Accorpamenti di uffici, interventi sull'illuminazione, infissi e riscaldamento: anche il Comune corre ai ripari per risparmiare sui costi dell'energia
Dal sindaco di Milano al presidente di Anci Lombardia, fino ad alcuni sindaci del Cremonese, a partire da Michel Marchi (Gerre de' Caprioli). Non è un mistero che la tenuta dei bilanci, in comuni grandi e piccoli, è seriamente a rischio (qui il nostro ultimo articolo). E il Comune di Cremona non fa eccezione
Il quadro generale è stato ben riassunto da Mauro Guerra, presidente di Anci Lombardia, che ha lanciato l'allarme sulla "tenuta della parte corrente dei bilanci, legata all’incremento dei costi dell’energia, al secco ridimensionamento dei ristori su minori entrate e alle maggiori spese legate agli effetti della pandemia". A complicare le cose, ha aggiunto, "la gestione dell’accoglienza dei profughi in arrivo dall'Ucraina, per la quale ancora non sono state stanziate risorse per i Comuni, e l’avvio dell’ingente mole di opere e investimenti previsti dal PNRR e da altri bandi, in una situazione nella quale l’incremento dei costi delle materie prime incide pesantemente anche sugli appalti, con situazioni di blocco di cantieri, forti revisioni progettuali, gare deserte, aggiudicazioni rifiutate”.
Cremona non fa eccezione, s'è detto, e sul tema del risparmio energetico è già attivo un tavolo di lavoro. I ragionamenti si appuntano in particolare sulla riduzione dei consumi in vista del prossimo inverno, anche perché allo stato attuale sono in campo azioni a breve termine e non ancora interventi a medio/lungo termine.
Al centro delle valutazioni, in particolare, gli edifici "energivori" come Palazzo Comunale, il comparto degli uffici pubblici di via Aselli e, infine, tutte le scuole pubbliche. Senza con questo voler andare in scia al premier Mario Draghi, "già nei prossimi mesi in tutti questi contesti - rivela una fonte di Palazzo - si porrà il tema dell'aria condizionata". Tema, questo, usato solo a titolo di esempio delle difficoltà economiche incontro alle quali sta andando l'ente pubblico a fronte dei rincari dell'energia.
L'altro grosso capitolo è infatti quello della pubblica illuminazione. Qui negli ultimi mesi abbiamo assistito a contrasti e paradossi di tutti i tipi, con comparti (via Aselli, ad esempio) al buio per intere settimane a causa di guasti alla rete e illuminazione pubblica in funzione anche a metà pomeriggio, quando non c'è alcun bisogno di avere i lampioni accesi. Storie di "ordinaria follia", verrebbe da dire parafrasando il titolo della raccolta di racconti del celebre Bukowski, ma il tema del risparmio energetico si pone eccome. Tanto che in Comune, tra le varie cose, si sta valutando di ridurre l'intensità della pubblica illuminazione quantomeno durante alcune ore della giornata.
Insomma, una serie di piccoli accorgimenti, che messi assieme possono portare a una riduzione dei consumi e a un conseguente risparmio economico. Altro tema di rilievo sul quale si stanno conducendo valutazioni è quello del riscaldamento nei pubblici edifici (ovviamente in vista del prossimo inverno), con relativo efficientamento per contenere la dispersione termica. In quest'ottica si stanno valutando interventi sugli infissi, giusto per riportare un esempio.
Infine, la razionalizzazione degli spazi, altro campo sul quale si può intervenire ai fini dell'efficientamento e del risparmio. In quest'ottica si sta valutando il possibile spostamento di alcuni uffici così da arrivare ad accorpamenti.
Approfondimenti sono in corso, su questo così come su tutti gli altri fronti. Segno che il tema si pone concretamente anche per il Comune di Cremona.
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commenti
ennio serventi
14 aprile 2022 06:07
non scopriamo l'acqua calda!! a Cremona, in tempi che ancora ricordo, nelle ore notturne c'era "la mezza luce". Non so bene ma penso la si ottenesse abbassando la tensione di un certo valore. Poi vennero le alternanze: cioè un marchingegno accendeva le lampade una si ed una no, ma c'era bisogno di un filo in più, tre invece di due. Tutto venne smantellato in gloria ai consumi facili.