10 maggio 2025

"Un Masterplan Ambientale contro l'inquinamento atmosferico e la perdita di biodiversità", utilizzando i 2,4 milioni della Tamoil come partenza. E' la proposta di Forza Italia

Il gruppo cremonese di Forza Italia rappresentato dal segretario cittadino Luca Ghidini e dal Capogruppo Andrea Carassai ha presentato un ambizioso piano di riqualificazione ambientale e tutela della salute pubblica: nasce il Masterplan Ambientale, un piano strategico volto a contrastare l’inquinamento atmosferico e la perdita di biodiversità, due elementi essenziali che da anni penalizzano il territorio cremonese e ne condizionano negativamente la qualità della vita.

I dati dell’ATS Val Padana parlano chiaro: nel 2019 il 13,2% dei decessi per cause naturali a Cremona è attribuibile alla presenza di polveri sottili (PM2.5), che si mantengono da oltre un decennio al di sopra dei limiti previsti dalla normativa italiana ed europea. Alla luce di questo scenario preoccupante, Forza Italia propone un piano concreto e strutturato, con l’obiettivo di migliorare le condizioni ambientali e ridurre i rischi per la salute dei cittadini.

Il progetto prevede l’utilizzo del risarcimento ottenuto dal Comune di Cremona (€ 2,4 milioni) per finanziare interventi mirati sulla qualità dell’aria e la biodiversità, a partire dalla redazione di un Masterplan ambientale. Questo documento raccoglierà e sistematizzerà i dati già disponibili sul territorio, definendo priorità di intervento e aree critiche tramite mappe tematiche e modelli scientifici.

Il Masterplan si articolerà in tre fasi:

1. Fase conoscitiva – Analisi dei dati ambientali ed epidemiologici già ottenuti in precedenti studi per identificare le zone più critiche;

2. Fase interpretativa – Progettazione di soluzioni tecniche per migliorare la qualità dell’aria e biodiversità (es. riforestazioni, corridoi ecologici, aree verdi, etc.);

3. Condivisione e attuazione – Realizzazione dei progetti esecutivi, ricerca di finanziamenti pubblici e privati, coinvolgimento di stakeholder e amministrazioni locali.

Il cronoprogramma prevede la redazione del Masterplan in sei mesi, seguita dall’elaborazione dei progetti esecutivi a partire dal 2026. I progetti saranno poi candidati a bandi nazionali ed europei che, mediante la compartecipazione del Comune, potranno generare un effetto leva in grado di moltiplicare le risorse a disposizione dell’amministrazione, ipotizzando un ammontare fino a € 10 milioni.

Forza Italia crede che il risarcimento Tamoil non debba rappresentare una chiusura, ma l’inizio di un percorso di rigenerazione territoriale all’interno di un arco temporale di durata pluriennale – dichiarano il Segretario Comunale Luca Ghidini e il Capogruppo in Consiglio Comunale Andrea Carassai. Il nostro obiettivo è costruire una strategia condivisa, partecipata ed economicamente sostenibile, in grado di lasciare un’eredità concreta alle future generazioni. Il piano potrà prevedere anche il coinvolgimento delle Amministrazioni dei comuni limitrofi, che scontano una situazione ambientale e sanitaria del tutto analoga a quella del capoluogo, oltre che altri stakeholder: istituzioni, imprese, enti del terzo settore, fondazioni.

Per dare attuazione al masterplan in una prima fase istruttoria, l’Amministrazione Comunale potrà affidare l’incarico a studi tecnici esperti in analisi e progettazione ambientale mediante procedure trasparenti, come ad esempio una gara a evidenza pubblica e/o manifestazioni di interesse. Per la realizzazione dei progetti esecutivi, invece, potrà avvalersi di figure sia interne che esterne all’Amministrazione: agronomi, ingegneri, architetti con competenze paesaggistiche e ambientali, sempre attraverso l’utilizzo di procedure trasparenti”.

Il Masterplan rappresenta una svolta nella visione ambientale della città: un’azione sistemica, scientificamente fondata e orientata al benessere dei cittadini cremonesi. Per questo, Forza Italia sottoporrà il piano strategico all’attenzione dei soggetti qualificati che a partire da giovedì verranno auditi in Comune per valutare la possibile destinazione del risarcimento Tamoil.

È tempo che la politica locale si accorga del vero problema che contraddistingue tristemente Cremona, e che lo affronti con coraggio e senso di responsabilità". 

La foto è di Riccardo Rizzi Maverick

 

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commenti


Manuel

10 maggio 2025 16:54

Prima di approvare (con riserva) la proposta di Forza Italia, vorrei ricordare a Ghidini e Carassai come il loro partito, a livello locale, sia allineato al PD ed a Pizzetti su: ospedale/astronave, autostrada CR-MN, gronda nord, terzo ponte, bio metano diffuso (non a S. Rocco), etc... e probabilmente ne dimentico.
Questa come doverosa premessa per inquadrare sostenibilità, biodiversità, salute, etc., delle quali i nostri eroi intendono ergersi paladini.
Ora veniamo a noi. L’idea di adottare un Masterplan può essere un buon viatico, se largamente condiviso, al fine di ottenere un’assennata strategia di mitigazione, non ovviamente risolutiva, ma propedeutica ad una affannosa, lunga, ma ormai ineludibile resilienza.
Noto come si sottolinei quanto la fase conoscitiva debba concentrarsi sul riordino e valorizzazione i dati già divulgati: mi auguro che si insista a sottolinearlo, poiché è vero quanto sia complesso assemblare dati dispersi di discipline diverse, ma appunto, le ricerche sono già state affrontate, in buona parte e non vorrei che il patrimonio di Gino Ruggeri venga consumato in tale prima fase.
Noto pure come l’elenco degli stakeholders si concluda con la parola fondazioni. Le associazioni, solitamente le più passionali, le vogliamo escludere ancora una volta?
Noto pure come tra le figure professionali indicate come cardini operativi il progetto, manchino biologi, zoologi, botanici, etc. Che le loro competenze abbiano poco a che fare con la biodiversità?
Dopo decenni di appelli locali, nazionali, mondiali alla ragione, alla prudenza, al buon senso, ora (e finalmente) alcuni politici si accorgono e supportano (speriamo) un approccio economico-sociale che tenga in considerazione l’ambiente che ci circonda e che, piaccia o no, rappresenta la MADRE TERRA.
Esposto ciò, esprimo ai nostri baldi consiglieri un: buona fortuna.

Michele de Crecchio

11 maggio 2025 01:21

Tra gli ambienti ai quali l'amministrazione comunale dovrebbe decidere di riservare particolare attenzione, raccomanderei, oltre, naturalmente, a tutti gli spazi ancora inedificati che si estendono a sud della città, anche il grande sistema naturalistico, ancora parzialmente integro e in gran parte già di proprietà comunale, che si estende dalla periferia occidentale cittadina sino al confine con Cavatigozzi (ambiente della ex-Polveriera e del Morbasco). Raccomanderei inoltre i parchi urbani collegati con l'Ospizio per Anziani di via Brescia, nonché quelli collegati con palazzo Grasselli di corso XX Settembre e con palazzo Mina-Bolzesi di via Platina. Per questi ultimi due richiamo la mia antica proposta di riservarne la fruizione, come avviene in altre città per giardini storici di particolare delicatezza, ai soli bambini accompagnati.
derei

Daniro

11 maggio 2025 09:09

Per il PM 2,5 gli studi già ci sono e una delle cause principali è l'agricoltura intensiva, quella per capirci che ha steminato la biodiversità anche nelle zone delle golene del Po, su cui la governance di destra in Regione non spiccica verbo e anzi promuove. Poi le industrie e la mobilità e ancora il riscaldamento. Poi ci sono i fenomeni estremi connessi ai cambiamenti climatici. Gli studi ci sono, si conoscono cause ed effetti, quel che manca sono provvedimenti strutturali e la volontà politica di intervenire. Un master plan è quantomeno un modo per spendere altre risorse senza combinare un emerito nulla. Il Comune e chi per esso faccia sintesi della pianificazione urbanistica esistente ai vari livelli, PGT, Piano del Verde, Piano della mobilità sostenibile, Piano Energetico, Piano del Rumore e soprattutto recuperi le tante proposte intervenute da parte degli stakeholder in sede di approvazione degli stessi. Scoprirà che le idee e le proposte per contrastare i cambiamenti climatici, ridurre le emissioni inquinanti, aumentare la biodiversità, mettere in atto forme di mitigazione e di adattamento già ci sono e certo non sto qui ad elencarle, ci sono e andrebbero attuate. Se mai viso che le risorse non sono molte si tratta di vedere i campi in cui iniziare ad intervenire in quanto più urgenti.