23 novembre 2025

“Fermare e formare. Focus multidisciplinare sulla violenza non solo di genere”

Il 22 novembre, nella Sala Convegni dell’Ordine dei Medici di Cremona, si è svolto il congresso “Fermare e formare. Focus multidisciplinare sulla violenza non solo di genere”, che ha riunito professionisti sanitari, istituzioni e associazioni in un confronto sulle diverse forme di violenza – domestica, sociale e lavorativa – con particolare attenzione a quella che colpisce gli operatori sanitari.
L’incontro ha assunto un significato particolare perché in prossimità della settimana dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne. A ricordare il valore della vigilanza collettiva è stata una frase di Simone de Beauvoir: “Bastano poche generazioni perché i diritti delle donne vengano rimessi in discussione. Nulla va dato per acquisito.” Una riflessione che ha idealmente accompagnato l’intera giornata. È proprio con questo spirito che il Presidente dell’Ordine di Cremona, Andrea Morandi, ha aperto la giornata, ribadendo l’importanza di una collaborazione stabile e concreta tra tutte le figure coinvolte nella cura: medici, odontoiatri, medici di medicina generale, pediatri, operatori ospedalieri, istituzioni e ordini professionali. Morandi ha insistito sulla necessità di una rete multidisciplinare capace di riconoscere tempestivamente i segnali di disagio e di costruire risposte operative a tutela delle vittime e degli operatori. Una visione, la sua, che ha dato un’impronta chiara e lungimirante all’intero congresso

Il congresso, promosso dalla Commissione Medicina di Genere dell’OMCeO di Cremona, costituita da pochi mesi e coordinata dalla dott.ssa Antonia Carlino, ha presentato i dati sulle violenze contro il personale sanitario, evidenziando come il 75% delle vittime sia rappresentato da donne, sia in Italia sia in Lombardia. Responsabili scientifiche del congresso sono state la dott.ssa Rosina Paletta e la stessa dott.ssa Carlino.

Tra i contributi più rilevanti, la lectio magistralis del prof. Paolo Pascucci, Ordinario di Diritto del Lavoro all’Università di Urbino, ha analizzato l’aumento delle aggressioni in ambito sanitario e la necessità di strumenti e protocolli condivisi. La mattinata ha dato spazio anche alle testimonianze provenienti da odontoiatri, pediatri, medici di medicina generale e professionisti ospedalieri, ogni giorno in prima linea nell’intercettare situazioni di rischio.

Grande interesse ha suscitato la presentazione del progetto europeo VIPROM, illustrato da Antonella Vezzani, dedicato alla protezione degli operatori sanitari attraverso modelli di prevenzione integrati. La Tavola Rotonda conclusiva, coordinata dalla dott.ssa Sophie Testa, ha riunito figure istituzionali e sanitarie di primo piano, tra cui la viceprefetto Giulia Vernizzi, la magistrata Irene Formaggia, la dott.ssa Giuliana Maria Bodini e Andrea Morandi Presidente dell’OMCeO di Cremona, in un confronto serrato che ha confermato come la violenza, domestica, di genere o sul luogo di lavoro, possa essere affrontata solo tramite una rete stabile, una cultura condivisa e una formazione continua.

Rilevante il contributo dell’Associazione Italiana Donne Medico, rappresentata dalla dott.ssa Santina Sesti, Presidente della sezione di Crema, e della neo istituita Commissione Medicina di Genere, impegnate nella costruzione di percorsi formativi e iniziative di tutela.

La giornata ha confermato che formazione, collaborazione e una rete solida restano strumenti essenziali per “fermare” la violenza e “formare” chi opera ogni giorno sul campo. Un messaggio forte che, a Cremona, ha trovato voce e concretezza.


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