"Dove stiamo andando?": il Coordinamento cittadine e cittadini per l'ospedale Oglio Po si riunisce per esprimere perplessità sulle nuove scelte e invita il direttore Belleri al confronto
La preoccupazione è tanta e le risposte, secondo il gruppo di "Coordinamento cittadine e cittadini per l'ospedale Oglio Po" non soddisfano i mille dubbi che ancora restano aperti in merito alle decisioni più recenti ed al futuro più prossimo dell'Ospedale Oglio Po. Per questo in mattinata il gruppo si è riunito in conferenza stampa per presentare apertamente i punti di riflessione, i dubbi e le rimostranze ed invitare formalmente il direttore Ezio Belleri ad un appuntamento di confronto pubblico con la cittadinanza.
Il casus belli è l'ultima decisione calata sul reparto di medicina, per il quale Asst ha deciso di esternalizzare il servizio di infermieristica, affidandolo ad una cooperativa che fornirà il personale necessario per le esigenze del reparto. "Chi saranno gli infermieri che arrivano? Che garanzie ci saprà fornire la cooperativa rispetto ai loro requisiti? Ancora una volta subiamo una decisione, ne veniamo a conoscenza solo dopo che è stata già presa mentre a noi cittadini, che siamo i diretti interessati, non viene mai chiesto un confronto prima. Ce lo dicono e a quel punto dobbiamo accettare. Ma non è mai stato fatto un passaggio con gli operatori o con la cittadinanza, coi pazienti e famigliari. E se guardiamo ai tempi poi: il servizio sarà esternalizzato dal 1° dicembre".
Dunque, il malcontento deriva sia dalla decisione in sè dell'appalto alla cooperativa, sia dalle modalità con le quali la direzione di Asst sarebbe giunta alla decisione e questo nuovo punto di attrito nella vicenda del presidio Oglio Po diventa anche un momento di sfogo per raccogliere i malumori dei casalaschi, che lamentano come in realtà sia tutto il territorio ad essere "fragile dal punto di vista della continuità assistenziale, con l'ospedale che viene depotenziato a fronte di promesse di rilancio, mentre le case di comunità funzionano solo in orari da ufficio e non h24 come dovrebbero. Eppure l'ospedale Oglio Po ha un bacino di utenza di 90mila persone circa, considerando poi che è un riferimento anche per chi arriva dalla sponda emiliana e dal mantovano".
Mancanza di primari, reaparti che chiudono, come la senologia chirurgica e l'addio definitivo al punto nascita, con la promessa di un'ambulanza per le partorienti che non è mai arrivata "pensi che già alcune donne hanno partorito in auto, lungo il tragitto che richiede anche un'ora di strada per chi arriva da più lontano rispetto a Cremona. Per fortuna è andato tutto bene. Eppure l'allora assessore Gallera aveva assicurato che avremmo avuto questa ambulanza dedicata, ma dopo anni non si è visto nulla ancora".
Insomma, tanti punti di malcontento emersi nell'incontro, ma il discorso torna sempre al motivo scatenante, l'esternalizzazione degli infermieri di medicina: "Si tratta di un reparto ad alta complessità assistenziale ed è fondamentale che gli operatori lavorino nella massima cooperazione, che si instauri una relazione di fiducia e conoscenza tra gli infermieri. Ma come potrà essere garantito ciò se il personale è affidato ad una cooperativa? - insistono dal comitato- Chiediamo garanzie in merito ai requisiti dei nuovi operatori, parlano l'italiano? Capiscono il dialetto, visto che tanti pazienti sono anziani? Sono tutti iscritti all'albo nazionale, che è requisito minimo per accedere ai concorsi pubblici, per esempio? Ci viene detto che c'è carenza di infermieri, come mai nelle cooperative li trovano?".
Infine, un passaggio anche sul progetto del nuovo ospedale di Cremona: "Da quanto apprendiamo, sono già stati tagliati posti letto, strutture ed i costi raddoppiati: temiamo che, essendo la coperta corta, se maggiori risorse vanno nel nuovo ospedale, minori ne avremo per l'Oglio Po. Belleri ripete che il presidio casalasco è parte essenziale per il territorio, ma ora chiediamo che venga dimostrato. Per questo lo invitiamo ad un confronto con la cittadinanza, che è la parte attiva in gioco e che subisce poi le scelte. Speriamo che accolga questo invito, la palla ora è nelle sue mani".
Per questo il Coordinamento cittadine e cittadini per l'ospedale Oglio Po ha scritto una sorta di missiva indirizzata al Direttore Generale, riassumendo i motivi del malcontento e ponendo 5 domande dirette e ben focalizzate sulla scelta dell'esternalizzazione del servizio, nel timore che questo possa diventare un precedente, un primo passo verso lo smantellamento di servizi essenziali per proteggere le fragilità presenti su un territorio di frontiera, distante un'ora di strada dai principali ospedali e che ora vive nella sensazione di essere destinato all'abbandono.
Questo il testo della lettera:
Dott. Belleri,
come altre volte in passato, dobbiamo constatare che ASST Cremona comunica cambiamenti e riorganizzazioni rilevanti per il personale e per i cittadini solo a decisione già presa e con poche settimane di preavviso. Manca un vero confronto preventivo con operatori e parti coinvolte. Questa modalità, ripetuta nel tempo, rischia di mortificare i lavoratori e di creare sfiducia tra gli utenti. Per questo motivo, per onorare la promessa fatta ai cittadini nella manifestazione dell'ottobre 2023, siamo qui a mantenere accese le luci sull'Oglio Po.
Rivolgere domande chiare e sintetiche ai responsabili della Sanità non è un gesto di contrapposizione, ma un atto di trasparenza e responsabilità verso i cittadini. Oggi formuliamo cinque quesiti puntuali al Direttore Generale sulla riorganizzazione dello staff della Medicina per favorire un confronto pubblico, aperto e leale su scelte che riguardano la salute della nostra comunita.
1. Lei ha definito l'esternalizzazione del servizio infermieristico come una misura temporanea di circa un anno e mezzo: al termine di questo periodo il personale verrà assunto a tempo indeterminato da ASST Cremona tramite concorso?
2. Può garantire che gli infermieri della cooperativa destinati al reparto di Medicina siano regolarmente iscritti all'Albo, con adeguata esperienza e competenza linguistica, e che non vi saranno deroghe ai requisiti professionali?
3. Può assicurare che lo staff infermieristico opererà in modo continuativo presso Oglio Po, evitando frequenti cambi di personale che creerebbero difficoltà a medici e pazienti?
4. In caso di disservizi o criticità, a chi dovranno rivolgersi medici e utenti? La responsabilita ricadrà su ASST Cremona o sulla cooperativa?
5. Gli infermieri esternalizzati avranno condizioni economiche e lavorative equiparabili a quelle del personale di Oglio Po, evitando disparità che potrebbero compromettere il clima interno?
In foto, Dina Rosa, Maria Luisa Paroni, Passerini Laura
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commenti
marco
27 novembre 2025 17:09
Tranquilli...sta per tornare la figura dell'infermiere generico...il super OSSS che potrà sostituirsi in parte all'infermiere.
Guadagnerà di meno, avrà meno responsabilità ma consentirà di gestire reparti con meno infermieri con meno costi.