietre e perle, di forma ovale e sormontato da un cherubino. Gli stessi gioielli facevano parte dell’inventario dei monili di Bianca Maria Visconti e delle altre duchesse di casa Sforza.

 

Nelle foto il luogo dove sorgeva il convento della Colomba, vicino alla chiesa di San Pietro nell'attuale via Ettore Sacchi e alcune delle tavolette conservate a Parigi

 

Luigi Silla


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