“Una lapide che ricorda la sofferenza ma rappresenta anche la fiducia per la ripresa avviata”. L'intervento del Presidente in piazza
“La storia di questa città e di questa provincia sono raccolte in questa piazza”. Una storia “attraversata dalla tragedia della pandemia che ha seminato dolore e lutti”. E questa lapide, che troverà collocazione in cortile Federico II, “colloca in questo luogo quello che si è attraversato, ponendo insieme il ricordo delle vittime, il dolore dei famigliari, il lavoro di chi si è impegnato a salvare vite”. “Tutto questo è raccolto in questa lapide e la mia visita vuole esprimere solidarietà per le sofferenze e fiducia per la ripresa che si è avviata”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo breve ma sentito intervento di questa mattina (25 maggio) in piazza del Duomo. Il Capo dello Stato è arrivato in anticipo rispetto al programma: alle 10.33 da via Sicardo hanno fatto ingresso le moto della Polizia e le auto della scorta, seguite dall'auto presidenziale. Un applauso ha accompagnato il presidente mentre si avvicinava alla lapide in ricordo delle vittime del Covid (oltre 1.300 nel nostro territorio). Alcune centinaia di cremonesi, assiepati dietro le transenne in fronte al Duomo, hanno accolto con calore il Capo dello Stato. Presenti, in piazza, molti esponenti politici locali, autorità civili e religiose, parlamentari (Silvana Comaroli e Simone Bossi della Lega), consiglieri comunali e membri della giunta, il sindaco Gianluca Galimberti e il presidente della Provincia Paolo Mirko Signoroni.
In faccia ai portici del Comune, la lapide coperta dal tricolore sollevato dal sindaco appena prima del suo intervento e subito dopo l'inno nazionale. “La sua presenza – ha detto Galimberti – è fonte di gioia per me e per la città. E' stato un anno fatto di dolore e di coraggio”. Il sindaco ha quindi fatto cenno al “silenzio innaturale” che ha avvolto la città per lunghi mesi, ha ricordato l'impegno di medici, infermieri, ha posto l'accento sulle “nuove e antiche povertà” che affliggono il territorio, ha lodato la forza di commercianti, imprenditori e i sacrifici di bambini e anziani in quest'anno di pandemia.
Da Galimberti, infine, una promessa: “Noi siamo i nostri violini, i nostri liutai, le nostre imprese, siamo il mondo del sociale, siamo la forza di una comunità. Non siamo esenti da difetti, ma ecco la promessa: ci impegniamo a imparare da quanto accaduto a progettare il nostro comune futuro”. “Le prometto – ha concluso il primo cittadino – che saremo persone di speranza”.
Di “città ferita ma sempre vitale” ha parlato, prima dell'intervento del Capo dello Stato, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana (presente in piazza anche l'assessore Letizia Moratti), dal quale è arrivato l'appello a “far crescere la speranza di una nuova vita”. “La piazza – ha aggiunto Fontana – è metafora della città. L'agorà come luogo di incontro, di decisioni e di scambi vitali. Questa targa appartiene a tutti i cremonesi, ma anche a tutti gli italiani. Rappresenta la speranza”.
Le 10.50 quando, terminato il suo discorso, Mattarella si è avvicinato un poco alle transenne, ricevendo l'applauso dei cremonesi presenti. Poi di nuovo sull'auto presidenziale, per imboccare, alle 10.51 via Baldesio e sfociare in piazza Stradivari. Direzione Santa Monica (con accesso da via Bissolati), dove Sergio Mattarella inaugurerà il nuovo campus dell'Università Cattolica. Il programma prevede la visita ai laboratori e lo spostamento nel Chiostro, dove si terranno i discorsi del rettore Franco Anelli e del sindaco Gianluca Galimberti.
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