La "Prima" del Teatro San Domenico si svolgerà il 23 ottobre alle ore 21,00. La stagione parte con "Cin-ci-là", l'operetta di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, a cura della Compagnia Corrado Abbati, definita dal direttore artistico Maurizio Colombi come "una delle più professionali presenti in Italia".
Si tratta dell'edizione che celebra il centenario 1925 – 2025, la regia e l'adattamento sono di Corrado Abbati, le coreografie di Francesco Frola, l'allestimento scenico di InScena Art Design e la direzione musicale di Alberto Orlandi con il Balletto di Parma.
Cin-ci-là, anche per il suo nome curioso, è il titolo dell'operetta più noto in Italia e questo lo deve sicuramente alla sua musica immediata e il ritmo spigliato ma anche per il clima assolutamente divertente suggerito dal testo.
La storia di Cin-ci-là, donna bella e sensuale, diventa l'elegante storia della sua sensibilità, dei suoi problemi, del suo desiderio di emancipazione che ne farà una grande protagonista dell'operetta italiana.
Venticinque anni di attività per la Compagnia Corrado Abbati, durante i quali sono stati realizzati una cinquantina di allestimenti. Tutto questo impegno ha portato l'ensemble ad essere oggi leader nazionale nel teatro d'operetta. Una Compagnia che ha continuato e continua ancora oggi a distinguersi per la varietà e le qualità degli allestimenti, svolgendo con entusiasmo un ruolo primario e fondamentale per la crescita e l'affermazione di questo genere teatrale in Italia.
LA TRAMA
Siamo a Macao, in Cina ed è tradizione che, quando un membro della casa regnante si sposa, si dia inizio al Ciun-Ki-Sin: un periodo nel quale si sospende ogni divertimento e ogni lavoro. Questo fino a quando il matrimonio non sarà consumato. I due sposini, la principessa Mjosotis ed il principe Ciclamino, non hanno le idee molto chiare sui doveri matrimoniali ed il Mandarino di Macao è disperato, perché il Ciun-Ki-Sin rischia di durare in eterno ma, guarda caso, arriva Cin-ci-là, un'attrice parigina seguita dal suo buffo spasimante Petit-Gris.
Fon-Ki, il mandarino, che aveva conosciuto Cin-ci-là nella capitale francese, vede in lei la soluzione: sarà Cin-ci-là ad insegnare al principe Ciclamino quello che non sa.
Il popolo è in rivolta ed è stanco di aspettare: vuole l'erede al trono e un giorno, quasi per incanto, suona il carillon, il segnale che il Ciun-Ki-Sin è finito. Tutti festeggiano il principe Ciclamino che ora ha capito cos'è la felicità, ma poco dopo il carillon suona una seconda volta.
Il mistero viene presto spiegato: Ciclamino e Cin-ci-là, Mjosotis e Petit-Gris hanno pensato di far suonare il carillon ognuno per proprio conto. È uno scandalo, ma uno scandalo da operetta che rientra subito perché Ciclamino e Mjosotis, ora che sanno, si innamorano veramente uno dell'altra e finalmente Macao avrà l'erede.
commenti