25 giugno 2022

25 anni fa si demoliva piazza Cavour per fare piazza Stradivari (tra le polemiche). Un progetto mai completato. E Farinacci sorride

Sono passati 25 anni ma piazza Stradivari, un tempo piazza Cavour, resta la grande incompiuta del centro città. Proteste, suggerimenti, perfino un concorso di idee per "correggerla" ai tempi di Oreste Perri sindaco, ma tutto è rimasto come prima. Era infatti la mattina del 23 ottobre del 1997,  quando il grande braccio di una gru spostò l’edicola che un tempo si trovava sull’angolo della vecchia piazza Cavour per trasportarla in piazza del Duomo, dove è tuttora. L'amministrazione Bodini aveva infatti scelto di rifare piazza Cavour, un angolo retrò con piante e giardinetti, per realizzare una vasta area pedonale che potesse diventare sede del mercato e di tutte le altre manifestazioni pubbliche di richiamo. E dunque quel grande braccio doveva spostare l'antica edicola per collocarla all'angolo tra via dei Gonfalonieri e il Palazzo dei militi. All'inizio del '900 già esisteva una rivendita di giornali in piazza Duomo ma dalla parte opposta, quasi sotto il Torrazzo.

Era solo il primo atto di un lungo lavoro che avrebbe portato, nel dicembre del 1998 all’inaugurazione della nuova piazza, intitolata ad Antonio Stradivari, scandito dal rincorrersi delle polemiche e dal disappunto che hanno accompagnato gli interventi, e che ancora oggi, nonostante i mugugni si siano ormai affievoliti, non si è mai del tutto sopito. La riqualificazione di piazza Cavour, d’altronde, ha sempre incontrato fautori e detrattori, con il prevalere finale di questi ultimi. La piazza prese il posto di quella verde e civettuola di cui andava orgoglioso il professor Mario Coppetti che più volte manifestò il suo rammarico per come venne eliminata brutalmente quella sua creatura.

"Servirà meglio per i due mercati settimanali, per i grandi eventi spettacolari, per la manifestazioni come la prossima festa del Torrone, liberando da molti disastrosi, irrimediabili stress piazza del Duomo" si disse all'epoca. Ma i concerti e molte manifestazioni continuano ad essere svolti in piazza del Duomo. Insomma una piazza rimasta incompiuta senza panchine e con poche piante, e ben lontana dall'essere quello spazio di aggregazione (salvo i giorni di mercato) e il sabato sera grazie ai plateatici dei bar che servirebbe per rilanciare il centro città. Provò a mettere mano all'idea la giunta Perri (assessore Carlo Malvezzi) attraverso un concorso di idee ma poi tutto si fermò al concorso. 

La nuova piazza, in dal momento della presentazione del progetto nell’estate di quel 1997, provocò discussioni seguita dalle clamorose proteste di chi non voleva venissero abbattuti i tigli, e vi si incatenò. 

Passato al vaglio delle competenti commissioni il progetto venne approvato dal consiglio comunale nella seduta del 15 settembre. Ma quando, dalle parole, si passò ai fatti, e prese lentamente forma, tra dichiarazioni d’intenti e smentite, anche quella piazza con la pensilina (poi rimossa perchè brutta e rovinata), iniziarono a piovere le prime critiche. Dapprima oggetto d’attenzione furono i due filari di altissimi pali che avrebbero dovuto originariamente sostenere leggere tensostrutture smontabili e rimontabili all’occorrenza su cui l’ingegnere francese Roland Jeol avrebbe dovuto installare la nuova illuminazione. Il progetto veniva descritto così: “Coerentemente con le premesse di una rivalutazione globale di piazza Cavour e del suo intorno, il progetto di riqualificazione della piazza non ha coinvolto solo lo studio delle pavimentazioni, ma si è concentrato anche su altri elementi dell’arredo urbano. In particolare sono stati progettati nuovi elementi verticali per l’illuminazione della piazza, il cui posizionamento scandisce tridimensionalmente le prospettive visuali lungo gli assi principali. I due filari di pali fungono anche da elementi ordinatori per il posizionamento delle bancarelle. E’ prevista anche la possibilità di dotare la piazza di una struttura di copertura leggera e non fissa, allestibile in occasione di particolari eventi (ad esempio fiera del libro) ed installabile direttamente sui montanti ad illuminazione prospicenti il lato porticato dell’ex casa di Bianco”. Già la soprintendenza di Brescia avanzò delle perplessità su questa soluzione. Che divennero più evidenti e non più mascherabili quando a prendere la parola sull’argomento fu lo stesso assessore all’urbanistica Massimo Terzi nel corso di un’assemblea della sezione locale di Italia Nostra. All’inizio dell’intera storia, per dirla tutta, vi era chi aveva già paventato dissapori tra il nostro e l’ex assessore Eugenio Bettinelli, che del progetto era stato il più caldo sostenitore. Sta di fatto che, una volta tolto di mezzo quest’ultimo, Terzi non si era fatto pregare, ad aveva dato libero sfogo a quanto in realtà già aveva rimuginato: “In piazza Cavour- aveva detto Terzi in quell’occasione - abbiamo limitato i danni. L’idea urbanistica è convincente mentre esteticamente la soluzione non è condivisibile ma qualche intervento sul progetto originale ha però permesso di contenere i danni. Il progettista ha usato un linguaggio architettonico internazionale però poco legato alla tradizione di Cremona. L’architetto Migliore ha dimostrato di essere un buon progettista ma sconta la sua inesperienza dovuta alla giovane età”.

A rintuzzare gli attacchi di Terzi era poi giunta la relazione che il geologo Giovanni Bassi aveva letto nel corso della stessa riunione: “Abbiamo sostenuto, direttamente con il sindaco Bodini, l’esigenza di adottare per piazza Cavour e per gli interventi programmati stilemi di sobrietà volti al recupero delle forme architettoniche e dei materiali tipici della nostra città cotto, Montorfano, pietra di Verona, evitando l’inserimento di forme architettoniche e di arredo urbano non consone allo stile di Cremona”. Purtroppo, come sappiamo nessuno dei rilievi Italia Nostra è stato recepito dal Comune per il progetto di riqualificazione della piazza che ha previsto invece porfido aranciato del Trentino, pietra di Lessinia e Sienite con un mix di materiali decisamente moderno ed in più la brutta pensilina, anzichè strutture mobili, ora finita in discarica. 

Ed in quei giorni le definizioni si sprecarono e non poteva essere diversamente. Date alla gente qualcosa su cui poter dir la sua a brigliasciolta, e la fantasia si scatena. “Mercato ortofrutticolo, pensilina da autobus, obbrobrio, aborto urbanistico” furono le definizioni più comuni per la tensostruttura realizzata in piazza Cavour. Altri erano andati giù di brutto sfoderando terminologie decisamente più colorite. Ma tant’è. 

II progetto di trasformazione della piazza aveva, tra i suoi obiettivi principali, quello "della valorizzazione delle emergenze architettoniche direttamente prospicienti la piazza stessa o ad essa “visivamente collegate” come la Torre del Palazzo Comunale e il Torrazzo. La soluzione architettonica proposta scaturisce da una attenta ricerca storica che ha evidenziato, pur nelle modificazioni avvenute in epoche passate e recenti, la chiara “vocazione” mer- catale di Piazza Cavour ed il suo costituirsi come “piazza minerale”, priva cioè di aree a verde. 

Purtroppo l'esito è lì da vendere 25 anni dopo. Ma, come ricordava spesso Antonio Leoni, c' è qualcuno che guarda con soddisfazione l'attuale piazza Stradivari . "Roberto Farinacci, ovviamente. - scriveva Leoni- Magari Bodini non ci ha pensato o non ha mai visto i progetti dell'ingegner Nino Mori, ma Piazza Stradivari assomiglia in modo impressionante a Piazza Littoria voluta dal ras di Cremona per le adunate oceaniche dei cremonesi, prevedendo anche l'abbattimento dell'isolato che include la torre del capitano e che fortunatamente è rimasto parzialmente in piedi, in seguito all'incombere della Seconda Guerra mondiale".

Nelle foto a scorrimento la rimozione dell'edicola da piazza Cavour (foto Giuseppe Muchetti), il confronto tra le due piazze e quando finirono i lavori con la pensilina (foto Leoni)

 

 



 


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commenti


Sebastiano

25 giugno 2022 07:44

A perenne memoria del sindaco Bodini e della sua giunta. A perenne sfregio della città e dei cittadini.

Gianluigi Stagnati

25 giugno 2022 10:42

E da citare anche l' inquinamento luminoso di corpi illuminanti, incassati nella pavimentazione, che sparano la luce verso la volta celeste, con gaudio di astronomi alla ricerca di pianeti e stelle!

François

25 giugno 2022 11:42

Così iniziò lo scempio di Cremona: gli sventramenti di Farinacci avevano almeno un disegno urbanistico e politico, poi venne la "democrazia" con i condomini da periferia milanese in Piazza Roma e le scelte da rivista di architettura degne dei cosiddetti "non luoghi", il tutto con unico filo conduttore: la speculazione più becera e volgare.

Pasquino

27 giugno 2022 09:46

Piazza Littorio ad uso del.mercato
Una bruttura in più grazie a un sindaco " capace" e illuminato