"La vita per me è stata un'avventura meravigliosa" lunedì in Duomo una messa per ricordare don Alberto Franzini a un anno dalla morte
“La vita è stata per me un'avventura meravigliosa”, così don Alberto scriveva nel suo testamento spirituale scritto il 15 settembre 2018, alla vigilia di un viaggio in Armenia e Georgia. “Il Signore è stato largo di doni nei miei confronti: dono di salute, di benessere, di carattere, di buon umore...Io non ho proprio fatto nulla per meritare tanto!...Vado incontro al buio della morte unicamente con lo sguardo verso Colui che è stato trafitto sulla croce e ha vinto la morte”. Rileggendo queste righe, ripercorrendo i ricordi di una vita, l'emozione coglie ancora al pensiero di un prete tutto d'un pezzo, un uomo di fede, un amico sincero dei momenti belli e di quelli difficili come sapeva esserlo lui con tutti. Se n'è andato alle 23 del 3 aprile dello scorso anno all'Ospedale di Cremona dove era stato ricoverato urgentemente per coronavirus il 20 marzo. Quando gli sono venute a mancare le forze ha voluto confessarsi, far la comunione e, chiedendola, avere anche l'estrema unzione. “Offro a Dio il momento difficile della mia morte per la Chiesa diocesana di Cremona e per il Papa”, si legge ancora nel suo testamento spirituale. A un anno dal decesso monsignor Franzini sarà ricordato in Cattedrale, dov'era parroco, con una Messa di suffragio, che sarà celebrata il 5 aprile, Lunedì dell’Angelo, alle 11. La celebrazione sarà presieduta dal parroco don Antonio Bandirali e concelebrata dal rettore monsignor Attilio Cibolini insieme agli altri canonici del Capitolo.
Nelle scorse settimane il Gruppo Catechesi della Cattedrale ha dato alle stampe un libretto dal titolo "Cinque anni con don Alberto".
Studioso ma anche pastore, sacerdote e amico, appassionato di viaggi come del Po, la sua terra. Era facile volergli bene. Impossibile dimenticarlo. E' da tutto questo che nasce 'Cinque anni con don Alberto', il piccolo volume, corredato da alcune fotografie, a cui i componenti del Gruppo catechesi hanno consegnato i loro ricordi di don Franzini.
Nella prefazione il Vescovo Napolioni ricorda come don Alberto tenesse in modo particolare alla catechesi che "significa fare eco alla Parola di Dio, nella realtà e nella vita", dice il vescovo. "Don Franzini lo sapeva fare bene, con il candore di un bambino e la competenza di un teologo, e la comunità, gli amici, gli uditori, ne godevano. - scrive ancora il vescovo Antonio - Ogni situazione complessa e provocante lo spingeva a meditare la Rivelazione per riconsegnarla attuale e parlante. Ogni frammento veniva ricondotto al tutto, non con la pedanteria dell'archivista ma con la passione del ricercatore. Grazie, don Alberto, per averci dato tanto di te e più ancora del SIgnore. GRazie a chi lo ricorda e ne sviluppa la lezione".
Don Alberto è nato il 7 aprile 1947 a Bozzolo negli anni di don Primo Mazzalari. In seminario dal 1960, è stato ordinato sacerdote il 27 giugno 1971. Dottore in Telogia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, è rientrato in diocesi nel 1975. Vicario a Sant'Imerio, ha insegnato Teologia in Seminario, allo Studentato Cappuccino e alla introduzione in Teologia della Università Cattolia. Dal 1979 al 1997 ha diretto la scuola diocesana di formazione teologica per i laicii. Per un anno (1984-1985) ha diretto il Settimanale dicoesano “La Vita Cattolica”. Poi direttore del centro pastorale diocesano. Nel 1997 è parroco a Santo Stefano di Casalmaggiore e dal 2012 anche della comunità di San Leonardo. Nell'estate 2014 è parroco della Cattedrale di Cremona. La sua messa domenicale delle 11 in Duomo era un appuntamento fisso specialmente per quelle sue omelie mai banali, preparate, profonde. Aveva voluto che la Cattedrale tornasse a essere centro della fede ispirata anche dall'arte e dalla vita. Si era persino inventato i percorsi di fede ispirati dai dipinti della navata principale oppure la catechesi accompagnata dalle variazioni di Bach all'organo.
In apertura del volume appena pubblicato ("Cinque anni con don Alberto") una testimonianza che illumina un aspetto della personalità variegata di don Franzini: per lui “le grandi opere musicali e artistiche erano una manifestazione così alta da predisporre ed accompagnare l'esperienza religiosa. E anche un dono meraviglioso da condividere”. Concetto ribadito nelle pagine successive attraversate dalla nostalgia: “Ogni luogo visitato con te era l'occasione per approfondire la nostra fede”. Come quella volta a Recanati, nelle stanze della casa di Giacomo Leopardi, che don Alberto amava, tanto da “tenere i suoi canti sul comodino”. “Quante riflessioni ma anche quante risate in corriera”, dice un pensionato che ha partecipato ad alcuni dei suoi pellegrinaggi.
Tante le pubblicazioni di don Franzini. Da “La bellezza del Cristianesimo” fino a “A tutto campo, orizzonti pastorali” poi, in occasione della visita di Papa Francesco a Bozzolo, “Il mio parroco don Primo. Una introduzione alla figura e al pensiero di don Primo Mazzolari”.
Don Alberto è stato sepolto il giorno 6 aprile 2020, vigilia del suo 73° compleanno nel cimitero di Bozzolo, accanto ai genitori, secondo la sua volontà.
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