Abbandonati 600 salami nei campi: impresa locale sotto accusa per smaltimento illecito di rifiuti speciali
Oggi, si è conclusa una mirata attività investigativa condotta dalla specialità forestale dell’Arma dei Carabinieri, in particolare dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Cremona, in collaborazione col Nucleo Carabinieri Forestale della città capoluogo di provincia, che ha visto il coinvolgimento dei tecnici e dei veterinari dell’ATS Val Padana, Distretto Veterinario di Cremona, la quale ha fatto emergere le responsabilità in merito a numerosi abbandoni di insaccati che hanno interessato il cremonese tra gennaio e marzo 2025.
Alcune fonti di prova, e i numerosi indizi raccolti dagli investigatori, fanno ipotizzare il coinvolgimento diretto di un’impresa locale, operante nel settore della trasformazione delle carni suine, la quale, ha voluto disfarsi delle eccedenze produttive, in particolare di salami, ormai non più commercializzabili, senza rispettare le corrette procedure previste.
Tale comportamento illecito, di per sé pericoloso per l’ambiente per le possibili contaminazioni del suolo, dell’acqua e per l’alterazione delle catene trofiche degli ecosistemi, ha riguardato un numero considerevole di insaccati, stimato in circa 600 salami, abbandonati in diversi comuni della provincia.
Tale condotta illecita ha comportato la segnalazione all’Autorità Giudiziaria del responsabile dell’impresa produttrice, per gestione illecita ed abbandono di rifiuti speciali, e la contestuale redazione di una specifica sanzione amministrativa per € 6000,00, per il mancato rispetto delle normative connesse alla corretta gestione dei Sottoprodotti di Origine Animale.
Per scongiurare ogni pericolo sanitario, il materiale rinvenuto è stato analizzato dalle autorità competenti, le quali, dopo gli idonei accertamenti, hanno escluso ogni forma di possibile contaminazione dalle principali malattie dei suidi, in particolare dalla Peste Suina Africana, e di patogeni pericolosi per l’uomo, come Listeria e Salmonella.
Comportamenti di questa natura sono da stigmatizzare, le imprese del settore devono utilizzare gli idonei canali ordinari di smaltimento di tali sottoprodotti, sia per un corretto riuso dei prodotti derivabili, sia per impedire ogni alterazione o rischio igienico sanitario per l’ambiente e per l’uomo.
Si evidenzia che si tratta di fatti in attesa di giudizio definitivo per i quali, nei confronti degli indagati, sussiste la presunzione di innocenza.
I Carabinieri della specialità forestale continueranno a svolgere il loro ruolo per la tutela dell’ambiente e il rispetto delle corrette procedure di gestione degli alimenti, in particolare dei prodotti tutelati, quali DOP e IGP, e dei Sottoprodotti di Origine Animale.
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