A piedi nudi nel parco, ma in zona rossa non si può Picnic, clochard, pipì e degrado in Piazza Roma
Alla faccia della zona rossa. Come se non bastasse la situazione in cui versano i giardini pubblici di piazza Roma, adesso nella grande aiuola centrale si fanno pure i picnic, come documenta la fotografia che pubblichiamo. Eppure l’ordinanza n. 62 del Ministero della Salute del 13 marzo 2021 parla chiaro: sono rigorosamente vietati gli assembramenti, va rispettata la distanza di sicurezza minima di un metro e bisogna indossare la mascherina. Non sono quindi ammessi pic-nic o altre forme di intrattenimento conviviale di gruppo e i giochi di squadra. Eppure qui, dove il covid ha mietuto oltre 1300 vittime, qualcuno, in pieno giorno, finge di ignorare le norme. Scuole chiuse e giardini trasformati in nursery, tovaglie stese sull’erba come se niente fosse. Mascherine? Un optional, riservato a chi ci crede. Ma non è finita: poco lontano un clochard dorme sdraiato su una panchina, mentre una mamma premurosa fa fare pipì al suo bambino nell’aiuola di fronte. Non è sera, siamo in pieno giorno in una mattinata di sole primaverile. L’impalcatura messa a protezione delle montagnole è ormai arrugginita, dopo il crollo verificatosi quasi tre anni fa. Ma la trascuratezza dei Giardini prosegue anche sui grandi vasi Fioriera, costituiti da una fusione di metalli ferrosi trattata con cromia verde che simula l’ossidazione del bronzo, dove la ruggine sta aumentando, il colore si sta sollevando e il verde è quasi sparito. Anche le scritte che ricordano che lì, prima della costruzione del Giardino, sorgeva la basilica di San Domenico non sono più leggibili. Le foglie cadute sui vialetti durante l’autunno sono ancora lì, anche siamo già a primavera. Anche una bottiglia vuota è ancora lì, dietro una panchina, da alcuni mesi. Del calcestre meglio non parlarne. È argomento vecchio. Sono trascorsi quasi diciotto anni dall’inaugurazione del restyling affidato ad Andrea Kipar: 100 nuovi alberi, 2600 nuovi arbusti, 20000 erbacei perenni, 845 mq di pavimentazioni in pietra, 1700 mq in rizzada, 3300 mq in calcestre, 3400 mq di nuovo prato. Tutto ciò per ridare vita ai 13000 mq di verde, ossia al giardino più amato dai cremonesi. Cosa è rimasto?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Everet Giorgio
27 marzo 2021 08:12
CREMONA è ormai una città in continuo peggioramento di degrado.
Nei parchi periferici e dintorni si taglia l’erba ma non si raccolgono le cartacce .
Patrizio
27 marzo 2021 10:36
Il comportamento descritto oltre ad essere contrario alla legge è uno schiaffo verso i cittadini che rispettano le regole e che lo fanno perché vogliono uscire da questa pandemia e tornare a vivere in piena libertà.